IL ''MERIDIONALISMO DAL BASSO'' ALLA PROVA
di Raffaele Morese
Per parlare di Mezzogiorno, bisogna prenderla da lontano. Più precisamente dal Nord. Ad ottobre ci sarà un referendum consultivo in Lombardia e Veneto per trattenere quante più risorse possibile – alla stregua delle Regioni a statuto autonomo – rispetto a quelle che veneti e lombardi già versano allo Stato. Scelta chiaramente divisiva dei due Governatori leghisti, che provocherà un crescendo di polemiche, in una situazione sociale già di per sé ribollente. Sarà un momento difficilissimo per i partiti, per i soggetti sociali collettivi, per le persone. Anche se tutti sanno che gli effetti pratici di un tale referendum saranno pari a zero.
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IL SUD MUORE: SE NE VANNO TUTTI, PERSINO LE MAFIE
di Roberto Saviano
Caro Presidente del Consiglio Matteo Renzi, torno a scriverLe dopo quasi due anni e lo faccio nella speranza di poter ottenere una risposta anche questa volta. La prima volta Le scrissi quando il Suo governo aveva appena iniziato la propria azione di "riforma radicale della società italiana". Oggi non si può certo pretendere dal Suo esecutivo la soluzione di problemi endemici come la "questione meridionale": ma non ci si può neppure esimere dal valutare le linee guida della sua azione.
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AI GIOVANI MERIDIONALI 1,3 MILIARDI PER FARE IMPRESA
di Claudio De Vincenti
Ministro, partiamo dall’attualità: il Decreto Mezzogiorno approda oggi in Aula. Che valore ha questo provvedimento del governo per la crescita del Sud?
«È un decreto incisivo che rafforza la nuova politica meridionalista inaugurata con il governo Renzi e proseguita dall’attuale governo Gentiloni. Svimez e Istat hanno confermato nei giorni scorsi che esistono importanti segnali di ripresa nel Sud e il Dl punta proprio a rafforzarli, incentivando le occasioni per i giovani meridionali. Uno dei pilastri del provvedimento si chiama non a caso “Resto al sud” e garantisce un miliardo e 300 milioni di finanziamenti ai giovani del Sud che vogliono fare impresa. Una somma importante, mai tanti fondi erano stati destinati a questo tipo di interventi: pensiamo di poter garantire così la nascita di almeno 100mila nuove attività produttive nelle regioni meridionali».
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LE GIUSTE POLITICHE SULL'EDUCAZIONE
di Andrea Rossi Doria
Una buona notizia: nel decreto legge del governo sul Mezzogiorno vi è una misura educativa innovativa. Da un lato, quando viene dato il "reddito di inclusione" a famiglie povere, queste devono assicurare la frequenza dei figli a scuola. E, dall'altro lato, si danno risorse per le reti tra scuole e privato sociale che sapranno unirsi per allungare il tempo-scuola, anche durante il periodo estivo e intensificare l'azione didattica ed educativa in classe e fuori.
La misura vuole rilanciare l'azione educativa «nelle aree di esclusione sociale, caratterizzate da povertà educativa minorile e dispersione scolastica, nonché ad alto rischio di adesione alla criminalità, organizzata e non».
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TRE LEVE PER LA RIPARTENZA DEL MEZZOGIORNO
di Confindustria
Redditività, fatturato e margini in aumento, debiti più sostenibili e investimenti crescenti: i segnali che provengono dalle PMI di capitali meridionali sono univoci nel confermare il rafforzamento della ripartenza registrata già lo scorso anno: ma la distanza dai valori pre-crisi, per molti indicatori, resta maggiore di quella rilevata a livello nazionale. E, dunque, l’intensificazione di tale ripartenza diventa la sfida decisiva.
Così il Rapporto PMI Mezzogiorno 2017, curato da Confindustria e Cerved con la collaborazione di SRM–Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, fotografa la realtà delle piccole e medie imprese di capitali del Sud alla fine del 2016.
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CRITICHE (SOFT) ALLE ZONE ECONOMICHE SPECIALI
di CGIL CISL UIL
CGIL, CISL e UIL scrivono al Ministro della Coesione territoriale e Mezzzogiorno, al Presidente della Commissione bilancio del Senato, ai senatori componenti della Commissione bilancio in merito alla conversione in legge del DL 91/ 2017 ed in particolare sulle zone economiche speciali
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L'AGROALIMENTARE, MOTORE CHE MUOVE IL MERIDIONE (E IL PAESE)
di Luigi Sbarra
C'è una forza affidabile e silenziosa che sostiene il Sud e assicura la tenuta economica di tutto il Paese. È il motore dell'agroalimentare: un sistema che macina crescita e coesione, ricchezza e sostenibilità, e che dà il meglio di sé in corrispondenza di filiere ben integrate, interconnesse e fondate sul lavoro di qualità. Una fotografia che trova sostegno nei Rapporti e nei Bollettini dei più importanti osservatori istituzionali, che assegnano un ruolo centrale ai comparti del primario, della trasformazione e dell'artigianato alimentare.
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LE IMPRESE FEMMINILI SCOMMETTONO SULLA RIPRESA ANCHE AL SUD
di Confcooperative - Censis
L’energia delle imprese rosa guida l’uscita dalla crisi. Le aziende femminile crescono più della media del sistema imprenditoriale, soprattutto nelle aree metropolitane del Sud – Reggio Calabria, Catania e Palermo sono le regine delle nuove imprese rosa – in ambiti fino a qualche anno fa presidio esclusivo, o quasi, di imprese al maschile e trovano nella cooperazione il loro habitat economico preferito. È quanto emerge da “Donne al lavoro, la scelta di fare l’impresa”, il focus Censis – Confcooperative.
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IL TASSO DI MANCATA PARTECIPAZIONE AL LAVORO
di Gabriele Olini
Con questo indicatore si punta a tenere conto anche degli effetti di scoraggiamento, che pesano nel mercato del lavoro. In effetti il tradizionale tasso di disoccupazione fornisce una rappresentazione sottostimata della gravità del problema, perché tiene conto solo di coloro che hanno svolto un’azione di ricerca di lavoro, nelle ultime quattro settimane prima dell’intervista. Il tasso di mancata partecipazione al lavoro, invece, considera anche tutti coloro che sono disponibili a lavorare, anche se nel concreto non svolgono una delle azioni di ricerca, che la statistica ufficiale, sulla base degli standard internazionali, ritiene necessarie per con igurare una persona come in cerca di occupazione.
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da SVIMEZ
L ’ Italia, in modo particolare il Mezzogiorno, per posizione geografica, numero dei porti, tradizione armatoriale, è nelle condizioni di svolgere un ruolo preminente nel sistema economico delle relazioni euro – mediterranee per attività logistiche strettamente legati agli scambi internazionale.
La nuova politica delle reti trans-europee di trasporto è andata evolvendo dedicando, finalmente, maggiore attenzione al ruolo delle porte “da Sud” dell’Europa sul mondo, coinvolgendo fortemente l’Italia attraversata da ben quattro corridoi europei radicati sulla portualità del Nord e del Sud Europa.Oggi, infatti, per il Mediterraneo passa oltre il 30% degli scambi mondiali, una quota destinata a crescere sensibilmente con il recente raddoppio del Canale di Suez. La stragrande maggioranza di questi flussi passa per le coste italiane mentre ci vogliono cinque giorni di navigazione in più per raggiungere gli scali del Nord Europa, da Rotterdam ad Amburgo.
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NON FU UN MIRACOLO: IL MERIDIONALISMO DI PASTORE E SARACENO
di Giuseppe Bianchi
Questa Nota è dedicata a persone per lo più note all’interno del mondo lungamente frequentato dall’ISRIL.
I protagonisti sono Giulio Pastore e Pasquale Saraceno e i maestri cantori Enzo Scotti e Sergio Zoppi con il loro recente volume “Non fu un miracolo: l’Italia ed il Meridionalismo negli anni di G. Pastore e di P. Saraceno” (Eurolink, Roma, 2016)
Personaggi che con diversi livelli di responsabilità sono stati partecipi nel periodo ’58-’68 del progetto più innovativo ed efficace sul piano dei risultati nella lunga storia nazionale dell’intervento a sostegno del Mezzogiorno.
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di Banca d'Italia
Dopo sette anni consecutivi di calo, nel 2015 il PIL del Mezzogiorno è tornato a crescere, a un ritmo, sia pure contenuto (1,1 per cento), ma lievemente superiore a quello del Nord (0,8); al Centro la crescita è stata più contenuta (0,3).
Sui risultati del 2015 hanno influito eventi particolari: il contributo alla crescita venuto dai consumi delle famiglie, più marcato rispetto all’export; il vantaggio per le destinazioni turistiche del Mezzogiorno derivante dalle turbolenze politiche nella costa meridionale del Mediterraneo; la buona annata delle produzioni agricole, il cui peso è nel Mezzogiorno più elevato rispetto alla media nazionale; la spinta alla spesa per investimenti pubblici derivante dalla necessità di completare i molti programmi avviati a valere sui fondi comunitari stanziati per il periodo 2007-2013.
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UNDER 18. GIOVANI, MAFIE, PERIFERIE
di Fondazione Sud
Descrizione del libro
Giovani, spesso anche minori, gambizzati e uccisi. Un esercito cresciuto all’ombra dei clan e dei “cattivi maestri”, pronto a morire o uccidere. Per soldi o per il solo fascino del potere che si trasforma in consenso sociale. I protagonisti di questa opera che nasce da un dossier dell’Associazione antimafie daSud, realizzato con il contributo della Fondazione con il Sud, sono soprattutto loro, gli adolescenti cresciuti troppo in fretta, o troppo presto uccisi, e le loro storie, di droga e arresti, armi e omicidi, che balzano agli “onori” delle cronache con una frequenza allarmante, ma il più delle volte in maniera superficiale. Anche sui grandi media, che all’approfondimento di un fenomeno spesso preferiscono la spettacolarizzazione
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DISPOSIZIONI URGENTI PER LA CRESCITA ECONOMICA NEL MEZZOGIORNO
di Senato della Repubblica
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1.
1. È convertito in legge il decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, recante disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno.
2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 141 del 20 giugno 2017.
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