Un bravo figlio affettuoso è seduto al capezzale del padre in fin di vita, quasi cieco.
Padre: “Figlio”
Figlio: ”Sì, Papà”
Padre (debolmente): “Che profumino. È tua madre che sta preparando la mia torta preferita, vero?!”
Figlio: “Sì, Papà”
Padre (ancor più debolmente): “Ah, se solo potessi averne ancora un’ultima fettina, della torta di tua madre. La mangerei davvero con gusto. È la cosa più buona del mondo. Mi ricorda il tempo della mia giovinezza. Me la potresti andare a prendere?”
Figlio: “Ma certo, molto volentieri!”
(il figlio esce e va in cucina. Dopo un po’ torna e si siede di nuovo al capezzale del padre).
Padre: “Sei tu, figliolo?”
Figlio: “Sì, Papà, sono io”
Padre: “Mi hai portato la torta?”
Figlio: “No, Papà”
Padre: “Perché? Sto morendo, ormai l’ho capito, è il mio ultimo desiderio!”
Figlio: “La mamma dice che la torta è per gli ospiti, per dopo il funerale.”
Immaginate per un momento di essere non sul letto di morte, ma una persona in esubero che si rivolge a un business partner. Tenete presente che a seconda delle realtà aziendali gli HR che fanno da collegamento tra centro e periferia assumono diversi job title. Questi andrà al centro, chiederà qual è la regola da applicare, tornerà indietro e la comunicherà al moribondo di turno.
Quest’ultimo creperà così senza fettina di torta, il business partner sarà premiato per il rispetto delle regole che ha sempre dimostrato, i colleghi del morituro avranno imparato a camminare nei corridoi dando sempre le terga ai muri e noi parteciperemo con grande interesse al prossimo dibattito sulla employee experience.
*da HR on line, n.18, 2021