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Formazione giovanile e mobilità con Erasmus Plus

Da mesi ormai l’attenzione mediatica ha riservato un ruolo di primo piano al tema dell’implementazione di politiche europee volte a contrastare l’inesorabile fenomeno della disoccupazione giovanile. A proposito di Youth Guarantee è stato scritto a sufficienza nella presente newsletter, in questo spazio ci si concentrerà sul programma Erasmus +.

Di cosa si tratta:

Volto ad aiutare milioni di studenti a cogliere l’opportunità di effettuare un periodo di formazione all’estero, il programma Erasmus + sarà attivo, sostituendo e integrando il Lifelong Learning Programme  per tutta la programmazione 2014-2020. Da gennaio, infatti, il nuovo programma europeo convergerà in un’unica compagine, attività precedentemente oggetto di programmi separati, comprendendo anche un nuovo settore di competenza: lo sport.

A chi si rivolge:

Saranno oltre 4 milioni le persone che potranno beneficiare di finanziamenti europei per cogliere le opportunità di studio e formazione all’estero tra il 2014 ed il 2020, raddoppiando quasi il numero dei beneficiari che ad oggi hanno usufruito di tali possibilità. ”Erasmus + è più importante che mai in tempi di crisi economica e di elevata disoccupazione giovanile”, ha sottolineato il commissario per l’Educazione e la cultura, Androulla Vassiliou.

Nello specifico saranno finanziate opportunità di studio, formazione, insegnamento e volontariato internazionali. Tali miglioramenti sono destinati a studenti universitari, delle scuole professionali, formatori, insegnanti, tirocinanti e giovani lavoratori. 

 

Il budget:

Tra il 2014 e il 2020 il programma avrà a disposizione quasi 15 miliardi di euro, con un aumento del 40% rispetto a quanto era stato concesso tra il 2007 e il 2013. 

Del budget, ancora soggetto comunque ai negoziati, il 77.5% sarà destinato ai settori Istruzione e Formazione, un extra 3.5% è destinato al nuovo “Loan Guarantee Facility“, un prestito d’onore per laureati in mobilità. Il settore Gioventù riceverà il 10%, mentre allo Sport sarà destinato l’1.8% dei fondi. 

Il programma, dunque, prevede un nuovo sistema di prestiti agevolati per gli studenti universitari che intendono realizzare un master di uno o due anni all’estero, con la possibilità di ricevere prestiti di rispettivamente 12 mila e 18 mila euro a condizioni favorevoli.

Al seguente link http://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/index_en.htm sono disponibili le informazioni per la preparazione delle proposte progettuali volte all’ottenimento dei finanziamenti attraverso il programma Erasmus + . La Commissione Ue ha pubblicato una guida (ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/documents/erasmus-plus-pro gramme-guide_en.pdf) che fornisce informazioni dettagliate su come presentare la richiesta di finanziamento. Le candidature potranno essere presentate online a partire da fine gennaio. È noto, inoltre, che per il prossimo anno il budget complessivo è di 1,8 miliardi.

Key activities:

La struttura di Erasmus + si articola su Key activities così strutturate trasversalmente:

(Fonte: http://www.programmallp.it/)

Le buone pratiche saranno scambiate attraverso l’apprendimento cross-culturale e cross-istituzionale in istituzioni educative e formative, nonché in organizzazioni giovanili. Formalmente, ciò accadrà tramite “Knowledge Alliances” a livello universitario e tramite “Sector Skills Alliances” in istituzioni professionali. 

 

Perché Plus

Il presente programma europeo, oltre ad offrire maggiori opportunità relativamente alla formazione, alla mobilità e al sistema dei prestiti agevolati, prevede il lancio delle “knowledge alliances” tra istituti di istruzione superiore e le aziende partnership. Ciò implicherà una maggior cooperazione tra istituzioni educative, aziende o autorità regionali e altre organizzazioni giovanili coinvolte.

Prospettive per il 2014

Il 2014 sarà l’anno dell’ ”offensiva” dell’Unione europea a favore dei giovani, con il lancio del programma Erasmus+ e della Youth Guarantee, il meccanismo approvato lo scorso aprile che intende garantire a tutti i giovani di età inferiore ai 25 anni un’offerta di lavoro o di formazione entro 4 mesi dalla fine degli studi o dall’inizio della disoccupazione. 

Gli Stati membri, seguendo le linee dettate da Bruxelles, stanno attuando i rispettivi piani nazionali volti all’attuazione della “Garanzia”. L’UE ha previsto il finanziamento della spesa nazionale a favore della misura in questione attraverso lo strumento del Fondo Sociale Europeo e con sei miliardi di euro destinati alle regioni in cui si supera il tetto del 25% di disoccupazione giovanile; constatando che l’Italia lo scorso ottobre ha toccato il tetto del 41,2%, si potrà dedurre che il nostro Paese sarà tra i maggiori beneficiari dei fondi. Numerose risorse saranno destinate in particolar modo a Grecia e Spagna, dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli sconfortanti (rispettivamente al 58,0% e al 57,4%).

Bruxelles afferma che la strategia adottata a favore dei giovani, non vuole limitarsi alla sola creazione di nuove opportunità di formazione e occupazione, ma mira anche a migliorare gli strumenti esistenti. Certo è che la qualità di alcuni tra questi strumenti, come quello del tirocinio, lascia a desiderare in quanto efficienza. Una recente indagine Eurobarometro, infatti, ha rivelato che uno stage su tre nell’area Euro è considerato di “qualità scadente” e non è raro che i tirocinanti vengano impiegati per sostituire veri e propri posti di lavoro, con una retribuzione indecente e una scarsa, se non addirittura assente, formazione in  loco. Ma questa non è una sorpresa.

L’UE propone a tal proposito di aumentare la trasparenza sulle condizioni del tirocinio, prevedendo ad esempio l’obbligatorietà di un contratto scritto che definisca (conformemente alla realtà) i contenuti di apprendimento e le condizioni di lavoro.

Grandi sono le aspettative riguardo alle misure in questione, almeno quanto lo stupore per il fatto che al 2014 ci sia ancora bisogno di una misura europea volta a tutelare con un contratto scritto un tirocinante che, purtroppo non raramente, svolge un attività lavorativa carente dal punto di vista dei contenuti e/o assolutamente inadeguata al relativo compenso (qualora fosse addirittura previsto).

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