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NEWSLETTER APPROFONDIMENTI n.276 del 03 MAGGIO 2021 


 ''IL PIANO C'E', DIVENTARE REALTA' E' LA GRANDE SFIDA''

 

E’ il tempo dei costruttori di un Paese migliore

di Raffaele Morese

Non nascondiamoci dietro il dito di Draghi che, per ora, ha messo a tacere i mugugni brussellesi sulla nostra capacità di condurre in porto, con tranquillità sufficiente, quello che si indica nel Piano Nazionale di Riprese e Resilienza (PNRR). Il problema esiste da almeno un ventennio: incapacità di fare riforme strutturali e ripiegamento nelle misure di lacrime e sangue.  

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L'attualità della Festa della Liberazione

di Mario Draghi

Questo il suo discorso integrale al termine della visita. «Vi ringrazio per avermi invitato, ma soprattutto per questa visita molto commovente. Si vede la sofferenza quotidiana di un popolo inerme, senza liberta', senza cibo, nel terrore. Attraverso queste foto, questi manifesti, questi allarmi, queste minacce. In questa ricorrenza, vi ringrazio veramente. Questo è un luogo simbolo della nostra memoria nazionale.

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Recovery chiama Riformismo, che è senza padre

di Giorgio Tonini

Il PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza, “Recovery” per gli amici, è per il nostro paese un’occasione straordinaria, forse irripetibile, per dare gambe più solide e meno squilibrate al suo modello di sviluppo. Ma ha un tallone d’Achille, o per meglio dire un fianco esposto: è politicamente orfano.  

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NGEU e il quadro politico, un rebus con svariate incognite

di Pierpaolo Baretta

Con l’approvazione da parte del governo del piano NGEU inizia l’iter che lo porterà a Bruxelles. Ma, già nelle ore che hanno preceduto la discussione in CdM, Draghi ha dovuto mettere sul piatto il peso della sua autorevolezza rendendosi garante verso l’Europa (e verso l’Italia!) del rispetto delle linee di finanziamento stabilite; ma, in particolare, della realizzazione delle riforme. 

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Sonnambuli

di Luigi Covatta

Ci vorrebbe la lucidità di Christopher Clark per descrivere la performance della nostra classe dirigente nell’ultimo decennio. Solo dei sonnambuli, infatti, potevano immaginare che dopo l’esperienza del governo Monti tutto sarebbe tornato come prima, e la dialettica politica avrebbe trovato il modo per rifluire ordinatamente nello schema bipolare inaugurato nel 1994. Ed infatti non fu così.

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La crescita della destra e i problemi del Paese

di Luigi Viviani

Mentre la Lega di Salvini, parte del governo Draghi, non riesce ad avviare un processo di revisione del suo ruolo nel sistema politico, in particolare del suo rapporto con l’Europa, tanto da concepire l’alleanza con la democrazia illiberale del leader ungherese Orban, prosegue il cammino di crescita di Fratelli d’Italia.  

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Ci siamo persi la classe dirigente

di Giuseppe Derita

Ora che si sono attenuate, o spente, le polemiche sul ruolo delle grandi società di consulenza nella redazione della parte italiana dell'European Recovery plan, si può e si deve tornare con calma sui problemi, seri e irrisolti, che stanno sotto tali polemiche. E lo si deve fare sperabilmente fuori dalle miserie circolate in merito: le denunce indignate dei possibili gravi conflitti d'interesse e le maldestre risposte sul superamento o meno della dovuta soglia contrattuale (quando tutti conoscono le collaborazioni, talvolta milionarie, fra poteri pubblici e grandi società di servizi professionali). 

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“Chi”, “come”, vademecum per cambiare in meglio

di Manlio Vendittelli

Nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo è stato fatto sicuramente un passo avanti quando è stato approvato nelle sedi istituzionali il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con il suo corredo di disponibilità economiche capaci di garantirne la fattibilità.
Nel sentire comune, sembra siano sempre più chiari i valori dello sviluppo sostenibile (anche nelle sue potenzialità di produrre occupazione giovanile e di genere) e i disvalori di ciò che è insostenibile per il benessere ambientale e umano.

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Un patto per il lavoro che darà senso al mondo che cambia

di Aldo Bonomi

Come evidenziato nelle ricerche sulla questione della società e dell’economia dei dati, le classifiche internazionali ci vedono arrancare nella digitalizzazione. Segno che una vasta parte della società ha bisogno di accompagnamento al rapporto con l’innovazione tecnica. 
Occorre partire dalla concretezza di quelle che io chiamo le “passioni tristi” degli interessi diffusi e molecolari, per comprendere come accompagnare la sfera del sociale a confrontarsi con le “passioni fredde” della potenza del dato, del calcolo, della tecnica.

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Messori: “Il successo del PNRR può dare una svolta all’Europa”

di Pierluigi Mele

ll Parlamento ha approvato il Recovery Fund. Come si sa non è stato un “parto”facile. Adesso comincia la grande sfida per costruire un futuro positivo per l’Italia e perl’Europa. Approfondiamo, in questa intervista, con il Professor Marcello Messori ilsignificato strategico per l’Italia e per l’Europa del PNRR. Marcello Messori èprofessore di Economia al Dipartimento di ‘Economia e Finanza’ della LUISS (Roma) eSenior Fellow della Luiss School of European Political Economy. 

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