L’ articolo propone un approccio empirico per scomporre gli effetti distributivi dei salari minimi per i lavoratori che si dimettono, per i lavoratori che entrano nel mondo del lavoro e per i lavoratori che continuano a lavorare. I possibili effetti sull’occupazione. Gli aumenti del salario minimo non si traducono in una concentrazione anormale di coloro che lasciano il lavoro al di sotto del nuovo salario minimo, il che è incoerente con gli effetti sull’occupazione previsti da un modello neoclassico. I risultati sono coerenti con un modello in cui i salari di ingresso sono fissati secondo una scala di lavoro e in cui le aziende preservano la loro struttura salariale interna a causa di questioni di equità o di incentivi interni.
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