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NEWSLETTER n.225 del 30 OTTOBRE 2018


 LA PERSONA, IL LAVORO, I SERVIZI PER L 'IMPIEGO 


Un mestiere tutto da definire per non fare pasticci

di Raffaele Morese

Pare facile. Sembra ovvio. Ma così non è. Specie se si parla di servizi per l’impiego. Solo un esempio. Nel 2013 – sembra un secolo fa – Nuovi Lavori lanciò una proposta di riforma con un convegno riuscitissimo al Cnel dal titolo ''GIOVANI, OCCUPAZIONE E SERVIZI PER L'IMPIEGO''. Era un periodo in cui si discuteva di questo tema. Poi fu sfiorato dalla discussione sulla riforma costituzionale. Rientrò nel dimenticatoio dopo la vittoria del no al referendum. E’ riemerso ora perché il Ministro del lavoro ha capito che, senza un’attrezzatura adeguata, il “suo” reddito di cittadinanza non potrà decollare alla velocità che ha promesso che avvenga. Cioè, pronto cassa.

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Non bastano più risorse, ci vuole vera governance

di Carlo Dell’Aringa

Un mese fa, all’improvviso muore Carlo Dell’Aringa. E’ stato un assiduo collaboratore della nostra newsletter sin dalla sua nascita. E’ stato membro del Comitato Scientifico di Nuovi Lavori e non ha mai lesinato consigli e impegno. E’ stato soprattutto un caro amico che ha messo a disposizione della nostra comunità la sua competenza raffinata ed accurata, il suo tempo anche quando ne aveva poco a disposizione per gli incarichi di Governo e parlamentari che ricopriva, la sua amabilità nel prendersi cura delle piccole e grandi questioni che gli sottoponevamo. Lo ricorderemo con molto affetto. 

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Reddito di cittadinanza e servizi per l’impiego: gradualita'

di Cristiano Gori**

Un paradosso segna l’attuale dibattito sul Reddito di cittadinanza (Rdc). La critica più diffusa portata a quest’ultimo consiste nel sottolinearne negativamente la natura assistenziale: chi l’avanza, invece, ne sta evidenziando il maggior pregio.

Una novità per l’Italia 
L’assistenza - che serve ad assicurare uno standard di vita minimo ai poveri e a sostenerli in percorsi di inclusione sociale e/o lavorativa - è storicamente la cenerentola del nostro welfare, la cui spesa complessiva si colloca intorno alla media europea. L’anomalia risiede invece nella distribuzione poiché si attribuiscono risorse a molteplici gruppi sociali, trascurando sistematicamente i poveri.

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Lezione tedesca per gli «Npl dell’impiego»

di Alberto Orioli *

Cosa unisce la garanzia unica sui depositi al centro del difficile completamento dell’Unione bancaria e la garanzia pubblica per i disoccupati europei simbolo per l’Italia del nuovo corso della nuova Europa sociale e inclusiva? 
Il pregiudizio sfavorevole dei tedeschi, assai scettici nell’impiegare risorse europee senza adeguate rassicurazioni sull’efficienza nella loro gestione amministrativa.
In sostanza, uno stallo per entrambe.
L’idea di leggere le sofferenze (umanissime) del mercato del lavoro un po’ con le lenti usate finora per guardare gli Npl, le sofferenze bancarie (contabili), aiuta a comprendere meglio quanto il modello delle politiche attive dell’Italia sia lontano dallo standard europeo. E quanto il pregiudizio sfavorevole dei nostri partner sull’efficacia dei nostri sistemi di placement rende la posizione italiana difficile anche nella fase di abbandono dell’idea dell’Europa matrigna per la costruzione di quella più umana, sociale e inclusiva.

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Integrare apprendimento e politiche attive permanenti

di Lea Battistoni

Le riforme entrate in vigore nel terzo trimestre del 2015 su “La Buona Scuola” (legge 15 luglio 2015 n.107) e il “Jobs Act” (soprattutto con riferimento ai decreti legislativi n.81 e n.150/2015) pongono le premesse per l’attuazione di un sistema integrato istruzione-formazione-lavoro.
In particolare per quel che concerne il sistema lavoro, il quadro strategico nazionale va definendosi nelle strutture di governance a livello nazionale e nello sviluppo di un sistema rete, inter organizzativo, i cui nodi operativi sono strettamente interconnessi con il sistema istruzione-formazione. 

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Servono Servizi per il lavoro 4.0

di Carlo Carboni*

Il fiume del cambiamento del mondo del lavoro corre tra due sponde: “lavorista” e populista. C’è chi pensa che occorra più lavoro in funzione di sviluppo e crescita e chi è per politiche passive, dall’aura assistenziale, come il reddito di cittadinanza (Rdc). Su una riva ci sono quanti ritengono che il lavoro sia la prospettiva sociale dell’uomo anche nel XXI secolo, in particolare, il nuovo lavoro 4.0. Il lavoro sta cambiando e non scomparendo: se diminuisse, occorrerebbe redistribuirlo per la sua funzione di socializzazione.

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Un bilancio di 30 anni di lavoro nei servizi per l’impiego

di Sergio Bevilacqua

Nel maggio del 1988 ho iniziato a collaborare con l’agenzia regionale Lombardia Lavoro nata nella seconda metà degli anni 80 come le agenzie del Friuli, Trentino, Val d’Aosta e Sardegna. L’attività di Lombardia Lavoro è consistita nella sperimentazione di servizi che nei decenni successivi sono diventati abituali per i centri per l’impiego, i centri accreditati al lavoro, le agenzie di orientamento. Si sono sperimentati i primi job club rivolti a persone disoccupate, il servizio di incontro tra domanda e offerta di lavoro, i corsi di riqualificazione per cassaintegrati, servizi ai tempi sostanzialmente sconosciuti. C’era chi, come Stefano Morri, iniziava a ragionare sulle potenzialità delle persone disabili ritenendo che si dovesse spostare l’attenzione dalla considerazione dei limiti dovuti alla patologia, alla valutazione delle potenzialità della persona disabile, approccio assolutamente innovativo in quegli anni.

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Cpi, flop al Sud: il 72% con pochi pc o senza web

di N. Amadore, B. Ganz, G. Pogliotti, M. Prioschi

«Qui è come se il mondo si fosse fermato, regna ancora la carta, niente email, Pec, internet sembra bandito nella comunicazione con i cittadini, bisogna venire di persona per qualsiasi pratica, anche la più banale». Incontriamo Andrea (39 anni) fuori dall’affollato centro per l’impiego di Roma Primavalle: «È la terza volta che torno -spiega-, la prima mancavano dei documenti, non sapevo quali presentare e un impiegato infastidito mi ha indicato una bacheca appesa alla parete con le istruzioni».

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