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Due pronomi, da fare esprimere al meglio

Durante la pandemia, lo ricorderete sicuramente, passò di bocca in bocca un concetto, quasi una certezza: “non sarà più come prima”. La vulgata generalizzata la interpretò in chiave positiva ed in effetti i comportamenti collettivi di quel periodo furono improntati largamente all’autocontrollo e alla solidarietà.

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Un braccio di ferro, che va trasformato in abbraccio

Noi : valore collettivo, espressione di un io plurimo o valore di sintesi?

Io: individualità, positiva o negativa che sia, oppure espressione di “individualità aggregate e collettive” che si determinano sia come positive e nobili aggregazioni identitarie, sia al negativo come corporazioni, gerarchie, razzismi, predomini, potere assoluto?

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E’ la democrazia che alimenta e concilia le diversità

Che ciascuno di noi abbia avuto bisogno di altre due persone per nascere, ci mette subito al centro delle riflessioni che seguono. La nostra radice di singoli inizia invece in un doppio di altri. Il mio io è debitore fin dalla sua origine di impulsi di altri che scelsero per me.

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La corsa del lupo

Correvamo felici nella radura illuminata dal sole sorgente. In quella calda mattina di metà primavera. Successe all’improvviso. Come folgorati da un fulmine. Come spinti in un’altra dimensione dalla nostra corsa insieme, uno accanto all’altro.

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Le rouge étranger

Il primo maggio del 2028, a Roma, sotto l’arco di Costantino in una giornata di sole, tra una moltitudine di turisti, atterrò una sfera luminosa. Improvvisamente, come la cappotta di un’automobile, la sfera si aprì e ne uscì uno strano essere di colore rosso.

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Un fisco ”à la carte”

Chi osserva la storia del fisco italiano negli ultimi cinquant’anni può vedere come nello scontro ripetuto tra tecnici e politici siano i primi ad avere assunto posizioni più progressiste e a essere stati regolarmente sconfitti dai secondi.

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Io-mio bambino e dramma tuo-noi-nostro del crescere

Maria ha grandi occhi blu con raggi di sole come i suoi capelli. Ha lo sguardo vivace frequente nei bambini di sei anni al loro primo giorno di scuola elementare, un misto di curiosità e preoccupazione che forse avevano i nostri avi preistorici alla scoperta di una nuova caverna.

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