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Newsletter n.140

EDITORIALE

IL NOSTRO FUTURO E’ PIU’ CULTURA

di Raffaele Morese

Questa volta, i giurati che assegnano il Premio Nobel per la pace hanno avuto l’applauso di tutto il mondo. Indicando – tra 280 candidati - l’attivista indiano anti schiavitù dei bambini, Kailash Satyarthi e la più giovane e più famosa pakistana Malala Yousafzai – la paladina del diritto all’istruzione delle bambine e invisa ai talebani – hanno rilanciato un messaggio di concreta speranza per i più deboli di questa terra. Ma hanno anche indicato, nell’educazione uno dei fondamenti essenziali per l’emancipazione dei popoli. Un richiamo che, se è di vitale importanza per i Paesi emergenti, non è di minore efficacia  per i Paesi più ricchi.

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 ECONOMIA

IN TEMPI DI GLOBALIZZAZIONE IL LAVORO RICHIEDE POLITICHE AD HOC

di Nicola Cacace                                       

Se il lavoro non è una merce qualsiasi, perché investe la dignità del cittadino,  la piena occupazione diventa dovere dello Stato democratico, tanto più di uno Stato che all’art.1 della sua Costituzione recita “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. 
Poiché da sempre il progresso tecnico produce aumenti continui della produttività, storicamente la piena occupazione, raggiunta da quasi tutti i paesi industriali  alla fine degli anni ’70-’80, si è ottenuta in due modi: la crescita della produzione ed una continua riduzione della durata del lavoro.

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TFR: VOLONTARIETA' E ALLARGAMENTO DELLE POSSIBILITA' D'ANTICIPO 

di Maurizio Benetti 

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan afferma che "qualunque cosa si fa sul Tfr ha delle conseguenze da valutare bene". Filippo Taddei, della segreteria del PD, conferma, possiamo dire, le cautele del ministro affermando a sua volta che il governo punta a garantire tre principi inderogabili: libertà di scelta, mantenimento del regime agevolato per la tassazione e assenza di costo per le aziende. Insomma Renzi, come spesso gli accade, ha gettato troppo presto il cuore oltre l'ostacolo annunciando il Tfr in busta paga, ignorando i problemi concreti da affrontare se si vuole effettuare l'operazione.

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 WELFARE

AI DISABILI NON SERVONO I GENERICISMI LEGISLATIVI

di Mario Conclave

Nel Decreto Lavoro, ora alla Camera, si esplicitano,  con riferimento al diritto al lavoro delle persone disabili, principi e criteri troppo generici per essere oggetto di puntuali riflessioni. L’iter è lungo ed è necessaria un’azione di accompagnamento da parte delle forze sociali, in particolare dell’associazionismo delle e per le persone disabili, per evitare che la genericità si trasformi in dispositivi non facilitanti l’inserimento lavorativo. 

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FRANCIA E ITALIA, LE PENSIONI VITTIME DEL PATTO DI STABILITA' 

di Andrea Core

Settembre, andiamo, è tempo di varare. Ora in terra d’Europa, i nostri capi di governo si trovano alle prese con le leggi di bilancio, o di stabilità che dir si voglia. Le quali leggi, come è noto, si trovano strettamente costrette all’interno delle regole del Fiscal Compact. 
L’Italia ha annunciato un deficit del 3% quest’anno, del 2,9% nel 2015 e un pareggio di bilancio nel 2017, dimostrando un onorevole rispetto degli impegni presi, seppur vagamente condito da livori che – promette il Governo – saranno estinti con pazienti negoziazioni.

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PER IL SERVIZIO CIVILE C'E' L' ACCESSO PER I CITTADINI STRANIERI

di Sveva Battistoni

«Il divieto è discriminatorio perché “preclude al non-cittadino regolarmente soggiornante in Italia la possibilità di un pieno dispiegamento della libertà e dell’uguaglianza, da intendersi anche quale veicolo di appartenenza in senso etico dello stare insieme nella nostra comunità, di accoglienza e di costruzione dei rapporti sociali e dei legami tra le persone in una prospettiva di solidarietà, di pace e di apertura al confronto nell’ambito di una convivenza pluralistica”. Difficile trovare parole più significative per indicare il percorso dell’ordinamento verso quel “pieno dispiegamento” così spesso ignorato dalla politica». Questo il commento dell’Associazione Studi Giuridici per I’immigrazione (ASGI) all’ordinanza della Corte di Cassazione in merito all’accesso al Servizio Civile Nazionale per i cittadini stranieri

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 MERCATO DEL LAVORO

LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO DEL LAVORO  

di Giuseppantonio Cela

La nuova organizzazione è stata disposta con CPCM del 14/02/2014, entrato in vigore soltanto il 9 settembre u.s., al termine di un iter complesso, non solo dal punto di vista procedurale, ma anche per gli interessi di ordine sindacale coinvolti e per i principi propri della P.A. sottostanti.
Il Regolamento di riorganizzazione, che tocca sia il livello centrale, sia quello periferico  del Ministero del Lavoro, risulta emanato a norma dell’art. 2 , c 10 ter del D.L. 6/07/2012 n. 95, convertito dalla legge 7/08/2012 n. 135 e successive modifiche , annoverabili tra gli interventi legislativi in tema di spending review e di semplificazione della P.A.  

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IL LICENZIAMENTO NEL MODELLO TEDESCO

A cura della FIM CISL

In Germania si distingue il licenziamento tra quello per giusta causa (senza preavviso)  e il licenziamento con preavviso.

  • Il licenziamento per giusta causa implica che sia giustificato da una causa che non consenta  la prosecuzione del rapporto di lavoro fino al termine del preavviso. E’ quindi un licenziamento immediato. La giurisprudenza tedesca ha riconosciuto come possibili cause il furto o altri reati commessi sul posto di lavoro, l’attività di concorrenza, le molestie sessuali. Il licenziamento per giusta causa inoltre per essere legittimo richiede che venga accertato che l’interesse del datore di lavoro a licenziare  prevalga sull’interesse del lavoratore alla prosecuzione del rapporto di lavoro.

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 POLITICHE FORMATIVE

LO STUDIO OGGI SI ORIENTA TRA FAMIGLIA, SCUOLA E ISTITUZIONI

di Vittorio Martone

Lo scorso 18-19 settembre 2014, presso l’Università degli studi di Cagliari, si è svolto il Convegno Going to school today: School choice and transition between family, school and public policies, che ha unito numerosi studiosi italiani e stranieri, insegnanti e dirigenti scolastici sui problemi della scelta scolastica e universitaria, dell’orientamento e delle politiche educative.
L’ottica multidisciplinare e un approccio complesso alla questione ha permesso di porre nuova luce anche e soprattutto sulle dinamiche di transizione scuola-lavoro, argomento di interesse per questa newsletter.

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 CULTURA

IO KILLER MANCATO. IL GIORNALISTA CRESCIUTO CON I MAFIOSI 

di Pierluigi Mele

Il Libro

ll ragazzo sta per ammazzare un uomo. È’ in un vicolo di Palermo e deve vendicare suo padre. Quel ragazzo poco più che adolescente ha imparato a sopravvivere nel cuore nero della Sicilia e ora è a un bivio. IO, KILLER MANCATO è la storia di Francesco Viviano, cresciuto tra i mafiosi e diventato uno dei più importanti inviati italiani.
“Nel mio quartiere – scrive Viviano – c’erano personaggi legati a diverse famiglie mafiose: Madonia, Riccobono, Scaglione, Troia, Liga Nicoletti, Di Trapani, Davì, Pedone, Gambino, Bonanno, Micalizzi e Mutolo, la crema di Cosa nostra. Vivevamo fianco a fianco.” È la storia di un ragazzo che ce l’ha fatta. Che non si arrende ai soldi facili, che non cede alla vendetta: non vuole fare come i suoi amici e diventare il braccio destro dei boss della Piana dei Colli.

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