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Libro bianco sul futuro dell’Europa

Come annunciato nel Programma di lavoro per il 2017 (COM (2016) 710), in vista del sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma la Commissione europea ha pubblicato il 1° marzo il “Libro bianco sul futuro dell’Europa”, nel quale sono delineate sfide e opportunità per l’Unione europea nel prossimo decennio. Il documento rappresenta il contributo della Commissione al Vertice di Roma del 25 marzo 2017, che offrirà un’occasione per riflettere sullo stato di avanzamento del progetto europeo, valutandone i successi e i punti di forza come pure gli aspetti da migliorare.

Per affrontare queste sfide in modo efficace è necessaria una risposta comune basata su soluzioni condivise. A tal fine, la Commissione presenta cinque scenari che descrivono il potenziale stato dell’Unione da qui al 2025 in relazione alle scelte che saranno compiute. 

Basati sul presupposto che i 27 Stati membri procedano assieme nel loro cammino di Unione, gli scenari hanno mero carattere illustrativo: non si escludono a vicenda né hanno pretesa alcuna di esaustività.

Segue una breve presentazione di ognuno di essi, che mette a confronto le conseguenze  previste  sul  funzionamento  dell’Unione  e  sulle  politiche maggiormente rilevanti:

 

1)  “Avanti   così”, caratterizzato     da   una   sostanziale   continuità  con   il programma attuale di riforme.

Riflessi sul modus operandi dell’UE: azione per priorità condivise sulla base di un processo decisionale la cui celerità dipende dalla capacità di superare le differenze di opinioni; la legislazione dell’Unione verrebbe sottoposta a verifiche regolari al fine di accertarne l’efficacia; eventuale legislazione superata verrebbe ritirata.

Principali conseguenze in termini di politiche perseguite: rafforzamento del mercato unico; miglioramento del funzionamento della moneta unica; graduale  incremento  della  cooperazione  nella  gestione  delle  frontiere esterne e progressi verso un sistema comune di asilo; progressi in politica estera verso la realizzazione di una “voce unica”; bilancio in parte modernizzato. Si auspica che in questo scenario sarebbero realizzati risultati concreti e positivi nonostante il processo decisionale complesso e la difficoltà di soddisfare le aspettative;

2)  “Nulla   tranne   il   mercato   unico”:   concentrazione  dell’integrazione

europea sul mercato interno.

Riflessi sul modus operandi dell’UE: approfondimento di alcuni elementi chiave del mercato unico ma in assenza di decisioni condivise su aspetti quali le migrazioni, la sicurezza e la difesa; gestione su base bilaterale della cooperazione su nuovi aspetti di interesse comune; riduzione del carico normativo.

Principali conseguenze in termini di politiche perseguite: significativo rafforzamento del mercato unico nel settore della libera circolazione dei capitali e delle merci mentre la libera circolazione dei capitali non verrebbe

completamente  garantita.  L’euro  continuerebbe  a  facilitare  gli  scambi

commerciali ma con vulnerabilità derivanti da crescenti divergenze. Aumenterebbero i controlli ai confini nazionali in assenza di una politica unica su migrazioni ed asilo; maggiore ricorso al metodo bilaterale in politica estera; bilancio calibrato sulle funzioni essenziali al mercato unico; processo decisionale più semplice da capire ma con capacità di agire più limitata;

3)  “Chi vuole di più fa di più”: Unione a più velocità, in cui gli Stati membri

che lo desiderano possono convenire di “fare di più” in specifici settori quali la difesa, la sicurezza interna, la fiscalità o le questioni sociali.

Riflessi sul modus operandi dell’UE: nuovi gruppi di Stati membri approfondiscono la propria cooperazione in ambiti specifici sulla base di specifici accordi. Lo status degli altri Stati membri sarebbe tutelato non essendone esclusa l’adesione in un secondo momento, come già avvenuto in passato per gli accordi sull’area Schengen.

Principali conseguenze in termini di politiche perseguite: le conseguenze in termini di policy sarebbero analoghe a quelle descritte nello scenario 1

(“Avanti  così),  eccezion  fatta  per  gli  Stati  che  scelgono  di  perseguire

un’ulteriore cooperazione;

4)  “Fare meno, in modo più efficace”: Concentrazione degli sforzi – e di risorse limitate – in un numero ridotto di ambiti, circoscrivendo il campo d’azione dell’Europa a 27;

Riflessi sul modus operandi dell’UE:  l’Unione sarebbe in grado di reagire in maniera molto più veloce e decisiva nelle aree prescelte di priorità, per le quali disporrebbe di strumenti più forti per attuare direttamente le decisioni collettive. Negli altri settori di intervento l’UE a 27 smetterebbe di agire o farebbe molto meno.

Principali conseguenze in termini di politiche perseguite: standard comuni ridotti al minimo nel mercato unico, eccezion fatta per i settori in cui la

cooperazione  è  rafforzata;  consolidamento  dell’area  euro  ma  minore

impatto su alcune parti della politica di occupazione e sociale; cooperazione sistematica nella gestione delle frontiere, l’asilo e l’anti-terrorismo; voce unica nelle questioni di politica estera; creazione di un’Unione europea di difesa; bilancio ridisegnato per rispondere alle nuove priorità; dopo una prima fase di ripensamento, il processo decisionale potrebbe essere più semplice e l’azione UE più veloce e decisiva nei settori in cui riveste un ruolo maggiore.

5)  “Fare molto di più insieme”: il quinto scenario ipotizza che i 27 Stati membri decidano di condividere più potere, risorse e potere decisionale. Riflessi sul modus operandi dell’UE: la cooperazione tra gli Stati membri va oltre quanto finora accaduto in tutti i campi; l’area euro è rafforzata nella convinzione che ciò che va a beneficio dei paesi che condividono la moneta unica va a beneficio di tutti. Le decisioni sono assunte più velocemente ed attuate rapidamente.

Principali conseguenze in termini di politiche perseguite: rafforzamento del

mercato unico  attraverso l’armonizzazione ed una attuazione degli standard più decisa, con il commercio gestito unicamente al livello UE; realizzazione dell’Unione economica, finanziaria e fiscale; cooperazione sistematica sulla gestione delle frontiere, l’asilo e l’anti-terrorismo; voce unica nelle questioni di politica estera; creazione di un’Unione europea di difesa; bilancio modernizzato ed ampliato; processo decisionale più veloce ed attuazione più decisa.

 

 *Testo integrale al LINK : “Libro bianco sul futuro dell’Europa

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