Un giorno, molti anni fa, l’elefante si rivolse al Dio della Pioggia:
– Devi essere molto soddisfatto! Grazie a te tutta la terra è coperta di vegetazione, ma che succederebbe se strappassi via tutta l’erba, tutti gli alberi ed i cespugli? Non rimarrebbe neppure un filo di verde! Che succederebbe?
Il Dio della Pioggia rispose:
– Se smettessi di inviare la pioggia, non crescerebbe più nulla e tu non avresti niente per mangiare. Che succederebbe?
Ma l’elefante volle sfidarlo e iniziò a strappare via le foglie da tutti gli alberi, i cespugli e l’erba con le radici, distruggendo tutto il verde della terra.
Allora, il Dio della Pioggia, offeso, fermò la pioggia, e il deserto si estese ovunque. L’elefante moriva di sete; tentò di scavare dove prima c’erano i fiumi, ma non potè trovare una goccia d’acqua. Alla fine si arrese e invocò il Dio della Pioggia:
– Signore, mi sono comportato male. Sono stato arrogante, e mi pento. Dimentica per favore e fa tornare la pioggia!
Ma il Dio della Pioggia rimase silenzioso.
I giorni passavano, ed ogni giorno era più secco del giorno prima.
L’elefante inviò il gallo ad intercedere per lui presso il Dio della Pioggia. Il gallo lo cercò ovunque e finalmente lo trovò nascosto in una nuvola.
Gli presentò i suoi omaggi e lo pregò con tanta eloquenza che il Dio della Pioggia decise di inviare una piccola pioggia. Dunque piovve, come il Dio della Pioggia aveva promesso al gallo, e l’acqua formò una grande pozza appena davanti al rifugio dell’elefante.
Quello stesso giorno, l’elefante andò a cercare del cibo nella foresta e lasciò al gallo il compito di proteggere la pozza, con queste parole:
– Se qualcuno viene qui a bere, dirai che questa è la mia pozza personale e che nessuno può bere da qui.
Quando l’elefante si fu allontanato, molti animali assetati si avvicinarono alla pozza, ma il gallo non permise loro di bere, dicendo:
– Quest’acqua appartiene alla Sua Maestà l’Elefante; non potete berla.
Ma quando arrivò il leone , non si fece impressionare dalle parole del gallo. Lo guardò e gli intimò di starsene fuori, e iniziò a bere finché la sua sete fu calmata. Poi se ne andò senza una parola.
Quando l’elefante tornò, era rimasta ben poca acqua nella pozza e il gallo tentò di difendersi:
– Signore, sono appena un piccolo animale e gli altri animali hanno poco rispetto per me. E’ venuto il leone e sono riuscito appena a scamparla. Che avrei potuto fare? Dopo di lui, tutti gli animali hanno bevuto liberamente.
Furioso, l’elefante alzò la zampa con l’intenzione di schiacciarlo. Fortunatamente il gallo era molto forte e riuscì a sopravvivere, ma da allora è un pezzetto più basso.
Ad un tratto, improvvisamente, tutti gli animali udirono la voce del Dio della Pioggia che diceva:
– Non fate come l’elefante. Non sfidate quelli che sono più potenti, non distruggete ciò di cui in futuro potreste avere bisogno, non chiedete al più debole di difendere la vostra proprietà, e non punite un servitore innocente.
Ma, più di tutto, non siate arroganti e non tentate di possedere ogni cosa; lasciate che chi ha bisogno divida la vostra fortuna.