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NEWSLETTER n.149 del 17 MARZO 2015

EUROPA SI, EUROPA NO ...

L’EUROPA (E NON SOLO LA BCE)  SIA IL TRAINO DELLA CRESCITA

di Raffaele Morese 

La questione culturale e politica più cruciale per l’Europa è come rispondere alla montante disillusione sulla sua unità, che fa crescere spinte nazionalistiche e tentazioni disgregatrici. Non riguarda soltanto Paesi come la Grecia, l’Italia o la Spagna che hanno visto, nell’ossessione per l’austerità che ha dominato la scena della crisi economica dal 2008 in avanti, più cinismo che rigore, più attenzione per gli interessi forti che per gli ultimi. Riguarda anche tutti gli altri Paesi, a partire dalla Germania, che hanno fatto di quell’austerità una religione, senza però immunizzarsi dalle pressioni anti europeistiche.

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LA VOLONTA’ POPOLARE E’ USCITA DI SCENA

di Luigi Covatta

C’era una volta Delors. E c’erano anche Kohl e Mitterrand. C’era, insomma, la politica (compresa quella che al Consiglio europeo di Milano, nel 1985, aveva costretto la Thatcher ad ingoiare l’Atto unico europeo).  Solo dopo venne il Pensiero unico: il quale, per essere oggettivi, non si affermò soltanto perché nel frattempo Mitterrand era morto, Delors si era fatto vecchio e Kohl e Craxi erano stati epurati. Si affermò soprattutto perché era crollato il muro di Berlino, qualcuno andava dicendo in giro che era finita la storia, e Bush immaginava che gli Usa potessero essere il perno di un nuovo ordine mondiale.

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IL SERVIZIO CIVILE, UNA VIA PER COSTRUIRE UN'EUROPA SOLIDALE 

di Luigi Bobba

L’esperimento politico più innovativo del mondo  che ha ispirato la costruzione dell’Europa come  un sistema di Stati che progressivamente si legano gli uni agli altri dando vita dal basso ad un insieme non solo politico, ma anche sociale, culturale ed economico,  sembra oggi aver perso il mordente e la capacità di crescita che in passato più volte abbiamo sperimentato. Sembra, inoltre,  prevalere  una quotidiana amministrazione basata sulla formulazione di  regole e norme percepita da  molti come  un cedimento alle burocrazie  rispetto alla  costruzione di nuovi progetti  finalizzati  al miglioramento della vita degli europei.

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PER GLI STATI UNITI D'EUROPA

di Anna Maria Furlan

 La CIsl e l'Europa: dal Manifesto di Ventotene allo Statuto Confederale.
Il Manifesto di Ventotene, il cui titolo completo è " Per un'Europa libera e unita. Progetto di un manifesto ", è scritto nell'agosto 1941, dal confino di Ventotene,  con il contributo determinante di Altiero Spinelli,mentre Ernesto Rossi scrive la prima parte del terzo capitolo ed Eugenio Colorni offre un contributo rilevante di idee.
La prima versione dattiloscritta del Manifesto circola a Roma e a Milano già nel luglio 1941, grazie ad un testo scritto su cartine da sigarette da Ernesto a Rossi e trasferito sul continente da Ursula Hirschmann, Ada Rossi ( moglie di Ernesto ) e dalle sorelle di Spinelli Fiorella e Gigliola che avevano accesso all'isola. 

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UN’EUROPA DA RICOSTRUIRE

di Giacomo Vaciago

Grazie agli sforzi di tante persone di buona volontà (non solo Mario Draghi, ma anche tanti altri del Governo nostro e degli altri Paesi dell’Eurozona), sta lentamente cambiando l’atteggiamento di Bruxelles nei confronti della crisi che - iniziata nel 2009 - è ancora tra noi. E’ una crisi non solo di debito, ma anche economica e sociale. E’ soprattutto una crisi di fiducia: tra cittadini; di cittadini nei confronti dei loro Governi; e (ancor peggio) è sfiducia reciproca tra Paesi che hanno già da molti anni una comune sovranità monetaria. Non sarà facile uscirne, anche perché una diagnosi condivisa della crisi stenta a emergere.

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LE NUOVE OCCUPAZIONI.  SOLO GRECIA E SPAGNA STANNO PEGGIO

di Nicola Cacace  

L’Istat, il 2 marzo, ha reso noti tre serie di dati sull’occupazione, la media annua del 2014, i dati del  IV trimestre 2014 e quelli del gennaio 2015. Il segno + è comune alle tre serie di dati, con valori di aumento di occupazione in base anno che vanno dagli 88mila della media 2014 ai 156mila del IV trimestre 2014 ai 131mila del gennaio 2015. Essendo ben noti i limiti dei dati mensili Istat perché, si limitano a pochissimi indicatori e nulla ci dicono sulle dinamiche settoriali, contrattuali od orarie, per capire quel che è successo di strutturale, faremo riferimento ai dati trimestrali e soprattutto a  quelli annuali del 2014, i più ricchi di indicatori.

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UN’UNICA TASSAZIONE EUROPEA PER LE IMPRESE TRANSNAZIONALI

di Salvatore Biasco

E’ bene iniziare con una sintesi su ciò che tratta il saggio. Non é di percezione comune nella sinistra che in campo fiscale si giochino pezzi della regolazione del capitalismo mondiale. Ed é sfuggito a molti che - sempre in campo fiscale - é stata varata l’unica vera regola mondiale da molti anni a questa parte, siglata da un concerto di paesi a ottobre 2014, quella che porta allo scambio automatico di informazioni tra amministrazioni fiscali (di cui dirò). 

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PUNTARE SU '' GREEN E CIRCULAR ECONOMY ''

di Marco Frey 

Uno degli ambiti su cui la Commissione Europea è stata più attiva sin dal Trattato di Roma ha riguardato l’ambiente, tema su cui le politiche definite a Bruxelles hanno di fatto costituito il quadro strategico di riferimento per gli Stati membri, che in molte circostanze si sono limitati a recepire attraverso le direttive le regole comunitarie. Questo processo è stato gestito dalla Commissione con un’impostazione volta a valorizzare le esperienze più significative degli Stati Membri più avanzati, trasferendole a tutti gli altri. Volendo tracciare l’evoluzione dell’impostazione strategica dell’Unione Europea si possono rileggere i sette Piani di azione sull’ambiente prodotti sino ad oggi. Tra di essi quello che rappresenta la più rilevante soluzione di continuità rispetto ai precedenti è il Quinto, intitolato nel 1992 allo “sviluppo sostenibile”, in cui la Commissione ha voluto coinvolgere nell’implementazione delle politiche tutti gli attori, a partire dalle imprese e dai cittadini-consumatori.

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LA GRECIA E IL LATO OSCURO DELL'EUROZONA

di Antonio Lettieri

La vittoria di Syriza, guidata da Alexis Tsipras, nelle elezioni greche del 25 gennaio ha creato un grande sconcerto nell’eurozona. La cosa non sorprende trattandosi della prima vera crisi politica dell’eurozona dopo la sua nascita quindici anni fa. Finora eravamo, infatti, abituati a discutere solo di difficoltà economiche. Eppure la vittoria di Syriza era prevedibile. E’ normale che in un paese sconvolto da una crisi economica e sociale che dura da sette anni, alla prova delle elezioni i partiti di governo possano essere sconfitti a favore di chi non ha avuto responsabilità di governo. Berlino e Bruxelles avevano fatto il possibile per evitarlo. Angela Merkel era andata ad Atene per sostenere il governo in carica di Antonis Samaras. Poi la Commissione europea aveva inviato Pierre Moscovici, il commissario francese all’economia, per ammonire i greci sui rischi che correvano scegliendo l’incognita di un partito della sinistra radicale.

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BAROMETRO

di Commisione europea

Si riporta l’ultimo sondaggio (autunno 2014) del Barometro sull’opinione pubblica nell’Unione Europea, con particolare riferimento all’Italia. Il sondaggio è stato commissionato e coordinato dalla Commissione Europea (Direzione generale della Comunicazione) e realizzato per la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia.

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