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Newsletter n.142

EDITORIALE

IL TIRA E MOLLA SULLA FLEXSECURITY

di Raffaele Morese

Uno degli argomenti più stucchevoli che in questi giorni ritorna sulla Delega Lavoro riguarda la realizzazione della cosiddetta flexsecurity, che dovrebbe essere la vera novità di questo ennesimo intervento della legge nel campo del lavoro. C’è chi mette l’accento più sulla flex e chi più sulla security, ma tutti si dichiarano a suo favore. Come spesso succede, è proprio l’accentuazione che svilisce la discussione, tradendo più nostalgie passate che convergenze per il futuro. 

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 ECONOMIA

I DANNI DELLA CONCORRENZA FISCALE IN EUROPA

di Salvatore Biasco

Nel campo della tassazione diretta, oggi l’Europa é pervasa da una competizione fiscale che ha trovato e trova legittimazione in una visione liberista di come debba funzionare l’Unione; una visione che ha anteposto una competizione tra Stati al governo comunitario della materia, sebbene ciò costituisca un danno per la maggior parte dei paesi membri e provochi perdite rilevanti di gettito sui redditi prodotti dai fattori più mobili, che devono essere poi compensati a carico di quelli meno mobili (lavoro e patrimoni immobiliari). Non si tratta solo di rimuovere regimi particolaristici “dannosi”, ma di trovare un modello uniforme di struttura fiscale per l’Europa.

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 MERCATO DEL LAVORO

UNA PROPOSTA ALTERNATIVA ALL’IRRICEVIBILITA’

di Enzo Mattina

La questione dell’abrogazione dell’art. 18 tiene banco; spacca il Pd, contrappone la sua segreteria alla CGIL, mette in bilico il Governo Renzi. Nella contrapposizione si parla dell’atto in sé e non del suo vero valore e del modo migliore di rispettarlo, nel senso che tutto si concentra sulla sanzione che quell’articolo prevede, in caso di licenziamento individuale senza giusta causa, acclarato come tale da un giudice, della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro da cui è stato illegalmente espulso.

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IL DIFFICILE MISMACTH TRA DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO EUROPEO

di Vittorio Martone

Lo scorso ottobre è stato pubblicato il rapporto Skills Mismatch in Europe, curato dal Dipartimento di Statistica dell’International Labour Office (ILO). Il Report esamina la condizione dei lavoratori europei stimando una loro sovra o sotto qualificazione rispetto al tipo di lavoro che svolgono. In questo modo, si analizza il match/mismatch tra competenze dei lavoratori e mansioni richieste per il loro lavoro. Basato su 24 Paesi europei, lo studio riscontra un diffuso divario tra competenze reali dei lavoratori e competenze effettivamente richieste, pur con importanti differenze da Paese a Paese.

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COME IL DISEGNO DI LEGGE DI STABILITA’ SOSTIENE IL JOBS ACT

di Giuseppantonio Cela

Non è senza fondamento la diffusa opinione degli esperti che la riforma del mercato del lavoro, come abbiamo avuto già modo di rilevare anche in altra occasione (v.newsletter n. 138/2014), non crea, ma promuove e  facilita la creazione di posti di lavoro, ponendosi quale strumento funzionale all’inserimento occupazionale, in presenza di progetti organici finalizzati soprattutto a specifici investimenti, ma anche allo stimolo dei consumi. In particolare, è facilmente osservabile come le stesse incentivazioni finanziarie alle assunzioni si rilevino, allora, efficaci per le finalità volute, che intendono andare al di là della regolarizzazione del lavoro sommerso.

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LA CONVENIENZA AL LAVORO STABILE NELLA LEGGE DI BILANCIO

di Gabriele Olini

La legge di bilancio, attualmente in discussione in Parlamento, presenta importanti strumenti per promuovere forme di lavoro stabile. Si tratta dello sgravio contributivo fino ad un triennio per i nuovi assunti a tempo indeterminato, previsto per il 2015, e la deduzione integrale del costo del lavoro sull’imponibile IRAP per i soli lavoratori a tempo indeterminato. Questo studio quantifica i vantaggi per i datori di lavoro ed il cambiamento delle convenienze, che con i nuovi strumenti diventano più mirate ad incentivare la stabilità del lavoro.

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SULLA GARANZIA GIOVANI LO STATO DELL'ARTE E' ANCORA MODESTO

di Stefano Barbarini 

Il 2014 è l'anno di avvio della “Youth Guarantee”, programma europeo per favorire l'occupabilità e l'avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro. Un percorso che prevede una serie di misure, a livello nazionale e territoriale, rivolte ai giovani di 15-29 anni che non studiano e non lavorano (Neet), finalizzate ad offrire loro opportunità di orientamento, formazione ed inserimento al lavoro. 

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 WELFARE

LEGGE DI STABILITA' E PERSONE DISABILI, UN RAPPORTO PRECARISSIMO

di Mario Conclave

La necessità di riordino delle competenze e dei finanziamenti del sistema di politiche sociali - nel senso dell’integrazione con salute, lavoro e formazione - è all’ordine del giorno da vari anni. La eccessiva settorializzazione e l’articolazione istituzionale comportano effetti di non ottimizzazione degli interventi e di mancata assicurazione di livelli delle prestazioni ai cittadini in situazione di disagio.

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 POLITICHE FORMATIVE

L’ESPERIENZA FORMATIVA IN CRESCITA DI FONDIMPRESA

di Luigi Delle Cave

Fondi Paritetici Interprofessionali sono parte integrate del più ampio sistema per la formazione continua. In qualità di organismi di natura associativa, promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali attraverso la stipula di specifici accordi interconfederali, i Fondi Interprofessionali dotano la realtà aziendale di un importante strumento attraverso cui le imprese, in forma singola o associata, possono accedere a risorse per finanziare piani formativi aziendali (e anche individuali) per i propri dipendenti, su base settoriale e territoriale.

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 CULTURA

DAL CAPITALISMO AL COMMONS COOPERATIVO

di Franco Silvestri

Debbo premettere che c’è una certa invidia (benevola) per la capacità visionaria di interpretare la realtà di Jeremy Rifkin, mirabilmente confermata dal suo ultimo libro “ La società a costo marginale zero”(Mondadori) in uscita in questi giorni e che pochissimi ed in modo defilato, hanno presentato.
La lucida analisi del presente che egli proietta per i suoi effetti al 2050 è esattamente il contrario di quanto fanno (forse per incapacità?) i grandi strateghi delle politiche economiche dei Paesi sviluppati, rinunciando ad avere una visione di lungo periodo dei cambiamenti epocali che ogni giorno abbiamo modo di sperimentare.

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