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Gli HR al fianco delle vittime innocenti

Vladimir Putin arriva al controllo documenti all’aeroporto di Chisinau, capitale della Moldavia.

“Nazionalità?”, chiede il funzionario.

“Russia”

“Occupazione?”

“No, rimango solo qualche giorno”

 

In questa battuta le intenzioni di Vladimir Putin. La reazione dell’opinione pubblica mondiale è stata immediata ed unanime.  “Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra.” Noi ci riconosciamo in queste parole di Margherita Hack. 

Con questo spirito lavoriamo ogni giorno nelle nostre organizzazioni. I nostri valori si basano sull’attenzione alle persone e alle loro possibilità di crescita umana e professionale, sul rispetto per la cultura del lavoro e della dignità umana. L’aggressione all’Ucraina lede tutto questo in modo diretto e noi non possiamo avere tentennamenti rispetto a come schierarci. Diversamente, le nostre parole riguardo l’attenzione al valore e allo sviluppo delle persone risulterebbero vuote e senza significato.

Per questo motivo, il 31 gennaio 2021 AIDP ha rinnovato il proprio sostegno al Global Compact delle Nazioni Unite e ai suoi 10 principi nelle aree dei diritti umani, del lavoro, dell’ambiente e della lotta alla corruzione. Inoltre, il 9 febbraio di quest’anno  abbiamo firmato un Memorandum d’intesa con UNHCR Italia – Agenzia ONU per i Rifugiati, che tutela i #diritti e il benessere dei #rifugiati in tutto il mondo. Oggi abbiamo lanciato una sottoscrizione a favore dell’UNHCR e nei giorni a venire ci faremo promotori di altre iniziative in tal senso.

Intanto, i nostri colleghi che lavorano nelle Direzioni HR delle multinazionali con sede in Ucraina si stanno muovendo per garantire la sicurezza dei loro colleghi, locali ed espatriati. L’occupazione dell’Ucraina ci colpisce direttamente. Colpisce i nostri colleghi che vivono e lavorano in quel Paese e nelle Repubbliche adiacenti, anch’esse sul baratro di una guerra dai potenziali esiti apocalittici.

A tutti i nostri soci chiediamo coerenza. Chiediamo di non smettere di credere nel valore della persona e del lavoro.

“Nei tempi antichi è stato scritto che è dolce e opportuno morire per la propria patria. Ma nella guerra moderna non c’è niente di dolce e opportuno nella morte. Si muore come cani senza un valido motivo.” (Ernest Hemingway)

*da HR news n. 5, 2022

 

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