L’autore esamina i principali filoni di interpretazione del ristagno della produttività in Italia finora considerati (l’euro,le riforme di liberalizzazione del mercato del lavoro, alcuni presunti limiti storici del modello italiano di sviluppo). Ritenendo che nessuna delle tre interpretazioni fornisca una spiegazione convincente del fenomeno suggerisce di considerare una serie di altri fattori, di fatto ignorati dalla letteratura, quali il processo di consolidamento fiscale, il ruolo della domanda aggregata; la ‘devolution all’italiana’ con le sue conseguenze sulla funzionalità dell’apparato amministrativo; l’aumento dell’età media dell’occupazione conseguente alle riforme pensionistiche; la cattiva performance di alcuni settori dei servizi e delle costruzioni; la de-industrializzazione accelerata causata dall’attuale recessione.
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