‘’I dazi arriveranno, e inutile tergiversare. L’elezione di Donald Trump rappresenta una vera e propria crisi per I’Europa. Bruxelles deve prepararsi al meglio’’. Fiona Scott Morton, economista dell’Università di Yale, lancia un messaggio netto su cosa bisogna aspettarsi dopo il prossimo 20 gennaio, quando il tycoon tornerà alla Casa Bianca dopo quattro anni. L’economista statunitense conosce bene entrambi i lati dell’Atlantico. La sua nomina a capo economista della DG Competition della Commissione europea ha fatto infuriare la Francia fino al punto che un anno fa ha preferito fare un passo di lato. Ma lei continua a occuparsi di come migliorare la competitività in Europa per il think tank Bruegel. Di qui il monito: ‘’Con il secondo mandato di Trump non si può restare fermi, occorre agire adesso pensando a strategie di protezione’’.
Cosa dobbiamo attenderci dalla nuova amministrazione Trump?
‘’Grandi cambiamenti. Ci dobbiamo aspettare un programma di governo molto nativista, che è stato uno dei punti della campagna elettorale, ma anche transazionale, pro tariffe doganali e anti commercio estero’’.
Quali saranno i settori più colpiti in Europa?
‘’Tecnicamente non si può escludere alcunchè. Tuttavia, e difficile dirlo ora, perchè ci sarà un conflitto tra le aziende negli Stati Uniti, cosi come i consumatori domestici che gradiscono più commercio internazionale, e gli ideologi nell’amministrazione Trump’’
I quali, appunto, sono ideologici.
‘’L’approccio e quello mercantilista e c’è tanta confusione su quali possano essere i reali benefici del commercio internazionale. Quella che vedremo sarà una minaccia costante di dazi e tariffe sull’Europax. Perché? Trump tenterà di causare paura e quindi ottenere potere contrattuale su altre questioni in Europa’’
Una minaccia concreta?
Certo. L’Ue dovrebbe elaborare una strategia di protezione quanto prima ma, allo stesso tempo, dovrebbe restare immobile’’
Come mai?
’’Le rivalità geopolitiche che oggi interessano agli Stati Uniti non sono contro l’Europa. C’è preoccupazione in prevalenza sul ruolo di Cina e Russia. Non credo che le borse di lusso prodotte in Europa siano un problema enorme per la Casa Bianca. Non avrebbe nulla da guadagnare. Ciò nonostante, Bruxelles dovrebbe mantenere un atteggiamento cauto, ma consapevole di ciò che può accadere’’.
Il settore automobilistico sembra quello più interessato. Quali conseguenze?
‘’Dipende. Se non c’e abbastanza potere d’acquisto per comprare le Tesla e i consumatori non hanno abbastanza scelte, coi dazi si rischia di incidere su un mercato rilevante per gli Usa’’.
Lei ha citato Tesla, mi permetta una domanda aggiuntiva. Elon Musk è un problema per la democrazia?
‘’Si. E’ incredibile perchè sembra quasi il personaggio di un fumetto per i suoi seguaci. L’ acquisto di X (Tex Twitter, ndr) è la prova che quando un miliardario prende una piattaforma mediatica si può consentire l’elezione del politico che preferisce, a cui poi vende auto elettriche, satelliti, razzi spaziali e servizi telefonici come Starlink. Ma, allo stesso tempo, è la dimostrazione del perchè la società ha bisogno di regole per proteggere la democrazia da questo genere di imbrigliamento’’.
Torniamo alle politiche commerciali. Mario Draghi ed En- rico Letta hanno prodotti rapporti cruciali per il futuro dell’Europa. Basteranno?
E’ quasi paradossale ma I’elezione di Trump può essere una opportunità per I’Ue. Il suo secondo mandato rappresenta una vera e propria crisi per l’Europa. Bisogna agire senza esitazioni”
Come?
L’ emissione di debito comune a livello europeo, per iniziare. E poi acquisti di armamenti per salvaguardarsi dalla Russia, perchè è abbastanza chiaro che Washington non proteggerà più Bruxelles da Mosca. Questo è un punto che non è un’opinione. E’ necessario. Per fare ciò, però, c’è bisogno di soldi’’
Prenderli a prestito?
‘’Esatto. L Europa dovrebbe andare sui mercati dei capitali come una singola entità per raccogliere risorse per la Difesa. Ma questo concetto vale anche per altri settori fondamentali, come la sanità e i segmenti capaci di mitigare gli effetti dell ‘emergenza climatica’’
C’e’ un problema di filiere?
‘’Le catene di approvvigionamento europee sono troppo fragili. Per questo è necessario un potenziamento del mercato unico europeo, come spiegato da Letta prima e Draghi poi. Dopo l’elezione di Trump c’è la necessita di creare più grandi aziende europee’’
Come si concilia con il concetto europeo di antitrust?
‘’L’Ue e’ di fronte a un’emergenza e deve agire in base a quello. L’Europa dovrebbe sbarazzarsi delle barriere interne e non dovrebbe contare sulle altre nazioni per fare lo stesso con quelle esterne. Il mercato unico Ue diventerà un bisogno esistenziale. Quattro anni fa non era cosi, ora sì’’
Come gestire i singoli interessi nazionali?
‘’Essere uno Stato da solo contro la Russia, la Cina e gli Usa di Trump è qualcosa che può essere orribile. La sopravvivenza agli scenari futuri deve passare attraverso l’unità, non le divisioni. L’Ue deve capirlo quanto prima’’
Siamo in uno scenario di de-globalizzazione?
‘’Si, e sta aumentando. Ciò che non si capisce e che i benefici del commercio internazionale sono letteralmente (lo sottolinea due volte, ndr) enormi. Guardiamo la Storia: i Vichinghi hanno tratto giovamento del commercio per quanti secoli? Adesso però siamo in una situazione delicata’’
Quanto?
’’Tanto, perchè molti Paesi stanno cercando di guadagnare potere economico e nel fare ciò mettono a rischio la democrazia interna, e quindi quella globale’’
Sembra che in Europa non ci sia questa “fame” di crescita. II digitale può aiutare?
Più concorrenza è ciò che serve. L’innovazione delle piatta- forme web dovrebbe essere il prossimo passo’’
L’Ue ha bisogno di più investimenti a fronte di queste minacce esterne?
‘’Se si cambiano le regole sul mercato dei capitali, i fondi pensione globali potranno investire di più sui prossimi unicorni, ovunque si trovino nel mondo. Anche quindi nell’Ue, che si può ricavare un ruolo di prim’ordine con più dinamismo’’
Guardiamo al 2050. Come vede l’Europa?
‘’Sarà il posto più felice dove vivere nel mondo. Un posto dove i diritti sono rispettati, cosi come le opinioni di chiunque. Ma serve anche che ci sia un aumento della produttività e un incremento della produttività continentale. Serve quindi agire sul potenziamento dei mercati interni. E poi c’è la questione socialmedia
Ovvero?
‘’Il vicepresidente eletto JD Vance minaccia I’Ue in modo frequente, specie sulla Nato. Se l’Europa non rafforza il Digital Service Act, i social potranno prendere il controllo delle singole elezioni nazionali. Vogliamo davvero che la Russia sia libera di scegliere il suo candidato migliore per una tornata elettorale?’’
*da La Stampa 12/11/2024