Le strategie di sostegno all’innovazione, promosse a livello regionale dal Fondo sociale europeo, rappresentano un importante leva su cui agire per avviare processi di sviluppo territoriale e potenziare quei fattori necessari a sostenere dinamiche di crescita locale. La centralità di tali interventi si basa sulla compresenza in un territorio di drivers di innovazione (capitale umano di eccellenza, organismi di ricerca, imprese innovative, una domanda locale qualificata…) e di capacità di interazione e cooperazione tra i diversi attori istituzionali chiamati a svolgere un ruolo fondamentale per la creazione e lo sviluppo dei processi di apprendimento, formazione e gestione di nuova conoscenza.
Sono questi gli elementi chiave del cosiddetto Regional Innovation System, il quadro teorico-concettuale da cui muove un’interessante analisi recentemente condotta nell’ambito del progetto Isfol “Supporto alla governance e alla valutazione delle politiche finanziate dal Fse” ed intitolata Il sostegno del Fse 2007-2013 alla costruzione di sistemi regionali di innovazione[1].
In sede europea, infatti, la valutazione della performance in materia di innovazione assume una rilevanza strategica. Come ben messo in luce nello studio, proprio l’elaborazione di indicatori, sia a livello nazionale (Innovation Union Scoreboard) che regionale (Regional Innovation Scoreboard), ha contribuito ad alimentare una base informativa standardizzata per monitorare gli esiti delle politiche attraverso l’elaborazione di un indice (Summary Innovation Index) che individua il posizionamento di ciascuno dei 27 paesi dell’UE, raggruppati – a seconda dei livelli di performance – in quattro cluster: 1) Innovation leaders, 2) Innovation followers, 3) Moderate innovators, 4) Catching up innovators.
Sotto questa luce, il quadro europeo descritto nello studio appare ben definito. I paesi del Nord Europa e la Germania fanno registrare le migliori performance in materia di innovazione (innovation leaders), seguiti dal gruppo degli innovation followers di cui fanno parte Austria, Francia, Olanda, Regno Unito, Irlanda, Belgio e Lussemburgo.
L’Italia rientra nel gruppo di paesi qualificati come “innovatori moderati”. Nello studio viene sottolineato come gli ambiti di maggior ritardo riguardino, in particolare, il sistema finanziario, la capacità brevettuale, il livello di scolarizzazione terziaria, la separazione tra produttori e utilizzatori di conoscenza. Segnali incoraggianti provengono, invece, dall’incremento del numero dei nuovi dottori di ricerca e dal dato sugli investimenti non tecnologici delle Piccole e Medie Imprese, superiore alla media europea.
A livello regionale, sulla base dell’ultimo Regional Innovation Scoreboard (2012), le regioni italiane fanno registrare livelli di performance migliori rispetto a quanto emerso dalla rilevazione del 2009. Come rilevato nell’analisi, sebbene nessuna regione italiana rientri nel gruppo delle high innovators, 5 regioni (Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lazio) sono classificate come regioni con una “performance innovativa elevata” (follower high innovators), mentre la Provincia autonoma di Trento ed il Veneto rientrano nel cluster di regioni con unainnovativa elevata” (follower high innovators), mentre la Provincia autonoma di Trento ed il Veneto rientrano nel cluster di regioni con una
“performance innovativa in crescita” (follower low innovators) e risultano meglio posizionate rispetto alla classificazione del 2009.
Quale è, dunque, in termini di policy, l’orientamento strategico che ne è scaturito a livello regionale? Su questo aspetto, entrando nella fase della programmazione attuativa (bandi/avvisi pubblici), lo studio offre un’accurata analisi delle azioni messe in campo dalle amministrazioni regionali a sostegno dell’innovazione e restituisce strategie operative, orientamenti e indirizzi che le regioni hanno assunto in materia di innovazione all’interno dei Por del Fse nel periodo che va dal 2008 al 2012[2]. Nello specifico, nell’analisi sono presi in considerazione gli interventi volti al consolidamento e allo sviluppo dei cosiddetti “fattori abilitanti”, vale a dire di quegli elementi necessari a sostenere processi di sviluppo territoriale fondati sull’innovazione. Vediamo i principali risultati.
Variabilità territoriale
Osservando la distribuzione per regione, il dato messo in evidenza nello studio mostra una sensibile variabilità sia rispetto al numero di avvisi/bandi pubblicati, sia rispetto alle relative dotazioni finanziarie. In termini assoluti, le regioni Calabria e Puglia fanno registrare un ammontare di dotazione finanziaria significativa (tab. 1).
Tab. 1 – Avvisi/bandi e relativa dotazione finanziaria a valere sui POR FSE 2007-2013 per regione. Valori assoluti e percentuali.
Fonte: Il sostegno del Fse 2007-2013 alla costruzione di sistemi regionali di innovazione (2013). Elaborazione Isfol su database bandi/avvisi 2008- 2012.
Ambiti di policy
L’ambito di intervento privilegiato è relativo all’investimento in capitale umano “di eccellenza”. In quest’area di policy si concentra quasi la metà delle azioni rilevate (sia in termini di bandi pubblicati che di finanziamenti), evidenziando la centralità di questa dimensione nelle strategie regionali. Il secondo ambito in cui si concentrano gli interventi selezionati è quello del rafforzamento della capacità innovativa delle imprese, mentre risultano meno diffusi interventi a sostegno del networking e più in generale gli interventi innovativi in relazione alle tradizionali aree di intervento del Fse.
Figura 1 – Distribuzione percentuale degli avvisi/bandi a valere sui POR FSE 2007-2013 per ambiti di policy
Fonte: Il sostegno del Fse 2007-2013 alla costruzione di sistemi regionali di innovazione (2013). Elaborazione Isfol su database bandi/avvisi 2008- 2012.
Tipologia di azioni finanziate
In linea con l’ambito di policy prevalente, oltre la metà degli avvisi/bandi rilevati è indirizzato al sostegno di interventi di promozione della formazione di terzo livello, post-laurea, attraverso (e soprattutto) il finanziamento di attività di alta formazione (o anche formazione alla ricerca). Seguono le iniziative di promozione di esperienze di ricerca e di studio rivolte a laureati, a persone inserite in un percorso di formazione post-laurea e a giovani ricercatori. La terza tipologia di azione è quella della promozione dell’inserimento professionale di giovani ricercatori o giovani con elevata qualificazione, al fine di potenziare la capacità innovativa del sistema produttivo locale, sulla base di un capitale umano di eccellenza.
Di contro, invece, nell’analisi viene messo in evidenza come sia esiguo il numero di avvisi volti ad innescare processi di integrazione tra “alta formazione” e “altri tipi di interventi”, e sia debole la propensione a strutturare programmi più ampi ed articolati di promozione dell’innovazione.
In termini di risorse, se l’alta formazione post-laurea e quella di promozione di esperienze di ricerca insieme impegnano circa l’82% della dotazione finanziaria (di cui ben il 65% riguarda l’alta formazione), lo studio richiama l’attenzione sull’esiguo impegno delle regioni per il sostegno all’inserimento lavorativo, che drena poco più dell’11% dei finanziamenti.
Tab. 2 – Tipologia di interventi finanziati con avvisi/bandi a valere sui POR FSE 2007-2013: numero avvisi/bandi e dotazione finanziaria
Fonte: Il sostegno del Fse 2007-2013 alla costruzione di sistemi regionali di innovazione (2013). Elaborazione Isfol su database bandi/avvisi 2008- 2012.
Strumenti
Il voucher formativo post-laurea rappresenta lo strumento di finanziamento più diffuso. Tra le attività che hanno una elevata dotazione finanziaria ritroviamo il master e dottorati, per i quali si ricorre a strumenti come l’assegno di ricerca e soprattutto le borse di studio.
Sono meno frequenti le attività che riguardano, da una parte, l’imprenditorialità e la creazione d’impresa, dall’altra l’innovazione nelle imprese con riferimento specifico alla capacità di ricerca e sviluppo, all’innovazione tecnologica e organizzativa. Un impegno poco esteso, soprattutto in termini di dotazione finanziaria, riguarda, come si è già avuto modo di evidenziare, la promozione di processi di networking e di infrastrutture territoriali di supporto all’architettura regionale del sistema di innovazione.
Beneficiari e destinatari
Con una dotazione finanziaria che in termini di avvisi/bandi ammonta a 542,1 milioni di euro (il 60% del totale), le “università” (43,6%) rappresentano il principale soggetto beneficiario degli interventi regionali, seguite dalle “imprese”, cui viene destinata una dotazione totale di risorse finanziarie di 317,6 milioni di euro (il 35,1% del totale).
In conseguenza di ciò, i principali destinatari degli interventi assumono l’identikit del giovane laureato (spesso in condizione di disoccupazione), cui viene indirizzato il 66,8% di avvisi/bandi, con una dotazione finanziaria complessiva di 614,9 milioni di euro.
Tab. 3 – Tipologia di destinatari degli avvisi/bandi a valere sui POR FSE 2007-2013. Numero di avvisi/bandi e dotazione finanziaria.
Fonte: Il sostegno del Fse 2007-2013 alla costruzione di sistemi regionali di innovazione (2013). Elaborazione Isfol su database bandi/avvisi 2008- 2012.
Dallo studio, invece, emergono numeri decisamente più bassi relativi agli interventi destinati a “dottori di ricerca o dottorandi” (43 avvisi, 147,8 milioni di euro) e a “lavoratori”, spesso con profili professionali specialistici (40 avvisi, 186,8 milioni di euro). Il personale di ricerca delle università (ricercatori e professori) è destinatario soltanto di 20 avvisi/bandi, con una dotazione finanziaria complessiva di 115,6 milioni di euro. Infine, gli “imprenditori o i lavoratori autonomi” (spesso coinvolti in interventi di promozione della creazione di impresa o di rafforzamento dell’imprenditorialità) sono presenti in 20 avvisi/bandi, con una dotazione finanziaria di 81,6 milioni di euro. Nel campo dell’innovazione sociale sono indicati gli operatori e le organizzazioni non profit del terzo settore.
[1] Ciampi S., Gagliardi F., Lion C., Pirone F., Il sostegno del Fse 2007-2013 alla costruzione di sistemi regionali di innovazione, Isfol, 2013 (Isfol Occasional Paper, 11).
[2] In riferimento al periodo considerato (2008-2012), sono stati rilevati 241 bandi/avvisi a valere sui Por Fse, destinati a finanziare interventi a sostegno dei processi di innovazione. Per la classificazione degli interventi è stata definita una tassonomia definita ex ante, articolata nelle seguenti categorie: capitale umano di eccellenza; nuova conoscenza; rafforzamento delle capacità innovative delle imprese; reti di cooperazione tra le istituzioni di ricerca, il mondo produttivo e le istituzioni locali; creazione di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico; innovazione in campo sociale. Per ulteriori approfondimenti di carattere metodologico, si rinvia alla lettura del paragrafo 5 del paper.