{tag:date format=1}

Home page Newsletter NL


NEWSLETTER n.195 del 23 MAGGIO 2017

 NOVITA' E PROBLEMI PER L'EUROPA, DOPO IL VOTO FRANCESE

L’EUROPA NON E’ PIU’ UNA PAROLACCIA

di Raffaele Morese

Con la vittoria di Macron, si consolida l’orientamento degli europei contrario a far prevalere i partiti o movimenti che hanno giocato le loro carte sull’alimentazione delle paure e delle rabbie. Brexit resta per ora un’eccezione. Ma non va sottovalutato che gli sconfitti, di destra e di sinistra, hanno raccolto robusti consensi anche se non si sono trasformati in possibilità di governo. Per chi è sensibile all’analisi sociale, fa impressione che in questi consensi ci siano quote consistenti di operai, di lavoratori, di giovani, di extra urbani. Sono quelli che affollano le periferie culturali e sociali della società della “lunga crisi”, sono quelli che hanno urgenti e giuste richieste e si affidano alle parole d’ordine più estreme e illusorie.

Leggi tutto


HA VINTO LA PERSONALIZZAZIONE DELLA POLITICA

di Giuseppe De Rita

Sulle elezioni presidenziali francesi si è detto di tutto in queste ultime settimane; e mi risulta difficile aggiungere altre intelligenti notazioni. Mi costringo quindi ad una riflessione per me abituale, forse troppo, sulla carenza di rappresentanza sociale che quelle elezioni hanno messo in evidenza.

Leggi tutto


E SE SULL’ONDA DI MACRON NASCESSE IL PARTITO DELL’EUROPA?

di Luigi Covatta

In Francia, dunque, per la prima volta i due partiti che si sono alternati al potere dal 1958 sono stati esclusi dal ballottaggio per l’elezione del Presidente della Repubblica. “Partiti”, per la verità, è una parola grossa. Il movimento gollista, chiaramente, non era un partito, e non lo è diventato neanche quando è morto De Gaulle. Da allora, anzi, specialmente qui in Italia, abbiamo familiarizzato col termine rassemblement per indicare la galassia di notabili, movimenti e associazioni che, una volta ogni cinque anni, si aggregavano a sostegno del candidato della destra all’Eliseo.

 Leggi tutto


 LA LEZIONE FRANCESE ALL' ITALIA. INTERVISTA A GIORGIO TONINI

di Pierluigi Mele

Senatore Tonini, non possiamo non partire dalle elezioni presidenziali francesi: qual è la lezione politica che ci viene dalla Francia?

Se devo sceglierne una in particolare, direi che i francesi ci hanno detto che i problemi agitati dai populisti, sia di destra che di sinistra, sono problemi veri, ma le soluzioni da loro proposte sono invece sbagliate, perfino controproducenti. Macron ha colto la domanda di sicurezza e di protezione che sale dalla società francese. Ed ha convinto due terzi dei suoi concittadini che lo Stato nazionale, anche uno Stato forte ed efficiente come quello francese, non è più in grado, da solo, di corrispondere a queste esigenze profonde, per insuperabili problemi di scala. 

Leggi tutto


GOVERNANCE EUROPEA, AL PRIMO POSTO IL BENESSERE

di Gabriele Olini

Molti hanno notato recentemente una serie di segnali positivi sulle tematiche degli indicatori di benessere, come riferimento delle politiche economiche.[1] Certamente, va al primo posto l’approdo nel percorso di finanza pubblica degli indicatori del BES, cioè del Benessere equo e sostenibile; la riforma della legge di Bilancio, approvata a luglio scorso, prevede, infatti, per la prima volta, l’utilizzo degli indicatori di benessere nella valutazione delle politiche economiche. Questa dovrebbe essere condotta da ora in avanti considerando tutte le dimensioni del benessere e non solo il reddito. Si tratta naturalmente di un antipasto leggero, di un primo approccio.

Leggi tutto


DIVERGENZE NEI MERCATI DEL LAVORO DELL 'EUROZONA

di Fedele De Novellis

Il miglioramento del quadro macroeconomico e il recupero del mercato del lavoro dell’area euro

La fase di ripresa che ha attraversato l’area euro nel corso degli ultimi tre anni ha iniziato a produrre effetti positivi sul mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione è sceso sino al 9.5 per cento dal massimo del 12 per cento; il numero di occupati si è riportato in prossimità dei livelli toccati prima della crisi, con un recupero di circa 5 milioni rispetto ai minimi toccati quattro anni fa. Considerando che nel corso dei primi mesi del 2017 il segno degli indicatori congiunturali è orientato positivamente, si può affermare che la fase più aspra della crisi europea è in corso di superamento.

Leggi tutto


IL VALORE DI RESTARE NELL’EURO

di Leonardo Becchetti

Ha poco senso pratico, ai fini dei nostri destini futuri, parlare del fatto se si dovesse o meno entrare nell’euro. Concentriamoci sulle scelte di oggi. Due sole sono le possibilità: restare nell’euro, uscire dall’euro (tertium non datur) anche se ciascuna apre poi ad altre possibili scelte/strategie. E’ interessante confrontarle come se si dovesse comprare un attività finanziaria (il titolo ItalExit o il titolo ItalStay), ovvero valutarle sotto il profilo rendimento-rischio considerando anche eventuali valori di opzione nel definirne il valore. Non per complicare inutilmente il discorso ma per tener conto che nella realtà ogni scelta non porta quasi mai ad un esito probabilisticamente certo, ma piuttosto apre ad un ventaglio di possibilità ognuna delle quali ha una determinata probabilità di realizzazione. Così è nel nostro caso. 

Leggi tutto 


I  GIUDIZI SU MACRON DEI SINDACATI FRANCESI

di CFDT e CGT 

Riportiamo le dichiarazioni della CFDT e della CGT  all'indomani della elezione di Macron a Presidente della Repubblica, che mettono in evidenza che le questioni del lavoro rappresentano un nervo scoperto tra le stesse organizzazioni sindacali e verso il nuovo Governo, al punto di influenzare le opzioni e gli atteggiamenti che esse annunciano per il futuro prossimo.

Leggi tutto


 

Home page Newsletter NL


Se non desideri più ricevere la nostra newsletter clicca qui: {tag:unsubscribe}