A chi ci governa, in questo momento, non mancano dei meriti; il principale è quello di tenerci convintamente ancorati all’Europa, sia per quanto riguarda la crisi economica e sociale, sia per la gestione della crisi sanitaria. Questa doppia crisi prefigura forti cambiamenti nella società e tra le istituzioni. Non c’è chi lo nega, a parole. Ma il cambiamento può essere in peggio o in meglio. Dipende dalle scelte che si faranno, sia che riguardi le singole persone, sia che interessi le comunità.
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di Mario Draghi, Raghuram Rajan
Riportiamo una sintesi del report presentato da Draghi e Rajan, che indica 10 principi da seguire e indica alcuni strumenti per affrontare questa nuova fase della crisi del mondo delle imprese.
La situazione
La pandemia, cambiando drasticamente i modelli di consumo e le attività aziendali, sta innescando una grave crisi di solvibilità delle imprese in molti paesi. Oltre alle politiche a sostegno diretto dell’occupazione, le risposte politiche iniziali a sostegno delle imprese si sono concentrate sulle questioni di liquidità. Un certo sostegno alla liquidità è ancora necessario, ma ora la questione cruciale è la solvibilità.
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di Massimo Franco
Un suggerimento a Giuseppe Conte?
Fare presto, presto. Il tempo delle mediazioni si sta esaurendo”. E a Matteo Renzi? “Un consiglio ciclistico: Adagio nelle discese e attento alle curve…”.
Professore, visto da lontano il Fondo per la ripresa europeo è un’opportunità o un rischio, per l’Italia?
“È ancora una grande opportunità. Siamo in tempo. Ma ogni giorno perso fa avvicinare il rischio che, senza idee e strategie precise, gli aiuti si trasformino da premesse di cambiamento strutturale in debito: per questa e per le nuove generazioni. Non vedo ancora idee chiare su come saranno spesi”.
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di Innocenzo Cipolletta
Quando si parla di cultura in Italia si rischia sempre di cadere nella retorica e nelle frasi fatte che raccolgono molto consenso, ma poco ascolto. Eppure, la cultura è in Italia un settore industriale che sta alla pari di altri settori quanto a capacità di innovazione, di occupazione, di esportazione.
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di Gigi Viviani
Un tempo, con una certa dose di retorica si diceva: “Noi non sappiamo come sarà il mondo di domani, sappiamo però che esso sarà come lo vorranno i ragazzi di oggi, e sarà sul loro orologio che si dovrà leggere l’ora del futuro”. Allora i giovani erano molti e in forte crescita, si parlava di baby boom, per cui la frase aveva un senso. La società, uscita dagli orrori della guerra, era tutta impegnata a costruire il futuro.
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Nasce una nuova Stella(ntis), ora deve brillare di luce propria come quarto produttore mondiale con quasi otto milioni di autoveicoli prodotti. Ma, per mettervi di buon umore e invogliarvi a leggere l’articolo, cominciamo dai fatti esilaranti. La sindaca di Torino dichiara che vuole incontrare Tavares per illustrargli le eccellenze torinesi. Vorrà forse portarlo in via Madama Cristina e via Nizza per fargli vedere come questa amministrazione “punisce” l’auto?
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di Andrea Gandini
Le case farmaceutiche sono riuscite in 11 mesi a creare un vaccino che normalmente si riesce a fare in 7-8 anni (quello della Sars non si è mai trovato). Com’è successo? Innanzitutto hanno usufruito della dichiarazione dell’OMS di pandemia, la quale consente di abbreviare alcune fasi nella ricerca ed essere più celeri. Ciò comporta maggiori rischi in quanto nella ricerca il tempo marginale finale è quello più importante.
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di Giuseppantonio Cela
In audizione ai due rami del Parlamento, la Ministra del lavoro Nunzia Catalfo ha esposto un piano di interventi in materia di lavoro piuttosto impegnativo, articolato in più progetti, con lo sforzo di essere in linea con il più generale Recovery Plan, che deve mirare, come è noto, al rilancio economico sociale del Paese, soprattutto mediante misure strutturali di tipo riformistico.
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Discutendo con un amico sulle prossime elezioni amministrative di Roma, e data la mancanza di iniziativa a sinistra, ragionavamo sulla possibilità che forse saremo obbligati a votare il candidato "meno peggio" degli altri. Non è la prima volta che in una elezione questo accade, specie quando la scelta è tra una persona e un'altra o tra uno schieramento e un altro.
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Perché – Come, binomio del post pandemia
Pubblichiamo questa riflessione, del famoso teologo brasiliano Leonardo Boff, sul mondo “post-vaccinazione”. Ci offre pensieri intensi, e originali, sul futuro del nostro pianeta. Tutti si sono preoccupati per la scienza e per la ricerca sfrenata di vaccini sicuri ed efficaci. Alla fine sono apparsi. Pochi hanno parlato del contesto che ha dato origine al Covid-19. Ha significato il contrattacco della Madre Terra contro gli “umanoidi”, perché – come ha affermato chiaramente Papa Francesco nella Laudato Sì: “non abbiamo mai maltrattato e ferito la Casa Comune come negli ultimi due secoli” (n. 53).
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