Ora che il vaccino anti-Covid è disponibile per tutti, la questione dell’obbligo di vaccinarsi – risolta per il personale addetto ai presidi medico-sanitari con il decreto legge n. 44/2021 – si ripropone, come era prevedibile, per il personale scolastico: il solo modo per sventare il rischio di un altro anno funestato dal confinamento a casa di bambini e ragazzi, costretti alla didattica a distanza, è chiedere di sottoporsi alla vaccinazione a tutti, insegnanti e allievi, con la sola eccezione di coloro per i quali ci siano controindicazioni mediche.
Se si considerano non solo i danni prodotti dalla diffusione dell’infezione sul piano della salute pubblica – che si misurano in migliaia di morti – ma anche quelli indiretti che colpiscono il livello di istruzione di un’intera generazione, sembra impossibile dubitare della necessità di una legge che imponga questa misura di sicurezza, almeno al personale insegnante e amministrativo della scuola, come già è stato fatto per il settore sanitario.
Anche senza bisogno di una legge, comunque, il ministero dell’Istruzione, in qualità di datore di lavoro, ben potrebbe prendere l’iniziativa di chiedere ai propri dipendenti a norma dell’articolo 2087 del codice civile e dell’articolo 15 del Testo unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro (decreto legislativo n. 81/2008) di sottoporsi a questa misura di prevenzione, nell’interesse proprio, degli altri dipendenti, degli studenti e di ogni altra persona che frequenta gli istituti scolastici. E altrettanto possono – ovviamente – fare tutti gli istituti scolastici privati.
Se la misura non viene adottata dal governo né sul piano legislativo, né sul piano amministrativo, è solo per la difficoltà politica nascente dalla presenza, in seno alla coalizione che lo sostiene in Parlamento, di una frazione rilevante, ancorché largamente minoritaria, di oppositori della campagna di vaccinazione di massa. Ecco un caso nel quale sarebbe molto opportuna una assunzione piena di responsabilità da parte del capo del governo, la cui autorevolezza sarebbe sicuramente sufficiente a superare le opposizioni no-vax interne alla compagine.
*in La voce, 09/07/2021