MENO DECONTRIBUZIONE E PIU’ SOLDI IN TASCA AI GIOVANI NEOASSUNTI
di Raffaele Morese
Ha ragione Gentiloni. La proposta di legge di stabilità “non è regressiva”. Il PIL si può ragionevolmente attestare all’1,5% di crescita. Ma non è il massimo e il meglio che si poteva prevedere. La torta cresce, ma la qualità delle misure proposte non è univocamente orientata a spingere di più. Il maggiore indiziato di questa espansione con il freno a mano tirato è proprio quello presentato come il nocciolo duro e nobile della manovra. Riguarda la detassazione delle assunzioni a tempo indeterminato, presentata appunto come il miglior messaggio verso i giovani e la loro pluriennale attesa di entrare a pieno titolo nel mercato del lavoro.
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SE IL SINDACATO VUOLE AVERE UN FUTURO
di Pierre Carniti
In molti paesi, tra cui il nostro, le adesioni sono in calo. Ma il declino non è ineluttabile, se si torna a riflettere sul perché si è ridotta la capacità di incidere. Bisogna anzitutto ritrovare un'identità: se ci si limita a quella rivendicativa ci si espone a una inevitabile frantumazione corporativa. Ma se invece si vuole contare nelle scelte politiche generali non si può prescindere da una forte ripresa del percorso unitario
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IL LUNGO E ARTICOLATO ITER DELLE ASSUNZIONI AGEVOLATE
di Giuseppantonio Cela
La riduzione del costo del lavoro mediante il sistema degli incentivi alle assunzioni e gli sgravi contribuitivi è oggetto di continuo dibattito per la diffusa precarietà o provvisorietà delle agevolazioni, che non permette un’agevole programmazione riferita alle scelte di sviluppo dell’attività aziendale. Sarebbero naturalmente auspicabili misure di sostegno strutturali, sia pure entro i limiti delle risorse finanziarie disponibili, variabili secondo le valutazioni delle leggi di bilancio (cosiddette di stabilità), fonti allo stato attuale di incentivazioni anche variamente diversificate.
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PASSI TROPPO LENTI VERSO IL ReI(reddito d’inclusione)
di Mario Conclave
Dopo il parere positivo espresso dalle Commissioni parlamentari, il 29 agosto è stato approvato dal Consiglio dei ministri, in via definitiva, il decreto legislativo di attuazione della “legge sul contrasto della povertà, il riordino delle prestazioni di natura assistenziale e il rafforzamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali” (legge delega, 15 marzo 2017, n. 33). Il provvedimento è in attesa di essere pubblicato in Gazzetta. Comunque saranno necessari alcuni adempimenti amministrativi del Ministero e dell’INPS, viste le procedure di attuazione.
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LAVORETTI E LAVORO, UN DUALISMO CHE VA REGOLATO
di Mario Sassi
Forse perché ha riguardato sia i professori che i nostri figli, ma a nessuno era mai venuto in mente di regolare contrattualmente le “ripetizioni”.
Un fenomeno che negli anni 60 e 70 ha consentito ad una intera categoria professionale di acquistare immobili e di godere di un reddito ben superiore allo stipendio pubblico. Era gig economy ante litteram. C’era però il “nero”.
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IL RAPPORTO TRA SCUOLA DIGITALE E INDUSTRIA 4.0
di Michele Uliano
Nel corso degli ultimi anni risorse ingenti sono state stanziate per l’innovazione digitale nella scuola. È un dato di fatto che una maggiore alfabetizzazione digitale fin di primi anni di studio possa contribuire a creare un più elevato grado di occupabilità. Per riflettere su questo tema proviamo a fare il punto sulle iniziative del MIUR a favore della Scuola digitale, e di come possono integrarsi con il mondo del lavoro e dell’industria 4.0.
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PUNTARE SULLE RIFORME PREVIDENZIALI CHE NON COSTANO
di Fabio Fonzo
CGIL, CISL e UIL hanno sintetizzato in un documento unitario i temi di previdenza sociale più significativi da affrontare nella fase 2 del confronto con il Governo. Si tratta di 11 punti e significativamente il primo riguarda sostanzialmente la definizione della età pensionabile per conseguire la pensione di vecchiaia, quell’età che consente al datore di lavoro privato o pubblico, di poter risolvere ad nutum il rapporto di lavoro. In realtà le leggi e le sentenze parlano dell’età e degli altri requisiti, cosicchè il potere del datore di lavoro è elastico. Già questo consiglierebbe per evitare ingiustificate discriminazioni di attestarsi sull’età conseguenza della speranza di vita escludendo per un elementare coerenza di sistema di superarlo, immaginando il raggiungimento dell’età pensionabile dopo aver superato il limite della speranza di vita!
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LE ECCELLENZE COMPETITIVE DEL MADE IN ITALY
di Luigi Delle Cave
Dall’industria culturale al turismo, dall’agroalimentare all’arte, passando per la moda e la cultura. Sono questi alcuni dei settori chiave del sistema economico italiano che contribuiscono a rafforzare nel mondo l’immagine del made in Italy. In post precedenti ci siamo soffermati sull’industria culturale e sul design, ripercorrendo in breve le performance di realtà produttive dove innovazione e creatività, unite a un costante aggiornamento delle competenze, rappresentano ingredienti essenziali per la crescita di questi settori. Si tratta di eccellenze intorno alle quali ruotano imprese, artigiani e giovani interessati a lanciarsi in professioni che intrecciano tradizione, innovazione e creatività.
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LA DISCESA DI ORFEO
di Stefano Balassone Joshua Green sul New York Times del 15 luglio annota che nonostante l’evidenza della mail circa i russi noleggiati per sputtanare Hillary, i seguaci di Trump non hanno fatto una piega.?Il punto, congettura Johsua, è che le destre non sono più quelle di una volta perché, partiti dai loro nidi estremi, i club paranoici – dai nazi agli entusiasti religiosi - hanno fornito alla palude conservatrice lo spirito di crociata che andava cercando contro il progressismo e contro la corrosione dei valori, dei portafogli e dei mestieri antichi.
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GIOVANNI BIANCHI, UN PROFETA DEL CATTOLICESIMO SOCIALE ITALIANO
di Pier Luigi Mele
Giovanni Bianchi è stato Presidente Nazionale delle Acli dal 1987 al 1994. Nel 1994 entrò, su invito di Martinazzoli, nel PPI. Ne divenne poi Presidente del Consiglio Nazionale. Nella primavera 1995 è stato in prima linea, in qualità di presidente del partito, nella disputa contro Rocco Buttiglione che aveva schierato il Ppi nel centro-destra con Silvio Berlusconi. Bianchi ha guidato la protesta interna insieme con Gerardo Bianco. Seguì, poi la militanza nella Margherita e nel PD. Autore di innumerevoli saggi sulla politica e di storia del Movimento operaio. Ecco un ricordo personale.
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