La modalità di fissazione dei salari in Italia non consente, tra l’altro, di tenere nella giusta considerazione la produttività specifica a livello aziendale e le disparità regionali.Gli andamenti salariali spiegano circa il 45 percento del divario di costo della manodopera unitaria manifatturiera con la Germania.Il passaggio ad una contrattazione a livello aziendale porterebbe ad un diminuzione di almeno 3,5 punti percentuali della disoccupazione e ad un notevole miglioramento della competitività dell’Italia nel medio termine.
Il paper è disponibile on-line:
http://www.imf.org/en/Publications/WP/Issues/2018/03/16/Competitiveness-and-Wage-Bargaining-Reform-in-Italy-45739