Per promuovere l’ingresso e la stabilizzazione nel mercato del lavoro dei giovani, il programma “Garanzia Giovani” finanziato dalla Comunità europea prevede, tra le altre misure, il bonus occupazionale, ovvero delle agevolazioni economiche per le imprese che assumono un giovane iscritto al programma, sotto forma di diminuzioni del costo del lavoro per specifiche tipologie contrattuali. Nello specifico, le aziende possono richiedere un bonus per:
- -Contratti a tempo indeterminato (anche a scopo di somministrazione)
- -Contratti a tempo determinato anche a scopo di somministrazione superiore a 12 mesi
- -Contratti a tempo determinato anche a scopo di somministrazione per 6-12 mesi, (sono validi anche i contratti che raggiungano i 6 mesi a seguito di successive proroghe del contratto originario)
La misura dei bonus varia in funzione della tipologia di contratto con cui avviene l’assunzione, delle caratteristiche del giovane (profiling) e delle differenze territoriali. In particolare, gli importi del bonus occupazionale ammontano da € 1.500 a € 3.000.
Si può iniziare a parlare di attuazione della misura bonus occupazionale a partire da marzo 2015, poiché prima di allora il bonus è stato utilizzato solo in maniera residuale. I dati di fonte Inps, riferiti al 9 febbraio 2016, mostrano che le domande confermate e definitivamente ammesse al beneficio ammontano complessivamente a 29 mila e 228 unità, facendo registrare una crescita costante nei diversi mesi (eccezion fatta per luglio-agosto 2015, visto che molte aziende nel periodo estivo chiudono per ferie o rallentano i ritmi di lavoro), come si può notare dalla successiva figura.
Le domande confermate hanno raggiunto un picco molto elevato nel mese di dicembre 2015 (più di 7.000 istanze) per poi calare bruscamente nei primi mesi del 2016. Tale andamento è giustificato dal fatto che fino a dicembre 2015 le imprese che hanno assunto giovani potevano godere, oltre che del bonus occupazionale, anche di altre forme di agevolazioni contributive. Mentre l’entità del bonus occupazionale è rimasta stabile, a partire da gennaio 2016 le agevolazioni contributive sono state ridotte per durata ed importo, per cui è plausibile che molte aziende abbiano scelto di “accelerare” le assunzioni per poter godere in pieno dei contributi previsti.
Figura 1: Bonus occupazionale per le imprese: distribuzione, per mese di avvio del rapporto di lavoro, delle istanze confermate per tipologia contrattuale.
Fonte: INPS – Modulo GAGI
Se l’obiettivo era quello di promuovere l’occupazione stabile, specie a tempo indeterminato, il bonus sembra avere fatto centro, poiché nel complesso il 91,8% delle assunzioni incentivate sono proprio a tempo indeterminato, con una tendenza crescente nell’utilizzo del bonus per l’apprendistato professionalizzante. Le assunzioni a tempo determinato rappresentano invece il 6%, con prevalenza della durata inferiore a 12 mesi (4,8%).
Per quanto riguarda le caratteristiche delle imprese beneficiarie, la maggioranza dei bonus erogati ha riguardato le società di capitali, con una quota percentuale pari al 57,9% del totale; seguono le società di persone e gli autonomi, con quota procapite che sia aggira attorno al 20%.
Riguardo al settore economico, le aziende rientrano principalmente nel settore manifatturiero (28,6%) e in quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio (23,3%); nelle prime trovano impiego soprattutto gli uomini, nelle seconde in misura maggiore le donne.
Figura 16 Imprese per settore di attività
Fonte: INPS – Modulo GAGI/ASIA – ISTAT
Al fine di agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro da parte dei giovani che abbiano già svolto, o stiano svolgendo, un tirocinio extracurriculare finanziato nell’ambito di Garanzia Giovani, dal 1° marzo 2016 e fino al 31 dicembre 2016, sarà attivo il “super bonus” per i tirocini avviati o conclusi entro il 31 gennaio 2016. Tale misura, integrativa del bonus, apre di fatto la fase due del Programma Garanzia Giovani.
Al datore di lavoro verrà riconosciuto un contributo da un minimo di 3.000,00 ad un massimo di 12.000,00 euro. Particolare attenzione sarà data all’incremento occupazionale per l’azienda (a meno di pensionamenti e uscite volontarie di personale) ed è prevista la cumulabilità del bonus con le decontribuzioni previste dalla legge di Stabilità per le assunzioni stabili. Il Ministero prevede di coinvolgere una platea potenziale di giovani interessati al super bonus pari a 120-130mila persone.
Il nuovo super bonus, valorizzando il tirocinio quale step propedeutico alla stabilizzazione in azienda, si propone più come strumento di facilitazione della transizione del giovane nel mercato del lavoro piuttosto che misura di mera assunzione agevolata, che aveva suscitato nella prima annualità di utilizzo 2015 – 2016 non poche perplessità.
Ad un anno di distanza dall’avvio del bonus occupazionale, gestito operativamente dall’INPS, il bilancio presenta quindi luci e ombre. Le prime date da un riscontro positivo e costante nell’utilizzo – con i suddetti picchi di fine 2015 – e dalla prevalenza della tipologia contrattuale a tempo indeterminato. Le ombre derivano invece dai dubbi sul corretto utilizzo dello strumento da parte delle aziende, le quali dovrebbero assumere a prescindere dagli incentivi occupazionali (che in questo senso rappresentano solo una forma di sostegno alla ripresa occupazionale) e non per effetto di questi.
Un’azienda sana infatti pianifica la propria forza lavoro in base alle necessità del mercato e alle proprie capacità produttive, utilizzando se possibile forme di incentivo economico, ma senza farsi influenzare eccessivamente da tali opportunità. Il rischio è che, finiti gli sgravi contributivi ed economici, il giovane neo-assunto non rientri più nella strategia aziendale e venga licenziato per poter fare entrare un nuovo soggetto, portatore di nuovi incentivi. Questo meccanismo altererebbe le logiche di mercato e apporterebbe conseguenze fortemente negative per la forza lavoro. Tali supposizioni, tuttavia, non dipendono tanto dallo strumento (bonus) in quanto tale, ma dalle strategie di utilizzo da parte delle imprese, per cui sarà possibile effettuare una valutazione più approfondita solo tra un po’ di tempo.