Scritta da un papà…
Caro Ministro Azzolina,
Sono un papa’ di un bambino che fa prima media.
Io non ne ce la faccio più.
Ho ristudiato il neolitico, i romani i normanni, i saraceni, le frazioni, le potenze, i verbi della prima, della seconda e della terza coniugazione i bachi da seta (sigh i bachi da seta!) e una poesia di Pasqua.
A memoria.
Mio figlio si sta trasformando in un’ appendice della Playstation.
È perfettamente in grado di fabbricare armi virtuali e programmare un robot con l’intelligenza artificiale per la conquista di un qualche mondo online abitato da alieni che ballano, sparano, sputano fuoco e volano.
Ma convincerlo a studiare diventa sempre piu’ opera da delegato del Governo.
E fosse solo quello…
Azzolina, lei ha mai fatto parte di una chat di classe? Un disastro. Intanto perche’ le chat si sono moltiplicate.
Quella con la maestra, quella senza la maestra, quella con la maestra di musica, e usiamo il flauto e poi cantiamo.
”facciamo la foto, facciamo il lavoretto, facciamo l’arcobaleno, Disegnamo un albero. Disegnamo un pesce”.
Ministro Azzolina,
Lei deve fare qualcosa.
La salute prima di tutto.
Ma anche la salute mentale di tutti noi e’ salute.
Io glielo chiedo col cuore in mano.
Trovi una soluzione per riaprire le scuole. E lasciarle aperte fino ad agosto. Tutto un ciclo unico senza interruzione estiva.
Neanche a Ferragosto.
Dritti fino al 2021 senza sosta, domeniche e festività comprese.
Mio figlio glielo mando coi guanti.
Con la mascherina.
Avvolto nel domopak.
Nella carta forno.
Caramellato.
Sotto vuoto.
Impacchettato.
Con e senza fiocco.
Faccia lei.
Ma faccia in fretta.