Questo libro è il frutto del lavoro molto intenso di 75 persone, suddivise equamente fra i due generi. Alcune appartengono a Istituzioni che fanno capo al mondo accademico, diversi docenti e ricercatori di diverse Università italiane, al mondo dell’impresa, al mondo della ricerca, al mondo delle associazioni di categoria, a ricercatori presenti nei Ministeri e per nire a persone che hanno fatto parte di queste Istituzioni e che adesso sono in pensione.
Come mai persone diverse, che lavorano in posti diversi, appartenenti a culture e formazione diverse, si sono trovate insieme in una impresa simile? All’inizio di questo lavoro molti di loro non si cono- scevano in quanto l’idea del libro è nata leggendo un libro di Daniel Chiras, Environmental Science. A framework for decision making, giunto alla IX edizione, che mi fu indicato da un collega dell’Enea, Nicola Pacilio, oggi scomparso, pochi mesi dopo il mio arrivo in Enea. Questo libro è un eccellente esempio di science for people writers, categoria non molto presente in Italia, ovvero scrittori che scrivono scienza per il pubblico laico. Perché, allora, non far fare questo lavoro ai professionisti dell’ambiente e dell’energia? Molti, per primi amici carissimi, hanno risposto d’accordo. Restava un piccolo problema, però: cosa vogliamo scrivere e a chi speci catamente vogliamo rivolgerci. Su questo punto si è aperto il dibattito. Una cosa simile, infatti, può essere scritta per le scuole, per l’università, per i commercianti, per gli impiegati o per chiunque altro. Siamo allora tornati al testo ispiratore che conteneva una frase magica: a framework for decision making, alla quale ci siamo agganciati, con la consapevolezza che per l’Italia il problema principale in campo energetico e ambientale, oltre all’inquinamento ovviamente, è il prendere decisioni. Qualcuno di noi ha fatto notare a questo punto che il non prendere decisioni equivale a prendere decisioni perché la vita comunque continua: allora il problema non è prendere una decisione ma prendere buone decisioni. Il mondo della scienza e della ricerca è molto litigioso ma su questo punto, stranamente, ci siamo trovati subito d’accordo, vecchi e giovani, perché abbiamo ricono- sciuto che effettivamente nel nostro Paese esiste un problema di decisione in tutti i settori della politica e quindi anche per quelli che tratta questo libro. Stabilito questo punto, che ci permetteva di iniziare il lavoro con un minimo di condivisione, abbiamo ri ettuto su tutto il resto.
Ritengo utile, anche per il lettore, spendere alcune righe per parlare degli Autori e della organizzazione del libro. Per sempli care il mio lavoro, quello di curatore generale, alcuni colleghi hanno avuto l’in- carico di coordinare una parte dei 27 Capitoli. Altri colleghi, giovani perlopiù, hanno avuto l’incarico di supportarmi dal punto di vista editoriale, formando un vero e proprio Comitato di Redazione. Altri ancora sono stati nominati Responsabili dei 27 Capitoli e io, alla ne, ho acquisito il compito di coor- dinare tutto ciò e spingere ossessivamente gli Autori a rispettare le scadenze di consegna, assumendo quindi un ruolo scomodo, a volte sgradevole, ma necessario.
Ad ogni modo dopo un anno e tre mesi abbiamo avuto il risultato che avete davanti agli occhi. Non spetta a noi dire se si tratti di un buon lavoro ma siamo sicuri che, lettori attenti, troveranno in questo libro, se non le decisioni giuste, almeno un aiuto ad una buona decisione.
I lettori più smaliziati certamente noteranno differenze di stile narrativo tra un capitolo e un altro, forse addirittura tra differenti paragra dello stesso capitolo, ed è vero. L’obiettivo però non era quello di uni- care il linguaggio ma di fare incontrare diverse esperienze raccolte su un tema unico e quindi questa diversità di esposizione rappresenta per noi un valore aggiunto, anzi una ricchezza.
La maggior parte degli Autori, io per primo, opera nel mondo della ricerca o dell’insegnamento e quindi alla ne non tocca a noi prendere decisioni: in democrazia le decisioni le prendono i politici, il Governo e il Parlamento. Questo libro non si propone allora di sostituire il decisore, né di sostituire il protagonista della decisione. Sono convito che il compito di tutti gli Autori sia quello di supportare con analisi corrette, senza ideologismi e senza partigianerie, la decisione politica in campo ambientale e energetico. Non siamo certi a priori che questo libro vada in questa direzione ma non possiamo fare a meno, dopo tanto lavoro, di sperarlo.
* Responsabile ENEA, Unità Studi e Strategie
Presentazione ”La sostenibilita’ ambientale. Un manuale per prendere buone abitudini”.