Skip to content

Newsletter

Leonardo Boff: “Là dove ogni essere è fratello”

Intervista al teologo brasiliano Leonardo Boff, a 800 anni dalla stesura del Cantico di Francesco d’Assisi, sulla cura del creato, la giustizia sociale e la speranza di un’ecologia integrale. Per la sua opera teologica sulla ecologia nei giorni scorsi il Pontificio Ateneo Antonianum, di Roma, ha conferito a Boff un premio accademico sull’ecologia integrale.

1.Qual è il significato profondo del Cantico delle Creature oggi, a 800 anni dalla sua composizione, e come questo testo continua a influenzare la spiritualità e la cultura contemporanea?

Il Cantico delle Creature rappresenta la riconciliazione dell’essere umano, in questo caso di San Francesco, con tutte le creature. Egli intuì che sono tutte creature di Dio e per questo esiste un legame di parentela tra tutte loro, incluso tra gli esseri umani. Con ciò, San Francesco realizza una convergenza tra l’ecologia interiore (gli impulsi, i desideri e le ansie interiori) e l’ecologia esteriore (la natura e i suoi esseri). Vive un’esperienza di una totalità, propria dei mistici che incontrano Dio in tutte le creature.

2. In che modo il messaggio di fraternità e di cura della creazione espresso da San Francesco nel Cantico si collega al richiamo di Papa Francesco nella Laudato si’?

La nostra cultura intrattiene un rapporto utilitaristico con la natura. Non vede legami di parentela tra tutti gli esseri e tra gli esseri umani. Non le attribuisce alcun valore proprio, indipendente dall’uso umano. Per questo si sente in diritto di sfruttarla senza pietà. Cuore universale, per Francesco «ogni creatura era una sorella, unita a lui da vincoli di affetto; per questo si sentiva chiamato a prendersi cura di tutto ciò che esiste, specialmente di ciò che è fragile», annota l’enciclica. Per questo chiedeva ai frati «nel convento, di lasciare sempre una parte dell’orto incolta, perché crescessero erbe selvatiche» che, anche a modo loro, lodano Dio. La devastazione che la nostra cultura infligge alla natura, presuppone una grave assenza di un’etica della cura e di una relazione amichevole con tutti gli esseri. Questa è una lezione che dobbiamo imparare da San Francesco se vogliamo mantenere la sostenibilità della natura.

3. Quali sono le iniziative e le celebrazioni più significative organizzate in occasione di questi due importanti anniversari, sia a livello locale che internazionale?

In primo luogo, si sono tenute numerose dirette online enfatizzando l’importanza dell’enciclica. La Carta della Terra, un importante documento delle Nazioni Unite con sede in Costa Rica, ha realizzato diversi programmi mettendo a confronto la Laudato Sì e la Carta della Terra. In questi incontri hanno partecipato personalità di spicco del mondo scientifico, come il cosmologo Brian Swimme, Fritjof Capra e altri. Sono stati realizzati, inoltre, diversi programmi televisivi che hanno discusso l’importanza dell’enciclica. Nelle parrocchie si sono tenute celebrazioni con i vari esseri della natura. Sono state fatte camminate con i simboli della Laudato sì. Si sono visitate riserve forestali per contemplare la bellezza della natura e vedere in essa la presenza del Creatore. Anche nelle comunità povere, nelle favelas, sono stati letti e distribuiti opuscoli con bellissimi disegni dell’enciclica.

4. Come può la spiritualità francescana, con la sua attenzione all’armonia tra ecologia interiore ed esteriore, ispirare azioni concrete per la salvaguardia dell’ambiente e della giustizia sociale?

Si sono tenuti numerosi incontri teologici, ma anche con semplici credenti, per abbracciare i valori fondamentali dell’enciclica, come la relazione di tutti con tutti, l’etica della cura e la responsabilità collettiva per la preservazione della natura. Vale la pena sottolineare che nelle comunità di base sono stati composti bellissimi canti con i testi e i valori della Laudato Sì.

5. Quali sfide antropologiche ed ecologiche emergono oggi dal confronto tra il Cantico delle Creature e la situazione attuale del pianeta, come descritta nell’enciclica Laudato si’?

La situazione attuale del pianeta è grave dal punto di vista ecologico, con eventi estremi, grandi inondazioni, tifoni e terremoti. Ancora più gravi sono stati i segnali provenienti da Madre Terra, che ha inviato sia un’ampia gamma di virus, il principale dei quali è il coronavirus, sia forti ondate di calore da un lato e ondate di freddo estremo dall’altro. La stragrande maggioranza non ha compreso questi segnali e continua a devastare gli ecosistemi, disboscando vaste aree della foresta amazzonica e rilasciando pesticidi nocivi nel suolo. Il Cantico delle Creature è un appello a prendersi cura della natura, a considerare i suoi elementi come fratelli e sorelle, perché tutti sono stati creati dalla Madre Terra. O ci prendiamo cura di questa sacra eredità che Dio ci ha affidato perché la custodissimo e la proteggessimo, oppure corriamo il rischio di andare incontro a grandi catastrofi ecologiche-sociali, che alla fine causeranno la scomparsa di gran parte dell’umanità. Non dobbiamo dimenticare il severo monito dell’enciclica Fratelli tutti: “Siamo tutti sulla stessa barca, o ci salviamo tutti o nessuno si salva”.

6. In che modo il Cantico e l’enciclica invitano a una nuova relazione con il creato, superando la logica del dominio e del consumo per abbracciare quella della cura e della fraternità universale?

Il Papa, nelle sue due encicliche ecologiche, mette a confronto due paradigmi di relazione con la natura. Il paradigma moderno del “dominus” (l’essere umano signore e padrone della natura), che non si sente parte di essa e ne sfrutta al massimo le ricchezze. Ha portato innegabili benefici all’umanità. Ma ha anche sfruttato eccessivamente le sue risorse al punto che oggi il consumismo, soprattutto nei paesi ricchi, esige più di una Terra per soddisfare le sue richieste. La Terra è devastata e malata. Dobbiamo aiutarla a ritrovare la sua vitalità e rigenerazione, altrimenti parte dell’umanità sarà condannata a scomparire a causa della fame e delle malattie. L’enciclica è un grido per prendersi cura della natura e salvaguardare le basi ecologiche che sostengono la nostra vita.

7. Quale eredità spirituale e culturale lascia San Francesco, attraverso il Cantico, alle nuove generazioni e come questa eredità può essere valorizzata oggi, alla luce delle sfide globali?

Il Cantico delle creature è un appello, pieno di speranza, ma anche di preoccupazione, affinché ci si prenda cura della nostra Casa Comune se vogliamo ancora rimanere su questo pianeta. Dobbiamo farlo con gioia, prendendoci cura di tutti gli esseri perché siamo tutti insieme come fratelli e sorelle. Il fatto certo è: non possiamo continuare con la devastazione degli ecosistemi e con il consumismo, perché questo potrebbe ingrossare la processione di coloro che si dirigono verso la loro sepoltura. Dobbiamo cambiare in direzione della cura, verso una relazione affettuosa con tutti gli esseri e verso una responsabilità condivisa. Altrimenti, potremmo non esistere più su questo pianeta. La Terra continuerà a girare intorno al sole per migliaia e migliaia di anni, ma senza di noi. Abbiamo la speranza che Dio risvegli una nuova coscienza nell’umanità, facendogli intraprendere un cammino amichevole con la natura e di cura gli uni degli altri e di tutto il pianeta. Egli si è annunciato nel Libro della Sapienza come “l’appassionato amante della vita” (11,26) e non permetterà che scompariamo così miseramente. Siamo stati chiamati a custodire e prenderci cura della sua creazione e ci risveglieremo per questa nostra vocazione. Questa è la nostra speranza.

(traduzione dal portoghese di Gianni Alioti)

Condividi su:

Scarica PDF:

image_pdf
Cerca

Altri post

Iscriviti alla newsletter

E ricevi gli aggiornamenti periodici

NEWSLETTER NUOVI LAVORI – DIRETTORE RESPONSABILE: PierLuigi Mele – COMITATO DI REDAZIONE: Maurizio BENETTI, Cecilia BRIGHI, Giuseppantonio CELA, Mario CONCLAVE, Luigi DELLE CAVE, Andrea GANDINI, Erika HANKO, Marino LIZZA, Vittorio MARTONE, Pier Luigi MELE, Raffaele MORESE, Gabriele OLINI, Antonio TURSILLI – Lucia VALENTE – Manlio VENDITTELLI – EDITORE: Associazione Nuovi Lavori – PERIODICO QUINDICINALE, registrazione del Tribunale di Roma n.228 del 16.06.2008

Iscriviti alla newsletter di nuovi lavori

E ricevi gli aggiornamenti periodici