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Newsletter NL n.173 del 3/5/2016

 NEWSLETTER INFORMAZIONI

L’EUROPA FRANA, NON FRANA…..

di Raffaele Morese 

La cacofonia che circola sempre più insistentemente sul destino dell’Europa non promette nulla di buono. E ovviamente, a prevalere sono i pessimisti, con grande soddisfazione per Weidman, il banchiere centrale tedesco che detiene il record di voti d’opposizione nel board della BCE. L’incursione di Obama a favore di un’Europa unita forse aiuterà a non far vincere i separatisti inglesi, ma non ha spostato di un millimetro il dibattito sulla gestione unitaria degli immigrati e sull’alternativa alla strategia dell’austerità che esploderà in autunno con l’approvazione delle leggi di stabilità. Su queste due questioni, si gioca il futuro dell’Europa.

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LA GIUSTIZIA E I MAGISTRATI

di Sergio Mattarella

L'attività di formazione è chiamata a fornire ai magistrati, oltre al sapere tecnico-giuridico, strumenti culturali e occasioni di confronto. Al "servizio giustizia" va garantita, infatti, accanto all'indispensabile indipendenza del giudice, l'alta capacità professionale e la necessaria apertura alla società e alle sue esigenze.
Da qui discende la straordinaria importanza del sistema formativo dei magistrati, all'esordio e lungo l'intero percorso dell'esperienza giurisdizionale.
Le linee guida dell'attività didattica svolta negli anni di avvio della Scuola, confermate e sviluppate nel programma dei corsi di quest'anno, si muovono in questa direzione.

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NOVE PROPOSTE PER L'ECONOMIA

di Vincenzo Visco

CARO direttore, dopo la recente approvazione del Def può essere utile provare a ragionare seriamente sullo stato e le prospettive dell'economia italiana. È evidente che i vincoli e i condizionamenti di una politica europea del tutto errata limitano fortemente lo sviluppo dell'Unione, e la condannano a un destino di stagnazione. Da questo punto di vista l'iniziativa assunta dal nostro governo di porre in discussione e aprire un dibattito sulla linea finora seguita e i suoi effetti è positiva e da condividere, anche se arriva con colpevole ritardo, perché il dibattito andava aperto nel momento in cui l'Italia aveva assunto la presidenza di turno dell'Unione, facendo leva sulle perplessità e le preoccupazioni, già allora molto diffuse, delle organizzazioni internazionali, degli Stati Uniti e della comunità degli economisti. Si preferì cercare di ottenere margini di flessibilità per il nostro Paese, invece di coinvolgere in un dibattito serio tutti i Paesi.

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IL JOB ACTS ALLA FRANCESE

di Andrea Core

Il secondo decennio del ventunesimo secolo vede molti governi europei impegnati in un’intensa opera di riforma della legislazione sociale.
Paesi privi di un mercato del lavoro dinamico, eminentemente Spagna, Italia e Francia, hanno di recente adottato misure sulla scorta di una teoria economica – la flexicurity – per la quale la flessibilità del rapporto di lavoro è inversamente proporzionale al tasso di disoccupazione.
La Spagna si è mossa per prima, col Real Decreto-ley 3/2012, de 10 de febrero, de medidas urgentes para la reforma del mercado laboral. 
In Italia lo spartiacque è la legge delega 10 dicembre 2014, n. 183, denominata “Jobs act”, assieme ai relativi decreti legislativi.
Quanto alla Francia, gli organi politici sono attualmente occupati nella approvazione di un testo di legge di riforma del Code du travail (projet de loi “El Khomri”, n. 3600, visant à instituer de nouvelles libertés et de nouvelles protections pour les entreprises et les actifs).

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IN CARCERE SI POTREBBE VIVERE MEGLIO

di Mario Conclave 

Due eventi - la presentazione del XII Rapporto di Antigone, effettuata a Roma il 15 aprile scorso, e le giornate finali degli Stati Generali dell’Esecuzione penale - sono  state fasi  di messa a fuoco delle condizioni di detenzione in Italia e delle prospettive della relativa politica.
Il rapporto di Antigone si è soffermato più ampiamente sull’analisi dello stato delle “galere”, non tralasciando di fornire indicazioni e soluzioni su specifiche tematiche.
Le giornate conclusive degli Stati Generali, tenutesi il 18 e 19 aprile - in realtà conclusive di un percorso articolato in vari eventi - hanno prodotto, in assetto più formale, approfondimenti e linee di sviluppo con gli interventi istituzionali e gli orientamenti contenuti nella relazione conclusiva. 

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E’ LEGGE IL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI PUBBLICI

di Giuseppantonio Cela

E’ venuto alla luce il nuovo codice degli appalti pubblici, dopo un lungo e contrastato processo riformatorio, teso a superare talune precedenti criticità, in attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE. Trova ampio spazio la parte lavoristica, tenuto conto dell’incidenza dei relativi costi e dell’esigenza delle tutele.
La nuova disciplina è contenuta nel D.Lgs del 18 aprile 2016 n. 50, pubblicato sulla G.U. del 19 Aprile 2016 n.90, S.O. n. 10, entrato in vigore il 19 aprile 20126. Rimane in vigore il Regolamento attuativo del precedente decreto abrogato n. 163/2006 fino al nuovo Regolamento, che prevederà, comunque, la sopravvivenza fino al 31 dicembre delle vecchie disposizioni non incompatibili con il nuovo codice ovvero con le Linee Guida dell’ANAC.


INNOVAZIONI, PARTECIPAZIONE, RIFORMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI 

di Leonello Tronti 

Il lavoro cambia e non si può evitare di tenerne conto. Il cambiamento è rischioso, ma ben più rischiosa è la tentazione di fermarlo. Nelle economie moderne l’elemento strategico fondamentale, il vero fattore competitivo non è più la dotazione di risorse ma la capacità di utilizzarle, che possiamo sinteticamente definire con il termine conoscenza – in un’accezione tutt’altro che teorica. Nel mondo globalizzato si affermano i paesi che più si rivelano dotati di conoscenza perché meglio dimostrano di saper gestire le risorse, nazionali e globali. Diventa necessario adottare la prospettiva in cui creazione, acquisizione e trasmissione di conoscenza – ovvero i processi di ricerca e di apprendimento – assumono rilevanza economica cruciale; e, di conseguenza, adottare della conoscenza una visione processuale, effettuale e sociale, che inquadra l’apprendimento come processo collettivo. Un processo che, ad esempio, individua la capacità del lavoratore di applicare, in associazione con altri, la propria intelligenza e i risultati della ricerca al conseguimento di obiettivi desiderabili a livello di team di lavoro, reparto, impresa, territorio, Paese.

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SULLA CULTURA DELL'AUTONOMIA

di Giovanni Avonto

Per quanto indigesti risultino una serie di giudizi storici di Pietro Merli Brandini nel suo libretto "Tornare al futuro" ( Edizioni Lavoro, 2014 ), tuttavia l'autore colleziona una documentazione storica e la riproposizione di alcuni fondamenti dell'autonomia degni di riflessione non solo dei "cislini storici", ma anche per il dibattito contemporaneo.
Tanto piu' che le sue riflessioni sono arricchite dalla consenziente prefazione di Giuseppe Bianchi.
Diro' subito delle cose indigeste per me e per tante persone di lungo corso sindacale, che continuano a interessarsi dei problemi sociali: sono valutazioni storico politiche che con ostinazione egli ripropone in tutti i capitoli della sua elaborazione.

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RAPPORTO ALMALAUREA: L'INTERVENTO DI PLACEMENT PREMIA I GIOVANI LAUREATI 

di Stefano Barbarini

Il XVIII Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato il 27 aprile scorso al convegno "Formazione universitaria e posti di lavoro: proiezioni spaziali e temporali" tenutosi all'Università di Napoli Federico II ha coinvolto oltre 570.000 laureati di 71 atenei aderenti al Consorzio, fornendo una fotografica delle performance occupazionali che i laureati triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico hanno sul mercato del lavoro nazionale, sia nel breve che nel medio periodo.
La lettura dei principali indicatori esaminati, offerta dall’analisi comparata delle ultime otto generazioni di laureati, conferma le difficoltà riscontrate sul mercato del lavoro nel corso di questi anni, ma mostra il timido emergere nel corso 2015 di alcuni segnali di ripresa del mercato del lavoro, in parte già intravisti nel 2014, segnali che si affacciano dopo 5 anni consecutivi di deterioramento degli indicatori: in particolare, tra i neolaureati cala la disoccupazione e aumentano stabilità lavorativa, retribuzioni ed efficacia.

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Uno sguardo sul rapporto tra cinema e lavoro. Parte trentaduesima: l’anno 1996

di Ferruccio Pelos

Prosegue il nostro viaggio tra i film che nel tempo hanno rappresentato il mondo del lavoro e dell'economia. In questa trentaduesima parte ci occupiamo delle pellicole dell’anno 1996.
Come sempre, prima della rassegna dei film ricordiamo quelli che sono, a nostro avviso, i principali eventi dell’anno preso in esame.
L’11 gennaio Lamberto Dini si dimette da Presidente del Consiglio e rimane in carica per gli affari correnti. Si andrà alle elezioni ad aprile.
Sempre a gennaio la Repubblica Ceca chiede di entrare nell'Unione europea.
Il 29 gennaio il Teatro La Fenice di Venezia è distrutto da un incendio.

 

 

 

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