133.165 nuovi soci sono entrati nell’Ig Metall nel corso del 2018, il 25 per cento in più rispetto all’anno precedente. E così, alla fine dell’anno, l’Ig Metall contava 2.271 milioni di aderenti – una cifra che, detratti quanti hanno lasciato il sindacato e i decessi, equivale a circa 8 mila aderenti in più rispetto all’anno precedente. Le persone iscritte nel luogo di lavoro sono aumentate in modo particolare, fino a 1.587 milioni. Questo è il quadro presentato dall’Ig Metall nella sua annuale conferenza stampa di presentazione.
Il grafico riporta la crescita degli iscritti all’Ig Metall nel 2018, che sono aumentati di 7.934 unità in totale e di 16.631 unità contando le sole adesioni raccolte nei luoghi di lavoro.
“Questo andamento molto buono delle adesioni lo dimostra: non esiste uno spirito del tempo irreversibile che porta al declino delle grandi organizzazioni”, ha detto Jörg Hofmann, primo presidente dell’IG Metall. “Al contrario: siccome siamo riconoscibili come creatori di un futuro migliore, e sappiamo riconoscere la diversità plurale delle condizioni di lavoro e dei progetti di vita, siamo capaci di attrazione”.
260.000 hanno preferito avere più giorni liberi che più soldi
Un impulso significativo alle adesioni all’Ig Metall è venuto dal successo nel rinnovo contrattuale nel settore meccanico. Un risultato ottenuto grazie alla pressione esercitata da un milione e mezzo di persone che hanno preso parte agli scioperi di avvertimento1. Oltre ad un aumento del 3,4 per
cento e ad una nuova retribuzione aggiuntiva annuale, l’IG Metall ha conquistato anche nuove possibilità di scelta personale sull’orario di lavoro: ora le persone hanno la possibilità, di propria scelta, di avere riduzioni temporanee dell’orario di lavoro. I lavoratori e le lavoratrici che si occupano dei figli, si prendono cura di qualche parente o lavorano a turno possono, anziché ricevere più denaro, avere otto giorni liberi in più.
Questa nuova possibilità è stata apprezzata. 260.000 persone del settore hanno avanzato la richiesta degli otto giorni liberi. E di queste richieste, nonostante l’alto costo a carico delle imprese, ne sono state autorizzate il 93 per cento. Questo è quel che risulta da un’indagine svolta dall’Ig Metall in 2600 imprese.
Nel grafico i risultati dell’indagine Ig Metall in oltre 2.600 aziende: 260 mila richieste presentate, il 93% delle quali accettate, della riduzione di orario annuale di otto giorni. Fra le richieste accettate, 55 mila sono motivate dalle esigenze di seguire i figli, 17 mila dalla cura di parenti, 170 mila riguardano il lavoro organizzato in turni.
“Che questa nuova regola contrattuale sia stata così ben accolta dalle lavoratrici e dai lavoratori dimostra cosa la contrattazione collettiva può cambiare nelle relazioni sociali”, è il giudizio di Hofmann. “Con questo risultato contrattuale abbiamo conquistato maggiore autodeterminazione sul tempo di lavoro e, in questo modo, migliorato in termini assolutamente concreti l’organizzazione della vita per migliaia di persone”.
L’Ig Metall cresce fra le donne, gli impiegati e gli studenti
Crescite consistenti sono state registrate dall’Ig Metall fra le donne (+0,8 per cento), persone con una storia di immigrazione (+2 per cento) e gli impiegati (+2,5 per cento). Fra i tecnici diplomati (“ingegneri”) l’Ig Metall è cresciuta addirittura del 13,7 per cento. Inoltre, sono 231.860 gli aderenti all’ IG
Metall che hanno meno di 27 anni. Nella categoria che comprende gli apprendisti, quanti fanno un percorso di studio duale e gli studenti, il numero degli aderenti è di 129.610, che equivale ad un aumento di 6.366 iscritti. In particolare, sono più di 50.000 gli studenti iscritti all’Ig Metall.
I tre grafici riportano, dall’alto in basso, l’andamento delle adesioni all’Ig
Metall rispettivamente di donne, degli impiegati iscritti nei luoghi di lavoro
e, nel terzo grafico di studenti, apprendisti e di quanti sono impegnati in
percorsi di formazione duale
“L’andamento positivo fra le donne lo dobbiamo ad una contrattazione collettiva interessante per le donne ed a chi presta volontariamente lavoro per il sindacato, come anche ad una maggior presenza femminile nella dirigenza sindacale”, ha detto la seconda presidente dell’Ig Metall, Christiane Benner. “Ed anche le persone giovani trovano interessante l’Ig Metall. Noi oggi raggiungiamo in egual misura apprendisti e studenti. E questo anche grazie al fatto che l’Ig Metall si è adeguata ai percorsi sempre più differenziati di ingresso nel mondo del lavoro”.
L’Ig Metall affronta i mutamenti climatici e la trasformazione digitale
L’Ig Metall vede arrivare nel 2019 grandi sfide per l’economia tedesca a causa della minaccia dei conflitti commerciali, delle conseguenze della Brexit e di come saranno organizzati gli sviluppi futuri nei campi della mobilità e dell’energia.
È soprattutto l’industria dell’auto ad essere in una situazione difficile. I nuovi obiettivi europei per il clima potrebbero portare alla perdita di oltre 150.000 posti di lavoro. Mentre fino a 40.000 nuovi posti potrebbero essere creati se tutte le componenti della mobilità elettrica fossero realizzate in Germania. Per questo sarebbero necessari investimenti per nuova creazione di valore, nuovi posti di lavoro, produzioni climate friendly e le necessarie infrastrutture.
Nel 2019 l’Ig Metall affronterà concretamente la trasformazione digitale nelle fabbriche e negli uffici, nell’interesse di chi lavora. Attraverso la predisposizione di un “atlante della trasformazione” il sindacato si doterà di un panorama dettagliato e quindi svilupperà una propria strategia. Un ulteriore punto prioritario è il tema dell’intelligenza artificiale. Gli obiettivi dell’Ig Metall sono una realistica valutazione delle conseguenze, una grande offensiva per la qualificazione professionale e buoni accordi aziendali per le nuove forme di lavoro e progetti di lavoro agili. “I profitti della digitalizzazione devono essere investiti per il lavoro di buona qualità. Perché non si può accettare che la società si divida fra i vincenti e gli sconfitti della digitalizzazione”, ha detto chiaramente Hofmann. “A questo scopo, abbiamo bisogno di un diritto alla riqualificazione per tutti, di un’equa ripartizione del volume di lavoro e di tempi di lavoro autodeterminati”.
L’Ig Metall ha solide basi finanziarie per la propria azione
In vista delle prossime sfide, l’Ig Metall è “finanziariamente ben messa, e pronta ad agire in qualsiasi momento” sottolinea il tesoriere Jürgen Kerner. Nel 2018 le entrate dei contributi associativi sono cresciute per il nono anno consecutivo, fino a 585 milioni, un aumento del 4,3 per cento. “La solidarietà fra i 2,3 milioni di aderenti dà forza alla nostra azione, e ci dà potenza finanziaria e autonomia”, chiarisce Kerner. “Chi pensa che la digitalizzazione possa volgersi a danno di chi lavora ed annacquare i loro diritti, si romperà i denti se cercherà di mordere l’Ig Metall. Noi abbiamo il fiato lungo, anche dal punto di vista finanziario”.
1 Nel linguaggio sindacale tedesco lo sciopero può essere uno “sciopero di avvertimento”, che consiste nell’interruzione temporanea, e senza preavviso, del lavoro per dimostrare a trattative aperte che i lavoratori sostengono le rivendicazioni sindacali, oppure uno sciopero a oltranza quando, interrotte le trattative e approvata la decisione in un referendum fra gli iscritti, si ferma il lavoro fino ad ottenere la conclusione del contratto. Durante lo sciopero a oltranza, gli iscritti ai sindacati ricevono una forma di sostegno dalla cassa di resistenza alimentata con i contributi degli iscritti; il che spiega come mai il numero degli aderenti ai sindacati tedeschi, e la conseguente possibilità di sostenere lo sciopero a oltranza, sia il primo indicatore della loro forza organizzativa.
*Traduzione di Giovanni Graziani della sintesi pubblicata il 21 gennaio 2019 sul sito dell’Ig Metall – https://www.igmetall.de/die-ig-metall-waechst-tarifabschluss-gut-angenommen-30193.htm).