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NEWSLETTER n.137 del 22 LUGLIO 2014

LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CHE VERRA'

CARA MINISTRO MADIA

di Raffaele Morese

Cara Ministro Madia,

Si è assunta una responsabilità non invidiabile. Riformare la Pubblica Amministrazione, in un Paese così allergico al riformismo, è impresa titanica ma non impossibile. Il suo sarebbe il quarto tentativo (dopo Cassese, Bassanini, Brunetta) e mi auguro che possa riuscire.  A due condizioni. La prima è che non pretenda di cambiare tutto e subito. Dalla sua ha un’opinione pubblica favorevole al cambiamento, ma certamente non è lì pronta a fare le barricate per sconfiggere i mille conservatorismi che si coalizzerebbero se tutto venisse preso di petto. Meglio scegliere – come in parte fa la legge delega – alcune priorità e tirare dritto con determinazione. La seconda è che occorre ridare dignità al lavoro pubblico, per cui la riforma deve puntare decisamente a valorizzare le risorse umane, a renderle protagoniste del processo di trasformazione che si intende avviare.

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VIENE PRIMA IL CITTADINO

di Angelo Rughetti, intervista

Lo scopo che il Governo si è prefissato con la riforma della Pubblica amministrazione è di ribaltare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione perché è sconcertante che si perdano giornate intere a fare file. Il tempo del cittadino non è un'opzione ma un diritto da non sprecare con la troppa burocratizzazione attuale del paese. E’ necessario per questo ripensare tutti i procedimenti amministrativi in modo digitale: accedere a tutte le informazioni che ci riguardano con il nostro Pin e ricevere tutto al proprio domicilio telematico o fisico senza doversi recare in un ufficio.

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GLI INDICATORI DI PERFORMANCE: OCCORRE ACCENDERE LE LUCI DELLA PISTA DELLE P. A.

di Gabriele Olini

Il problema fondamentale delle nostre pubbliche amministrazioni non è tanto il costo, ma la mancanza di un sistema di misurazione delle performance, che sia uno strumento di governance moderno, trasparente, partecipato e, dunque funzionale. Avere indicatori affidabili dei risultati dell’azione è una condizione indispensabile per un buon esito della spending review, in termini di successo, tempi di implementazione, bassa conflittualità. Perché la revisione della spesa arrivi a colpire gli sprechi e a rafforzare la qualità della spesa pubblica, c’è necessità di un sistema messo in opera e funzionante di valutazioni delle prestazioni rese da ciascuna amministrazione pubblica; un sistema indipendente dal soggetto controllato, non fine a sé stesso, ma che dia ai cittadini informazioni chiare e confrontabili sulla qualità dei servizi e che sia funzionale alla definizione delle politiche e delle gestioni.

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LE DISCESE ARDITE E LE RISALITE 

di Carmine Russo

Da dove partire
Da quando sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 25 ottobre è stato pubblicato il DPR 122/2013, è diventato giuridicamente ufficiale ciò che finanziariamente era già chiaro: il blocco della contrattazione per i pubblici dipendenti, già previsto dal dl. 78/2010 fino a tutto il 2013, sarebbe stato prorogato – almeno nella sua parte economica - di un altro anno; e le recenti dichiarazioni del ministro Madia per cui i contratti potranno essere rinnovati dopo la ripresa economica confermano e forse prolungano questa fase di moratoria contrattuale. Con la sola eccezione, non irrilevante in questa fase, di poter dar luogo “alle procedure contrattuali e negoziali per la sola parte normativa”.

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DAL PUBLIC MANAGMENT AL PUBLIC SERVICE

di Antonio Cocozza 

A seguito di una innovativa consultazione pubblica, cui hanno partecipato circa quarantamila cittadini, il 10 luglio 2014, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva, il  disegno di legge delega al Governo per la “Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.
La norma in questione si propone di perseguire “l’accelerazione e semplificazione delle procedure di fornitura dei servizi ai cittadini, alle imprese e alla collettività”, puntando a contrastare il peso della burocrazia e a ridurre la necessità dell’accesso fisico alle sedi degli uffici pubblici, in modo tale da liberare tempo per permettere una più adeguata conciliazione dei tempi di vita, famiglia e lavoro.

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SISTEMA DI MANAGEMENT PER OBIETTIVI NELLA P.A. 

di Ezio Melzi 

Anche nella Pubblica Amministrazione è possibile adottare efficaci e non generici sistemi salariali premiali in rapporto agli obiettivi di efficienza che si vogliono realizzare. Ma prima di affrontare la questione nel modo più concreto possibile, è opportuno sintetizzare il concetto di MBO (Managment By Objectives) e descrivere come esso viene applicato con successo, da vari anni,  in una realtà aziendale privata. Su questa base, definire le linee guida per una sua utilizzazione nel sistema pubblico. 

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PER MIGLIORARE LA P.A. OCCORRONO TEMPO E SELETTIVITA’ 

di Sebastiano Fadda

Sebbene i dipendenti pubblici siano stati già ampiamente colpiti dal congelamento degli stipendi nonché dalla generale riduzione dei fondi necessari all’espletamento delle loro funzioni e, a livello aggregato, dal blocco del turn-over, il processo di revisione della spesa pubblica punta decisamente a conseguire ulteriori risparmi significativi nella voce relativa al pubblico impiego. Ciò è giusto, perché sicuramente esistono ancora nel settore sprechi che devono  essere eliminati e possibili razionalizzazioni generatrici di risparmi; ma grande attenzione deve essere posta perché il processo non si risolva in un peggioramento della qualità e della quantità dei servizi (lasciando peraltro inalterate, come spesso succede, inefficienze e talvolta malaffare) e in una poco accorta gestione del personale.

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La certezza dei tempi è un problema organizzativo

di Aurelio Iori

Se andate all’anagrafe di un Comune, trovate, in molti casi, un distributore multifunzione di tagliandi, con un numero e un tabellone elettronico che mostra i numeri serviti in quel momento dagli sportelli. Confrontando il vostro numero con l’ultimo sul tabellone avete la possibilità di stimare il tempo di attesa e sapere con certezza quale sarà il vostro turno.
Forse dovrete aspettare un po’, ma la certezza dei tempi rende l’attesa meno stressante. In alcuni casi, tecnologicamente più evoluti, sul tagliando che ritirate è riportata la stima del tempo di attesa.

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Nomi e cognomi del potere grigio (*)

di Carlo Clericetti

Poche centinaia di persone nelle cui mani passa tutta l’attività legislativa del paese. Sono gli altissimi burocrati, quasi sempre conosciuti solo in cerchie ristrette, eppure decisivi. Un saggio ne descrive le carriere e analizza i gangli dell'amministrazione dov'è la guida effettiva del paese. Il ministro Marianna Madia ha presentato il disegno di legge delega per la riforma della pubblica amministrazione. Non è il primo governo che prova a cimentarsi con la modifica della macchina dello Stato, ma finora non si può dire che siano stati ottenuti risultati decisivi. Chissà, forse potrebbe essere d’aiuto la lettura di un saggio appena uscito da Laterza di due giornalisti di Repubblica, Roberto Mania e Marco Panara. 

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Decreto legge Renzi Madia e Legge Delega  

Di seguito viene pubblicata la relazione presentata dal Governo per la conversione in legge del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari. 

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