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L’ occupazione giovanile al primo posto a Bruxelles

Di seguito si riporta una sintesi delle principali conclusioni inerenti al presente incontro, classificate per tematiche.

LOTTA ALLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

Il Consiglio Europeo ha convenuto sull’adozione di un approccio globale alla lotta contro la disoccupazione giovanile, i cui livelli sono stati definiti “inaccettabilmente elevati”, tanto da richiedere un’azione immediata, attraverso le seguenti misure:

 

  • Accelerare l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile e anticiparne il finanziamento nella fase iniziale. L’UE si impegna a mobilitare tutti gli strumenti disponibili a tal fine, in particolare nell’attuazione dei fondi strutturali, anche riprogrammando fondi non spesi ove opportuno. Ove sia ritenuto necessario, gli Stati Membri miglioreranno la propria capacità amministrativa avvalendosi di un’assistenza tecnica rafforzata da parte della Commissione e facendo affidamento sulle buone pratiche.
  • Accelerare l’attuazione della “Garanzia per i giovani” entro la fine dell’anno. Nel 2016 la Commissione riferirà sull’attuazione della “Garanzia per i giovani” e sul funzionamento dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile. In ogni caso si effettueranno tutti i preparativi necessari affinchè l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile sia pienamente operativa entro gennaio 2014, in modo da consentire i primi pagamenti ai beneficiari nelle regioni dell’UE con tassi di disoccupazione giovanili superiori al 25%.
  • Potenziare la mobilità dei giovani e il coinvolgimento delle parti sociali
  • Facilitare l’accesso al credito per favorire gli investimenti
  • Mobilitazione delle risorse europee, comprese quelle della BEI e attivazione di un nuovo piano per gli investimenti a sostegno delle PMI e a favore del finanziamento dell’economia
  • Compiere nuovi sforzi volti alla promozione della mobilità dei giovani in cerca di lavoro: tra le misure, è previsto il rafforzamento del programma “Erasmus +”, che favorisce la formazione professionale transfrontaliera, il quale dovrà essere pienamente operativo da gennaio 2014
  • Promozione di apprendistati di alta qualità e apprendimento basato sul lavoro, grazie all’ Alleanza europea per l’apprendistato che verrà varata in luglio. Il quadro di qualità per i tirocini dovrebbe essere messo in atto all’inizio del 2014.
  • Coinvolgimento attivo delle parti sociali negli sforzi di cui sopra. Il Consiglio europeo accoglie con favore il “Quadro di azioni sull’occupazione giovanile”, approvato dalle parti sociali l’11 giugno 2013.
  • Impegno da parte degli Stati Membri di portare avanti le proprie riforme in materia di modernizzazione di sistemi d’istruzione e formazione professionale, rafforzando la cooperazione tra istruzione e imprese per agevolare il passaggio dall’istruzione al lavoro e migliorando l’integrazione nel mercato del lavoro dei giovani scarsamente qualificati.

 

CRESCITA, COMPETITIVITÀ E OCCUPAZIONE

La stabilità finanziaria sta migliorando, ma l’UE e gli Stati membri devono prendere ulteriori provvedimenti per riportare decisamente l’Europa sul cammino della crescita sostenibile e dell’ occupazione. Finanze pubbliche sane e politiche a sostegno della crescita sostenibile e più incisive sono funzionali all’obiettivo di portare avanti le riforme strutturali e favorire la competitività e l’occupazione. In questo contesto, il Consiglio Europeo ha approvato le raccomandazioni specifiche per ogni paese, volte a fornire orientamenti per le politiche e i bilanci degli Stati membri, concludendo, in tal modo, il semestre europeo 2013.

È dunque compito degli Stati membri recepire le presenti raccomandazioni nelle loro prossime decisioni in materia di bilancio, riforme strutturali, politiche del lavoro e politiche sociali, promuovendo al contempo la piena titolarità nazionale e preservando il dialogo sociale. Il Consiglio e la Commissione si impegnano a seguirne l’attuazione. Il Consiglio inoltre discuterà e valuterà periodicamente la situazione economica europea.

Nell’attuale panorama economico, considerata l’importanza delle PMI soprattutto in ordine alla creazione dei posti di lavoro, il Consiglio ritiene prioritario sostenerne il finanziamento, in particolare nei Paesi con un’alta disoccupazione giovanile e in cui si ritengano necessari nuovi investimenti per promuovere crescita e occupazione. Si rivela necessario promuovere l’imprenditorialità e il lavoro autonomo. In ragione di ciò, il Consiglio europeo ha pertanto convenuto di varare un nuovo piano di investimenti prevedendo:

  • L’adozione entro la fine dell’anno di vari programmi dell’UE che sostengono la realizzazione della Strategia Europa 2020,
  • Assicurare la cooperazione tra Stati membri e Commissione al fine di concludere al più presto gli accordi di partenariato e i programmi operativi,
  • Attuare rapidamente i fondi strutturali, nonché i programmi per la competitività delle imprese e le PMI (COSME) e per la ricerca e l’innovazione (Horizon 2020), particolarmente importanti nel contesto del sostegno alle PMI
  • Accelerare l’attuazione della fase pilota delle obbligazioni per il finanziamento di progetti. La Commissione intende presentare la sua valutazione entro il 2013.

Il Consiglio Europeo, approvando la relazione della Commissione e della BEI sul finanziamento dell’economia, ha approvato le seguenti misure condividendo l’intenzione della Commissione e della BEI di attuarle in via prioritaria e di presentarne a monte della loro attuazione una relazione prima della riunione di ottobre 2013, con obiettivi quantitativi, strumenti e scadenze:

  • Potenziamento degli sforzi della BEI intesi a sostenere l’erogazione di prestiti all’economia sfruttando appieno il recente aumento di capitale di 10 miliardi di euro. Il Consiglio invita la BEI ad attuare il piano volto ad aumentare, nell’UE, l’attività di prestito di almeno il 40% tra il 2013 e il 2015. A tal fine, la BEI ha già individuato nuove opportunità di prestito per più di 150 miliardi di euro in una serie di priorità cruciali, tra cui innovazione e competenze, accesso delle PMI ai finanziamenti, efficienza delle risorse e infrastrutture strategiche.
  • Espansione degli strumenti finanziari a rischio, comuni alla Commissione europea e alla BEI, per incentivare gli investimenti nelle PMI da parte del settore privato e dei mercati dei capitali. Queste iniziative dovrebbero assicurare l’aumento del volume dei nuovi prestiti alle PMI in tutta l’UE nel rispetto dei principi di solidità e trasparenza finanziaria, nonché dei massimali del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP). Il Consiglio, in consultazione con la Commissione e con la BEI, preciserà i parametri per la concessione di tali strumenti cofinanziati dai Fondi Strutturali. Dovrebbero essere effettuati i preparativi necessari per consentire che questi strumenti inizino a funzionare nel gennaio del 2014.
  • Aumento della capacità di supporto di credito del Fondo Europeo per gli investimenti
  • Progressiva espansione dei programmi della BEI di finanziamento al commercio per favorire l’attività delle PMI in tutta l’UE, specie nei Paesi partecipanti ai programmi
  • Rafforzamento della cooperazione tra banche nazionali di sviluppo e la BEI al fine di accrescere le opportunità di prestito congiunto e gli scambi di buone pratiche.

Un anno fa il Consiglio europeo ha approvato il patto per la crescita e l’occupazione, un pacchetto di misure a effetto rapido a favore della crescita, sostenuto da un finanziamento di 120 miliardi di euro. Sono stati realizzati dei progressi in merito all’attuazione delle misure inerenti al patto e, come convenuto lo scorso marzo, il Consiglio europeo seguirà attentamente l’attuazione degli orientamenti da esso definiti per promuovere la crescita economica e favorire la competitività tenendo discussioni tematiche periodiche. In tale contesto, il Consiglio europeo ha proceduto ad un primo scambio di opinioni su due aspetti chiave:

  • L’importanza di una solida base industriale europea come componente essenziale dell’agenda UE per la crescita e la competitività. Il Consiglio ha chiesto un ampio approccio orizzontale e coerente a una politica industriale europea moderna che accompagni i cambiamenti strutturali e il rinnovamento all’economia.
  • Riprendendo le sue conclusioni del marzo 2013, il Consiglio ha accolto con favore la comunicazione della Commissione sulle dieci regolamentazioni più onerose, attende inoltre un programma dettagliato di lavoro comprendente nuove proposte concrete volte a ridurre l’onere complessivo della regolamentazione e promuovere la competitività prima della riunione di ottobre 2013, tenendo presente la necessità di tutelare adeguatamente consumatori e lavoratori dipendenti.

COMPLETAMENTO DELL’UNIONE ECONOMICA E MONETARIA

Il Consiglio Europeo ha valutato i progressi verso l’unione bancaria, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo di dicembre 2012 e marzo 2013, cruciale per la stabilità finanziaria ed il buon finanziamento della UEM. Ha delineato le prossime tappe per il rafforzamento della UEM e ha esortato a proseguire i lavori su tutti questi aspetti in vista del Consiglio europeo di dicembre.

Il Consiglio Europeo ha dunque considerato necessario stabilire un quadro più efficace per il ordinamento delle politiche economiche in linea con l’articolo 11 del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance e con il principio di sussidiarietà. Ritiene inoltre importante rafforzare la dimensione sociale dell’UEM, considerandone la dimensione collegata al mercato del lavoro, in particolare utilizzando opportuni indicatori sociali dell’occupazione nel quadro del semestre europeo. È opportuno assicurare un migliore coordinamento delle politiche occupazionali e sociali nel pieno rispetto delle competenze particolari nazionali, tutelando il ruolo fondamentale delle part sociali e del dialogo sociale anche a livello nazionale.

ALTRE CONCLUSIONI

Il Consiglio europeo ha accolto calorosamente la Croazia tra i membri dell’Unione europea dal 1o luglio 2013. Si è altresì congratulato con la Lettonia per aver soddisfatto i criteri di convergenza del trattato, il che le permetterà di adottare l’euro il 1° gennaio 2014.

 

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