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Le mire delle 5 Big Tech e la risposta europea

Marina Berlusconi, ha editato, contemporaneamente. Tre libri-droni che da livelli separati, colpiscono uniti il punto di congiunzione fra rivoluzione al silicone e potere politico. Si tratta, in effetti, del punto cui guardare, chiunque stia alla Casa Bianca, per capire quanto accade.
La struttura di dominio al silicone
I “rivoluzionari al silicone” sono, con un codazzo di altri giganti di filiera (a partire da Nvidia), le cinque Big Tech del Pentapolio (Microsoft, Apple, Alphabet, Amazon, Meta) che da vent’anni risucchiano risorse dal mondo intero (Cina esclusa) noleggiando sistemi operativi e promuovendo pubblicità “profilata”. I ricavi netti (netti!!!) del Pentapolio s’avviano nel 2025 a superare i 500 miliardi annuali, cui l’Europa contribuisce per circa 120/130 miliardi che controbilanciano ampiamente il deficit USA nel Manifatturiero.
Ma se guardando ai miliardi i conti tornano, la sovranità degli Stati UE è saccheggiata perché: a) i nostri dati (col benestare di Commissione e Consiglio degli Stati) dimorano in territorio Usa, sicché siamo spiati e manovrabili; b) abbiamo accettato l’anonimato (cioè la non identificazione e responsabilizzazione degli account) come normalità del discorso pubblico, esponendoci così nudi alla disinformazione pianificata; c) i nostri centri di comando aziendali, istituzionali e culturali vivono usando (e pagando) le strutture e i servizi del Pentapolio e collegati. Se mai gli USA mettessero in OFF l’interruttore, resteremmo peggio che al buio e non potremmo che implorare la clemenza del potente.
Le conseguenze secondo Marina Berlusconi
Questo scenario (dopo venti anni di rimozione e diversivi come la “moderazione”) sta emergendo alla coscienza all’interno dell’evidente crisi dei rapporti economici e culturali, quindi anche militari e politici, fra le due sponde dell’Atlantico (hai voglia a parlare di ”Occidente”!).
In questo quadro collochiamo, forse al di là delle intenzioni dell’autrice, l’articolo firmato da Marina Berlusconi sul Corsera del 19 ottobre, di cui condividiamo e virgolettiamo i seguenti passaggi: “il potere dei giganti della tecnologia … rifiuta le regole, cioè la base di qualsiasi società davvero funzionante… In Italia le piattaforme inghiottono due terzi del mercato pubblicitario … sono “Careless People”, gente che se ne frega … prosperano in un far west in cui nessuno risponde di quello che ha scritto … così si solleva la marea della fake news, del linguaggio d’odio, del rifiuto delle opinioni diverse … in cui affoga anche la politica. Non è più solo un problema degli editori, riguarda tutti… nel 2016 – prima campagna elettorale di Trump – Facebook rese disponibili a Trump i movimenti delle carte di credito, gli acquisti, i siti web visitati, l’auto guidata, la residenza di 220 milioni di americani… i padroni della Silicon Valley sono passati dal wokismo al trumpismo con la disinvoltura di un cambio di felpa”.
Marina Berlusconi spiattella la fenomenologia di un problema di cui in apertura abbiamo, da parte nostra, cercato di fissare le ragioni strutturali e il conseguente livello dello scontro che può essere affrontato solo a livello europeo, dove contiamo per 450 milioni di abitanti. In termini legali si tratta di integrare e sostituire le parti conniventi del Regolamento 2017 cosiddetto della Privacy e del Service Act del 2024. Formando una falange per l’inevitabile scontro che non potrà che conseguire.
E dunque?
Ci brucia, ovviamente, la curiosità di constatare se un così impegnativo intervento sul principale quotidiano nazionale sia davvero un incitamento al gioco duro, cioè all’unico gioco oggi praticabile. Il mondo politico raccolto attorno al retaggio Berlusconi, sta meditando iniziative di questo livello? Capirà che nella indivisibilità delle logiche della comunicazione, è indispensabile che il Servizio Pubblico risorga strutturalmente indipendente. come richiesto dal Regolamento EMFA, quello sì impeccabile?
*da Domani, 22/10/2025

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