UN ACCORDO CHE SA DI SVOLTA
di Raffaele Morese
Dopo sette anni, c’è stato un accordo tra Governo e Cgil, Cisl e Uil su un punto determinante e qualificante la manovra di politica economica che va sotto il nome di “legge di stabilità”: la rivalutazione delle pensioni più basse e l’introduzione della flessibilità in uscita dal lavoro. Se si prendono per buone le cifre del Governo, si tratta di un blocco di spesa pubblica che, nel giro di tre anni, assorbirà poco più di 6 miliardi di euro. Una lettura più attenta e competente su tutte le misure previste dall’accordo, la rinvio al testo di Benetti, ospitato in questa newsletter. Mi limiterò a tre considerazioni di ordine più generale che, a mio avviso, segnalano cambiamenti strutturali di lungo respiro sia relativi alle scelte meramente politiche, sia nei comportamenti dei soggetti protagonisti di quell’intesa. Scelte e comportamenti che avranno effetti di rilievo nel nostro Paese ma anche in Europa
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GOVERNO SINDACATI UN NUOVO, POSITIVO, METODO
di Maurizio Benetti
L’accordo del Governo con Cgil-Cisl-Uil sulle pensioni segna una svolta nel rapporto tra il governo Renzi e le organizzazioni sindacali, il ritorno pieno ad un tavolo di trattativa. Non è certo un ritorno alla concertazione degli anni novanta ma è una smentita forte e importante alla pretesa di autosufficienza del governo in materia sociale e alla emarginazione del sindacato. Si è trattato di una trattativa vera, durata mesi, in cui il complesso dei punti sui quali intervenire si è progressivamente allargato.
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RIFORMA ISEE. DICHIARAZIONI PIU' VERITIERE, MAGGIORE EQUITA'
di Mario Conclave
Diffusa è l’attenzione sugli effetti dell’entrata in vigore della riforma dell’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente). Per le implicazioni relative all’accesso ai servizi sociali e altri di pubblica utilità. I precedenti rapporti di monitoraggio sul nuovo ISEE erano su base trimestrale. Quello presentato di recente dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali è il primo su base annuale e riguarda l’andamento del 2015.
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COME CAMBIA LA TRACCIABILITA' DEI VOUCHER LAVORO
di Giuseppantonio Cela
Nell’ambito dei recentissimi interventi governativi, integrativi e correttivi del Jobs Act, attenzione particolare è stata dedicata al lavoro accessorio, compensato con i voucher. L’obiettivo mira ad eliminarne l’abuso, finito paradossalmente, in via patologica, per coprire il lavoro nero, tradendo l’iniziale finalità di contrasto al fenomeno. Le ragioni del constatato anomalo ricorso al lavoro accessorio, facendo salva la positiva incentivazione occupazionale, sono da cercare nel tipo di evoluzione della specifica normativa registrata nel tempo.
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IL DIRITTO DEL LAVORO DOPO IL SISMA GLOBALE
di Umberto Romagnoli
Nel mondo trasformato dalla globalizzazione e dalla finanziarizzazione dell'economia è impensabile riproporlo nelle forme novecentesche tarate sull'industria fordista.Forse la tutela del cittadino-lavoratore va spostata dal secondo termine sul primo. La più importante monografia di diritto del lavoro pubblicata nella seconda metà del Novecento italiano, per l’esattezza 56 anni fa, si apre con queste parole: “Il diritto del lavoro, da più di dieci anni, vive in condizione di attesa” di una legge sindacale organica.
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IL LAVORO TRA PARTECIPAZIONE E CURA
di Sandro Antoniazzi
Per due secoli il lavoro è stato al centro della vita economica, sociale e politica dell’Occidente come dell’Italia ( ne fa fede l’articolo 1 della nostra Costituzione). Ma oggi quando si parla di lavoro, il discorso è ben diverso; i problemi di cui si discute sono la disoccupazione, il precariato, il lavoro nero, il lavoro sottopagato, il lavoro povero, se non di nuove forme di sfruttamento. Questo aperto contrasto offre un’idea tanto immediata quanto impressionante delle imponenti trasformazioni intervenute, di quanto l’evolversi dell’economia, della tecnologia e dei movimenti mondiali hanno inciso profondamente sul lavoro.
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IN EUROPA L 'INDENNITÀ' DI MALATTIA HA TANTE FACCE
di Valentino Santoni
L’indennità di malattia non sembra essere correlata per forza con i diritti nazionali del lavoro, con la retribuzione media o con la soddisfazione lavorativa. Questo è, in sintesi, quanto emerso da un report realizzato dal noto portale britannico Vouchercloud, che ha cercato di individuare le differenze a livello europeo in tema di indennità di malattia garantite dallo Stato. Dalla classifica stilata dal portale web si nota che a livello settimanale i Paesi europei garantiscono in media il 65% della retribuzione, mentre mensilmente l’indennità media sale al 70%
MIGRAZIONI, FENOMENO MONDIALE IN CRESCITA
di Nicola Cacace
I flussi migratori dal Mediterraneo verso l’Italia sono cresciuti per due motivi: le guerre sempre più sanguinose che travagliano il Sud del mondo, Afganistan, Siria, Iraq, Corno d’Africa, etc.; la situazione di caos politico che domina nella Libia del dopo guerra. Per avere un’idea dell’accelerazione di quei flussi, i circa 20mila sbarchi annui medi del decennio 2000-2010 sono passati a 170mila nel 2014 e saranno almeno 200mila questo anno. Non si tratta ancora di numeri insopportabili per un’Europa di più di 500 milioni di abitanti; lo sono se essi dovessero gravare tutti sul paese d’arrivo, l’Italia. Anche se l’Italia, per motivi demografici, ha più bisogno di immigrati di altri paesi più giovani o “meno vecchi” del nostro.
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RAZZISMO CHE NON MUORE MAI
di Alessandro Colombo
Nel 1954 la guerra è finita da un pezzo, il nazismo è stato sconfitto, il razzismo no: nel sud degli Stati Uniti d’America si vive ancora sotto un regime di segregazione razziale. Dalla Virginia alla Louisiana, nel Kansas e in Florida, i cittadini di colore (etichetta che ha rimpiazzato “negro”) non possono viaggiare negli stessi scompartimenti ferroviari dei cittadini bianchi; frequentare le stesse scuole, ristoranti, cinema, sale d’attesa e toilette, sedersi sulle stesse panchine nei parchi e bere agli stessi distributori d’acqua. Nonostante siano formalmente uguali dinanzi alla legge, i cittadini di colore prestano il servizio militare in reparti separati e comandati da ufficiali bianchi.
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INTERVISTA A GUIDO FORMIGONI SU ALDO MORO
di Pierluigi Mele
Nei giorni scorsi al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle alte cariche dello Stato, si è svolta la Cerimonia per il Centenario della nascita di Aldo Moro. Lo statista pugliese è stato l’uomo più importante,dopoDe Gasperi, per la democrazia italiana. La sua tragica fine, ucciso barbaramente dalle BR, segnò per sempre la storia dell’Italia repubblicana e della Democrazia Cristiana. Quali sono le radici politiche di Aldo Moro? Cosa ha significato Moro per la democrazia italiana? Di questo, e altro, parliamo con lo storico Guido Formigoni, Ordinario di Storia Contemporanea all’Università IULM di Milano. Formigoni è un conoscitore profondo della vicenda politica morotea. E’ appena uscita, per la casa Editrice Il Mulino, una biografia sul leader democristiano: Aldo Moro, Lo statista e il suo dramma.
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