Muri alti. Barriere resistenti fra comunità locali e conoscenza. Muri invalicabili per le normali abilità, che rischiano di divenire sempre più resistenti e di aumentare l’isolamento delle aree. Provare ad aprire porte nei muri spessi è la soluzione possibile. Porte che diano valori ai muri, tramutandoli da limiti a protezioni, da intralcio per lo sviluppo a garanti della sostenibilità dello stesso.
“Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti (…). Quando i veneziani sono stanchi (…) delle autorità costituite, si recano in questi tre luoghi segreti e, aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti, se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie” (Hugo Pratt, Favola di Venezia, Milano 1979).
È il sogno da ragazzo, quello di restare ancorato ai luoghi cari, di vivere le persone e i riti che hai visto dalla nascita, ma senza perdere la voglia e la capacità di conoscenza dell’altro. È il sogno di chi ‘dipinge’ percorsi di crescita locale, esaltando la storia ‘minima’ e ricolorando i quadri del passato, quello di far sì che le comunità crescano nella consapevolezza dei propri valori, ma nella coscienza dell’importanza dell’innovazione e dell’internazionalizzazione.
Coniugare due elementi a prima vista inconciliabili è una questione “tecnologica”, utilizzando strumenti che oggi consentono una più adeguata adesione al sogno. Ogni luogo può diventare avamposto della cultura sostenibile e porta ‘connessa’ al mondo e alla crescita delle conoscenze globali.
Gli strumenti della comunicazione strutturata, a distanza, aprono le porte delle relazioni umane, facendo di ogni comunità paladina della propria identità, una comunità non chiusa in sé stessa, ma capace di apprendere ‘oltre’, accogliere e interpretare le contaminazioni.
Un Piano di Azione Locale prova a posizionare una di queste porte nel cuore di un territorio ‘periferico’, la Locride, in modo da integrare il livello della condivisione all’interno della comunità delle politiche di sviluppo con quello della conoscenza dei processi che nel mondo valorizzano le culture dei popoli, i frutti della terra, la creatività degli individui.
Il Rural Center della Locride |
Ente: Gal Terre Locridee, Piano di Azione Locale “Gelsomini”, 2018. Denominazione: Il Rural Center della Locride. Laboratorio di partecipazione e di condivisione delle scelte di sviluppo. Programma: Piano di Sviluppo Rurale della Calabria 2014-2020, misura/intervento 7.4.1 – “Investimenti per l’introduzione, il miglioramento o l’espansione di servizi di base a livello locale” |
Negli ultimi anni è stata riaffermata la necessità di favorire l’avvio di una stagione nuova di democrazia partecipativa e deliberativa nei processi di trasformazione del territorio e crescita sociale ed economica, al fine di restituire credibilità e fiducia a modalità di gestione fortemente in crisi, perché impreparate a governare uno scenario sempre più complesso, caratterizzato dalla convivenza di culture molteplici, dalla presenza di interessi corporativi che possono sfociare in aspri conflitti e dall’impossibilità delle fasce più deboli della popolazione di intervenire nel processo decisionale.
Le esperienze positive degli Urban Center o “Case della Città”, intesi quali strumenti per favorire la costruzione di politiche urbane autenticamente condivise, puntando sulla valorizzazione del ruolo proattivo dei soggetti portatori di interessi diffusi, hanno condotto all’idea del “Rural Center” della Locride, nel contempo spazio di partecipazione, punto di scambio intergenerazionale, luogo della cultura rurale del territorio e delle comunità locali.
Il Rural Center agisce sui processi di pianificazione e programmazione necessari per avviare e attuare politiche di sviluppo sostenibile, in grado di soddisfare i fabbisogni del territorio, accrescerne la vivibilità e la fruibilità, rafforzare la governance locale, l’identità dei luoghi, il senso di appartenenza della gente e costruire relazioni strette fra persone, cultura e territorio, attraverso l’erogazione di servizi innovativi e di qualità.
Funzioni del Rural Center |
Il Rural Center, favorendo l’utilizzo dello strumento della partecipazione dei cittadini nell’ambito della redazione/implementazione di piani, programmi e progetti di sviluppo locale, avrà le funzioni di:
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L’opera del Rural Center si raccorda alla strategia di potenziamento e rafforzamento delle competenze istituzionali per la gestione di programmi complessi e consente di allargare quello scenario strategico di consolidamento e valorizzazione della matrice rurale nel territorio, al fine di perseguire un modello di crescita che coniughi prodotti alimentari sani e sicuri, energie rinnovabili, qualità del paesaggio e dell’ambientale, tutela della biodiversità, possibilità di fruizione di spazi urbano/rurali, valorizzazione dei patrimoni storici, inclusione sociale. Modelli perseguibili intervenendo in maniera integrata sul sistema produttivo agricolo, sul sistema delle connessioni ecologiche, sul sistema della fruizione dei beni culturali e ambientali, sulla capacity building, sull’applicazione in modo diffuso di innovative tecnologie della comunicazione.
Un laboratorio di partecipazione e di condivisione delle scelte di sviluppo non prescinde da una efficace attività di conoscenza, comunicazione, formazione. Sono obiettivi prioritari il potenziamento e adeguamento delle competenze degli amministratori locali, così come la diffusione di competenze legate alle specificità del territorio; l’approfondimento della conoscenza delle risorse fisiche e saperi dell’area; lo scambio di esperienze, ricerca, sviluppo e adozione di buone pratiche orientate alla valorizzazione del territorio in tutte le sue componenti.
Servizi del Rural Center |
I servizi minimi che il Rural Center può fornire sono:
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In un contesto di avvio e sostegno di percorsi di crescita locale, anche per sviluppare atteggiamenti di sana competizione, la costruzione della coscienza degli operatori, la formazione, la conoscenza di pratiche virtuose ed efficaci, è azione strategica. È necessario orientarsi verso soluzioni tecnologiche che offrano il vantaggio di rendere l’apprendimento accessibile al massimo e personalizzabile. L’Elearning è un approccio di formazione, ormai acquisito da molti, ma ancora con grandi margini di sviluppo, che rende possibile disporre dei contenuti in qualsiasi luogo e in ogni momento; che consente, altresì, di superare i limiti che accompagnano le aree periferiche in termini di accessibilità alle migliori “fonti” di apprendimento e di debolezza economica delle comunità.
Il Rural Center costruisce il suo programma di attività intorno all’applicazione di questi strumenti, adottando il Digital Learning, che va “oltre l’Elearning”. Il Digital Learning è più un approccio educativo basato su un sistema integrato di strumenti che concorrono agli obiettivi della comunicazione, partecipazione, formazione, e che consentono modi più efficaci per la fruizione dei contenuti e la condivisione dei contenuti e delle conoscenze, in modalità sincrona e asincrona, applicato in modi diversi in base alle esigenze di utilizzo, agli obiettivi da perseguire. Gli strumenti presi in considerazione sono i seguenti:
- social learning, attraverso l’applicazione di piattaforme social che possono integrare la didattica online e che permettono ai partecipanti di interagire condividendo, commentando, aggiornando le proprie conoscenze e diventando parte attiva del percorso formativo;
- informal learning, attraverso l’utilizzo di una piattaforma LMS, integrata con webinar, forum di discussione, gamification, consentendo lo scambio di informazioni tra i partecipanti ed una migliore memorizzazione dei contenuti, oltre che l’effettiva aderenza del percorso formativo alle esigenze di apprendimento di ogni individuo;
- eLearning, nelle diverse forme possibili, dalla virtual classroom al blended learning. Dal micro-learning al mentoring online. Percorsi formativi strutturati, integrazione fra insegnamento in presenza e insegnamento a distanza, azioni per connettere i discenti con professionisti ed esperti del settore, e fornire conoscenza di prima qualità.
Il sistema di Digital Learning applicato al processo di sviluppo locale e ai suoi attori contribuisce a contenere i rischi di isolamento delle aree e la conseguente difficoltà a comprendere alcuni fenomeni e a innovare. Apprendere dagli altri, anche molto distanti fisicamente, e conoscere le esperienze e le buone pratiche di territori diversi – attraverso procedure strutturate che rendano efficace il trasferimento di conoscenze – è passaggio fondamentale, così come fare lo sforzo di comunicare – nelle modalità didattiche” – agli altri le proprie esperienze legate alle tradizioni locali, collocarle in contesti internazionali, aiuta a comprendere meglio i propri valori e farli evolvere in processi di crescita. Il sistema, nelle sue componenti sociali e informali, inverte, poi, la tendenza progettuale della cooperazione per lo sviluppo, dalla ricerca dei partner “di fuori” da inserire in percorsi stabiliti in base alle esigenze “dei luoghi”, verso la naturale costruzione di partenariati, capaci di concepire insieme e condividere percorsi di crescita sociale e culturale.
Specifiche iniziative sono condotte dal Rural Center:
- Laboratori didattici, in cui gestire vere e proprie attività didattiche a distanza, guidati da docenti e tutor, nelle materie dello sviluppo rurale, con esperimenti ed esperienze in realtà virtuale;
- FabLab, piattaforma per l’apprendimento e l’innovazione, attraverso la quale giocare, creare, imparare, insegnare e inventare, facendo parte di una comunità globale di allievi, educatori, ricercatori, tecnologi, innovatori sparsi nel mondo. Il FabLab, che ha anche componente fisica all’interno del Rural Center, offre i servizi al territorio, permettendo agli imprenditori, ai giovani, all’intera comunità di condividere conoscenze e strumenti per lo sviluppo di iniziative di innovazione, la partecipazione, l’accesso alle tecnologie digitali. L’apprendimento non si basa su un programma formativo prefissato, ma avviene mediante un contesto di partecipazione collaborativa, che attraversa le fasi della definizione, della progettazione, dell’interazione per condurre fino alle soluzioni utili;
- Webinar, percorsi formativi organizzati secondo principi di elevata interattività fra educatori e utenti, i quali dispongono di un accesso alla “biblioteca” dei contenuti in cui scegliere le risorse desiderate, integrandole e utilizzandole per migliorare le conoscenze individuali;
- Audioletture e gamification, con contenuti adatti ai più piccoli in materia di storie e personaggi dei luoghi, al fine di stimolare la voglia di conoscenza e la familiarità con gli strumenti digitali;
- Percorsi Educativi Speciali, strutturati in modo da fornire un ventaglio di modalità ed esercizi interattivi, dedicati a studenti con bisogni speciali, non solo utili nei momenti di difficoltà alla presenza fisica, ma in grado di stimolare apprendimento e comunicazione dei soggetti interessati.
In quest’ottica, l’azione di Digital Learning si affranca dai semplici connotati di formazione, per elevarsi a strumento di welfare digitale, per la capacità di incidere sulla qualità della vita e sul benessere degli individui che vivono in “aree periferiche”; ma anche per le implicazioni legate alla capacità di aprire le menti, favorire le idee, accompagnare l’introduzione di innovazione. Il Rural Center, “luogo dei discorsi sull’arte”…
*Architetto, Direttore del Gal Terre Locridee