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Le promesse (poche) ci sono, come mantenerle è ancora ignoto 

Dopo la pubblicazione della Nadef tocca aspettare quella del DPB (Documento Programmatico di bilancio) da inviare a Bruxelles per capire le dimensioni reali e le coperture della prossima Legge di Bilancio (LdB).

Nella Relazione al Parlamento e nella Nadef vi sono infatti chiari i nuovi saldi di finanza pubblica programmatici con l’aumento del disavanzo nel triennio 23/25 miliardi, ma nulla si dice sulle dimensioni della manovra prossima ventura e nulla di preciso su come si troveranno le risorse per finanziare le misure non coperte dall’aumento del deficit.

Si afferma solo che si troveranno nel bilancio pubblico, che si procederà a una spendindrewiew e a una revisione delle agevolazioni fiscali che però sarà inferiore al taglio dell’Irpef in modo da ridurre la pressione fiscale.

L’unica misura certa appare la conferma del taglio del cuneo. Se effettivamente si farà l’unificazione delle due aliquote del 23 e del 25% alla più bassa, con un costo di circa 4 mld, le due operazioni assorbiranno pressoché completamente le risorse messe a disposizione dall’aumento del deficit nel 2024. 

Il DPB dovrebbe indicare dove trovare le risorse per altre misure, chiarendo così la portata della prossima LdB.

La Nadef afferma che grazie alle misure previste il Pil programmatico del 2024 crescerà dell’1,2% al posto dell’1% tendenziale. Non sappiamo che cosa i tecnici dal Mef hanno messo nei loro modelli di simulazione per arrivare a questo risultato, se solo misure derivanti dall’aumento del deficit o anche altre, e nel caso, per quanto ammontare.

Non è indifferente ai fini della crescita economica che la manovra sia di 14, 20, 25 o 30 mld e non è indifferente il modo in cui queste risorse saranno finanziate.

Sulle difficoltà di bilancio, dal disavanzo al debito, tra i diversi imputati indicati, la crisi economica, la caduta del commercio mondiale, l’inflazione, la stretta monetaria delle banche centrali, primeggia in qualche misura il ruolo dei bonus edilizi, richiamati numerose volte nel testo.

Ai bonus in particolare la Nadef addebita il peggioramento di alcuni indicatori di bilancio nonostante la revisione in aumento dei valori del Pil operata dall’ISTAT.

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