L’esperienza dello smart working (o del lavoro ubiquo come preferisce definirlo l’autore)potrà funzionare, passata la fase dell’emergenza, se saranno soddisfatte tre condizioni socio- organizzative: a) superare la concezione dell’ufficio-fabbrica; b) favorire organizzazioni basate su sistemi sociotecnici orientati a obiettivi produttivi e sociali misurabili e sulla cooperazione autoregolata, la condivisione delle conoscenze, la comunicazione estesa, e una comunità performante; c) ridisegnare il lavoro sui ruoli e sulle professioni superando mansioni, posizioni e livelli.L’articolo è disponibile on-line:
https://irso.it/wp-content/uploads/2020/04/9.Butera-Smart-Working.pdf