A livello politico ed economico si è molto dibattuto negli ultimi anni sulle ragioni del ricorso al lavoro a tempo determinato da parte delle imprese italiane. Gli autori utilizzando due modelli comportamentali in cui le imprese, tenendo conto della dimensione e della durata prevista di shock alla produttività, scelgono se assumere e con quale contratto, stimano che i picchi produttivi stagionali mensili spiegano una quota non marginale, pari ad almeno il 25 per cento, delle assunzioni a tempo determinato.
Il paper è disponibile on-line:
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2015-0297/QEF_297_15.pdf