Le organizzazioni sindacali italiane hanno grosse difficoltà a rappresentare i lavoratori ai margini del mercato del lavoro, più esposti a fenomeni di instabilità occupazionale e in generale inquadrati in tipologie contrattuali atipiche o solo formalmente indipendenti (parasubordinati collaboratori, lavoratori con partita IVA monocommittenti). Accanto ai tentativi dei maggiori sindacati confederali di rappresentare anche questi lavoratori, si sono cominciate a diffondere negli ultimi anni esperienze auto-organizzate. L’autore ne analizza alcune (“IVA sei partita- Architetti e ingegneri”, “Strade-Sindacato Interpreti e traduttori”, “Acta-Associazione dei consulenti del Terziario Avanzato” e Clap – Camere del Lavoro Autonomo e Precario”), soffermandosi sulle strategie perseguite nell’organizzare il lavoro professionale e parasubordinato.
L’articolo è reperibile on-line:
https://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_Rivista.aspx?idArticolo=55438