{tag:date format=1}


  Home page Newsletter NL


 

 

NEWSLETTER APPROFONDIMENTI n.254 del 21 APRILE 2020 

 


FRONTEGGIARE LA SCONVOLGENTE PANDEMIA

 

Andrà tutto bene? Si, se c’è concertazione sociale

di Raffaele Morese

Ora inizia il difficile. Per carità, la fase 1 dell’emergenza covid 19 è stata ed è ancora un percorso quasi avventuroso. Tra incertezze iniziali, mancanza di esperienze a cui far riferimento (salvo quella cinese), cabine di regia che funzionavano ad intermittenza, indisponibilità di protocolli medici adeguati e collaudati, tutto sommato ce la siamo cavata. Anche se registriamo   qualche giorno di ritardo rispetto ad altri Paesi, per carenza di strutture cliniche, di medicina del territorio ed impostazione privatistica della sanità, su cui non potrà calare un velo pietoso.  

Leggi tutto 


Equilibri e squilibri, parole fondamentali per il nostro futuro

di Manlio Vendittelli

Non so se il perbenismo sociale vorrà sapere quanto il corona virus e il suo ingresso nella vita dell’uomo dipendano dalle modificazioni che l’uomo ha operato sugli ecosistemi, sulla variazione dei loro equilibri, delle loro gerarchie interne, delle catene alimentari. Non sappiamo neanche se questo virus sia un tentativo di resilienza. Sicuramente siamo disposti ad accettare che la sua diffusione sia favorita dalla mobilità del sistema produttivo, finanziario, commerciale.

Leggi tutto


Qualche riflessione critica sulla gestione della pandemia

di Maurizio Benetti

Sono riflessioni fatte con il vantaggio del dopo. Farle prima in presenza di una catastrofe nuova era indubbiamente più difficile. Ricordo discussioni con amici dopo le prime notizie da Codogno e da Vo e i giudizi di "esagerazione" espressi da molti. Sotto questo aspetto le discussioni e le liti tra virologi non hanno certo aiutato. 

Leggi tutto


L'economia al tempo del Coronavirus

di Gabriele Olini

L’impatto economico del Coronavirus.
Quella che viviamo non è una recessione qualunque. Come efficacemente ha scritto Le Monde l’economia si trova in una situazione di blocco cardiaco, semmai di coma assistito. L’emergenza sanitaria ha un impatto violento sull’economia italiana in un momento già segnato dalla stagnazione produttiva. Per evitare la diffusione del contagio è stato necessario vincolare i comportamenti e la quotidianità delle persone, per rendere minimi i contatti (#iorestoacasa), spostando il più possibile i processi organizzativi sul lavoro da casa, rallentando, ma anche fermando le attività economiche, esperienza sconosciuta in tempo di pace.

Leggi tutto


Previsioni nere su occupazione e mercato del lavoro*

di Alberto Brambilla e Claudio Negro**

Se le previsioni economiche in relazione soprattutto al rapporto debito pubblico-PIL sono molto preoccupanti, in assenza di seri provvedimenti di politica economica e industriale (si legga "mettere a punto un piano per far ripartire in sicurezza l’industria") da parte del governo, dal punto di vista del lavoro il peggio deve ancora venire. È intuitivo che lo stop alla maggior parte delle attività produttive e dei servizi e la compressione dei consumi generata dal lockdown provocherà una sostanziosa riduzione della ricchezza prodotta, misurabile sia pure un po' grossolanamente col PIL, una perdita di quote di mercato e fatturato per le imprese e una conseguente ridondanza di offerta di lavoro. 

Leggi tutto 


Cassese: il servizio sanitario dev’ essere nazionale

di Diodato Pirone*

Professore, la pandemia mondiale sta mettendo in evidenza un diverso agire” delle Regioni e soprattutto una notevole difficoltà dello Stato a coordinare gli interventi. E’ una tendenza non solo italiana, ma da noi ora c’é chi parla della necessità di inserire in Costituzione una clausola di supremazia dello Stato sulle Regioni. Che ne pensa?

«L’articolo 117 della Costituzione riserva già allo Stato i compiti in materia di profilassi internazionale. L’articolo 120 della Costituzione consente già al governo di sostituirsi alle Regioni in casi di pericolo grave per l’incolumità. La legge 833 del 1978 già assegna al ministro della salute il compito di intervenire in caso di epidemie. Quel che è successo in Italia è dovuto solo alla scarsa autorevolezza del governo centrale, la cui debolezza – in questa materia e in questo frangente - è pari soltanto a quella dei governi centrali americano e tedesco (che sono però due Paesi federali, non a struttura regionale).

Leggi tutto 


Non torniamo al mondo di prima*

di Muhammad Yunus**

In questo momento tutto il mondo deve trovare una risposta a un grande interrogativo. Non si tratta di come far ripartire l’economia perché, per fortuna, sappiamo già farlo. Le esperienze vissute in passato ci hanno aiutato a mettere a punto una terapia generica per ridare vita all’economia. No, il grande interrogativo a cui dobbiamo dare risposta è un altro: riportiamo il mondo nella situazione nella quale si trovava prima del coronavirus o lo ridisegniamo daccapo? La decisione spetta soltanto a noi. 

Leggi tutto


La salute del lavoratore, Covid 19 e l' INAIL

di Giuseppe D'Ercole

Parlare di classe operaia è fuori tempo. Ma appunto la scomparsa della forza e delle elaborazioni che erano scaturite dalla “classe operaia”, ha indebolito la strategia del movimento sindacale sui temi della salute.
Le lotte per la salute e la sicurezza nel lavoro della fine degli anni ’60 e primi anni ’70 hanno inciso nella definizione identitaria della riforma sanitaria del 1978. Una delle parole chiave era la “prevenzione” che aveva nello slogan “la salute non si vende” la sua maggiore forza espressiva. Nella Riforma sanitaria i servizi di base di prevenzione della salute sono stati generalizzati e garantiti sull’intero territorio nazionale.

Leggi tutto


Se ne vanno…

di Dott. Bergher*

Se ne vanno. Mesti, silenziosi, come magari è stata umile e silenziosa la loro vita, fatta di lavoro, di sacrifici. Se ne va una generazione, quella che ha visto la guerra, ne ha sentito l’odore e le privazioni, tra la fuga in un rifugio antiaereo e la bramosa ricerca di qualcosa per sfamarsi. 

Leggi tutto


I giorni del congiuntivo*

di Vito Mancuso**

I milioni di persone davanti alla tv per il Papa e per il rosario segnalano un bisogno di pregare che forse si riteneva superato. Ma cosa significa pregare? 
Nel 1916 Wittgenstein si trovava sul fronte orientale della Prima guerra mondiale mentre si scatenava il più grande attacco nemico, la cosiddetta Offensiva Brusilov. In mezzo a perdite altissime la sua azione ebbe un certo rilievo, visto che il 1° giugno venne promosso caporale e il 4 decorato. 
Pochi giorni dopo, l’11, colui che diventerà uno dei più grandi logici e filosofi del Novecento, annotava: “Il senso della vita, cioè il senso del mondo, possiamo chiamarlo Dio… Pregare è pensare al senso della vita”. Nelle trincee del fronte, tra il sangue e la sporcizia, Wittgenstein pregava pensando al senso della vita …

Leggi tutto


 

 

   Home page Newsletter NL

Se non desideri più ricevere la nostra newsletter clicca qui: {tag:unsubscribe}