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Ermanno Olmi: Un poeta dei giorni nostri

Sono alcuni mesi che è venuto a mancare Ermanno Olmi all’età di 86 anni. Vogliamo ricordarlo con queste poche note. E’ venuto a mancare non solo un grande regista, ma un uomo buono, giusto e curioso.

La sua è stata una continua ricerca sull’uomo, sulla società, su Dio.

Ebbe a dire: “Bisognerebbe andare a scuola di povertà per contenere il disastro che la ricchezza sta producendo”.

E ancora: “C’è bisogno di un altro modello di sviluppo. La nostra crisi ci pone nelle condizioni di ricominciare daccapo, con una proposta alternativa. Non più il consumo inutile ma il consumo necessario. La proposta più seria oggi è praticare la povertà come virtù”.

Olmi è stato un uomo scomodo che ha sempre messo l’uomo di oggi, e soprattutto il cristiano, di fronte a grandi compiti e responsabilità: ”Troppo facile inginocchiarci di fronte a un crocifisso: Cristo ha pagato per noi 2000 anni fa, oggi quelli di fronte a cui bisogna inginocchiarsi sono quelli che soffrono, gli immigrati, i senza casa, i ragazzi persi nella droga, gli emarginati”.

 

Olmi, nato nel 1931, segue a Milano i corsi di recitazione dell’Accademia di Arte drammatica; trova lavoro da fattorino presso la Edison-Volta. Qui si avvicina come autodidatta al cinema e inizia a produrre filmati cortometraggi che documentano le produzioni industriali di quell’azienda. Con una 16 millimetri gira per la Edison più di 40 titoli che rappresentano una tappa importante del cinema industriale. Tra questi citiamo La diga sul ghiacciaio(1955), Tre fili fino a Milano(1958), Un metro lungo cinque(1961) nei quali, oltre al lavoro della società ed al dato tecnico, emerge una grande sensibilità per il lavoro degli operai e dei tecnici. (vedi elenco allegato dei cortometraggi e dei  documentari).

Nel 1959 Olmi firma il suo primo lungometraggio Il tempo si è fermato: due guardiani di una diga di alta montagna, uno anziano e uno giovane; due generazioni che si confrontano, si capiscono e si stimano fino alla nascita di un’amicizia.  Olmi è un regista che ama la semplicità, la modestia, i rapporti sinceri, la natura, il silenzio, non ama lo star sistem (lavora quasi sempre con attori non professionisti); ama i contadini, gli operai, la gente semplice: oggi si direbbe che sta con gli ultimi (significativo l’abbraccio ideale con gli immigrati nel penultimo suo film Il villaggio di cartone).

Il film che lo fa conoscere al grande pubblico è del 1961, Il posto,con il quale vince il Premio della Critica alla Mostra del cinema di Venezia. E’ la storia di due giovani e di una giornata nella Milano di quegli anni, con le loro aspirazioni alle prese con il primo impiego.

Del 1963 è la pellicola I fidanzati, dove tornano il mondo operaio, le cose semplici e quotidiane.

Nel 1965 esce E venne un uomo, una biografia di papa Giovanni XXIII.

Seguono, tra il ‘65 e il 1977 altri film, riportati in allegato nell’elenco dei lungometraggi del regista.

Nel 1978 esce L’albero degli zoccoli, che viene considerato in assoluto il capolavoro di Olmi e vince la Palma d’oro al Festival di Cannes e il Premio Cesar per il miglior film straniero. E’ un film che descrive il mondo rurale alla fine dell’Ottocento con uno sguardo da poeta, da un lato, ma con realismo e verismo dall’altro, fino alla rappresentazione più cruda delle condizioni di vita dei braccianti agricoli e delle loro famiglie.

Una grave malattia lo tiene lontano dal mondo del cinema per alcuni anni.

Ritorna alla regia nel 1987 con il film Lunga vita alla signora! premiato a Venezia con il Leone d’argento.

Nel 1988 vince invece il Leone d’oro, un nastro d’argento e 4 David di Donatello con La leggenda del santo bevitore tratto da un racconto autobiografico dello scrittore austriaco Joseph Roth, ambientato dal regista a Parigi. Grande film, grande regista e grandissima l’interpretazione dell’attore olandese Rutger Hauer nella parte del santo bevitore.

Nel 1993 dal romanzo di Dino Buzzati gira il film Il segreto del bosco vecchio, con protagonista Paolo Villaggio.

Nel 2001 dirige Il mestiere delle armi, film storico in costume presentato in concorso al festival di Cannes. Il film narra gli ultimi giorni di vita del capitano di ventura Giovanni de’Medici, detto Dalle Bande Nere, nell’anno 1526. Il film presentato con successo a Cannes è stato acclamato a livello internazionale. Ha avuto 9 David di Donatello, 1 Flaiano d’oro, 1 Grolla d’oro, 1 Globo d’oro.

Scrive Lietta Tornabuoni su La Stampa: “è un bellissimo film sulla guerra combattuta a distanza con le prime artiglierie e sulla morte collettiva nella guerra, sulla politica come altra forma bellica e distruttiva, sulla morte individuale e l’alta dignità nel viverla. Un film emozionante e magnifico”.

Del film Centochiodi del 2007, filosofico-religioso con l’attore Raz Degan mi ha colpito la descrizione fatta su La Repubblica da Natalia Aspesi:” Il film si apre con una scena folgorante per bellezza visionaria e senso profondo: un’antica, fastosa biblioteca universitaria, simile a una chiesa, appare sconvolta da una violenza sacrilega, violata nella sua solennità, con decine e decine di opere rare, di incunabili preziosi, buttati a terra, aperti e trafitti da grossi chiodi, rovinati per sempre”.

E’ stato detto che questo film, al di là del dibattito teologico, è un intenso racconto sulla fatica di vivere (e di credere) di fronte al silenzio di Dio.

Nel 2011 esce Il villaggio di cartone che porta a riflettere sulla condizione attuale della Chiesa e sul vuoto di fede e di valori nella società attuale: cosa può esprimere meglio di una chiesa svuotata di tutto, persino del crocifisso, il profondo vuoto spirituale della nostra società? Emblematica è soprattutto la scena in cui il crocifisso viene calato, simbolo di una fede che sta lentamente crollando.

Un gruppo di clandestini extracomunitari africani senza permesso di soggiorno, incarnazione degli esclusi e degli emarginati della nostra società occupa la chiesa ormai vuota. Un luogo di desolazione si trasforma così in uno spazio di fratellanza e di accoglienza.

Torneranno i prati è un film del 2014, l’ultimo scritto e diretto da Ermanno Olmi. In concomitanza con le celebrazioni del centenario della prima guerra mondiale Olmi decise di realizzare un film ambientato nelle trincee sull’Altopiano di Asiago, luogo teatro di sanguinose battaglie e località ove il regista vive.

Il film è uscito in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale ma il regista vuole che vada in un senso diverso rispetto alle celebrazioni. “Ora celebriamo il centenario di quella guerra, con discorsi e bandiere, ma bisogna sciogliere ancora il nodo dell’ipocrisia e della vigliaccheria. Mi auguro che in queste celebrazioni si trovi il modo di chiedere scusa ai tanti soldati che abbiamo mandato a morire senza spiegare loro perché”.

Nel 2008 Olmi riceve il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. Nel 2013 l’Università di Padova gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Umane e Pedagogiche.

Poco prima di morire Olmi ha dettato il proprio necrologio: “Auguro a tutti, di qualsiasi razza, religione o cultura di provare sentimenti di pace nei confronti di ogni uomo così da mostrare a noi stessi e al mondo che la violenza non potrà mai restituire giustizia”. 

Si allegano:

  • L’elenco dei lungometraggi;
  • L’elenco (parziale) dei cortometraggi e dei documentari;
  • L’elenco dei libri pubblicati.

 

 

LUNGOMETRAGGI DI ERMANNO OLMI:

Il tempo si è fermato (1958)

Il posto (1961)

I fidanzati (1963)

E venne un uomo (1965) 

La cotta (1967) (TV)

Racconti di giovani amori (1967) (TV)

Un certo giorno (1969)

I recuperanti (1969) (TV)

Durante l’estate (1971)

La circostanza (1974)

Alcide De Gasperi (1974)

L’albero degli zoccoli (1978)

Camminacammina (1982)

Milano ’83(1983)

Lunga vita alla signora! (1987)

La leggenda del santo bevitore (1988)

Milano, episodio di 12 registi per 12 città(1989)

Lungo il fiume(1992)

Il segreto del bosco vecchio (1993)

Genesi: La creazione e il diluvio (1994) (TV)

Il mestiere delle armi (2001)

Cantando dietro i paraventi (2003)

Tickets (2005) – co-regia con Abbas Kiarostami e Ken Loach

Centochiodi (2007)

Il villaggio di cartone (2011)

Torneranno i prati (2014)

Terra Madre(2009)

Rupi del vino(2009)

Vedete, sono uno di voi(2017) – Film documentario su Carlo Maria Martini

 

Documentari e cortometraggi

Tra gli altri:

Sabbioni – Una diga a quota 2500(1953) – Corto

Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggiere(1954) – Corto

La diga sul ghiacciaio(1955) – Corto

Società Ovesticino – Dinamo(1955) – Corto

Tre fili fino a Milano(1958) – Corto

Cavo ad olio fluido a 220.000 volt(1959) – Corto

Po: forza 50.000(1960) – Corto

Il grande paese d’acciaio(1960) – Corto

Un metro lungo cinque(1961) – Corto

Ritorno al paese(1967) – Corto

La borsa(1968) – TV

La fatica di leggere(1970) – Corto

In nome del popolo italiano(1971) – TV

Le radici della libertà(1972) – TV

Nascita di una formazione partigiana(1973) – TV

Milano ’83(1983)

Artigiani veneti(1986) – Corto

Imago urbis(1987) – in co-regia

Milano, episodio di 12 registi per 12 città(1989)

Lungo il fiume(1992)

Mille anni(1995) – Corto

Il denaro non esiste(1999) – TV

Atto unico di Jannis Kounellis(2007) – Corto

Terra Madre(2009)

Rupi del vino(2009)

Il premio(2009)

Vedete, sono uno di voi(2017) – Film documentario su Carlo Maria Martini

 

    Libri 

Ragazzo della Bovisa, Camunia, Milano, 1986.

Il sentimento della realtà(con Daniela Padoan), Feltrinelli, Milano, 2008.

L’apocalisse è un lieto fine – Storia della mia vita e del nostro futuro, Rizzoli, 2013

Lettera a una Chiesa che ha dimenticato Gesù, Piemme, 2013

 

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