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Un modello, un percorso, una strumentazione

Finalmente la discussione sul rapporto tra formazione e lavoro dei giovani è diventata una cosa seria. 

Se tutti concordavano sulla distanza tra questi due mondi, più o meno consistente a seconda degli indirizzi, il fosso rimaneva profondo e la discussione generalmente prospettica. 

La legge n. 107 del 2015, cosiddetta “Buona Scuola”, ha impresso, a mio avviso, una sterzata più che un’accelerazione. All’improvviso il mondo della scuola si è trovato in una stradina stretta, imboccata ad una velocità decisamente elevata. Il rischio di sbandare è notevole!

L’impegno del legislatore sul tema si è manifestato con la regolamentazione in tema di Alternanza Scuola Lavoro, pensata quale pilastro di una evoluta esperienza formativa realizzata direttamente nel mondo del lavoro. La dichiarata ambizione è quella di avvicinare competenze curriculari ai fabbisogni di un’economia della conoscenza. Come noto lo strumento è stato disegnato con l’accetta: un significativo monte orario che ogni giovane deve realizzare all’interno di realtà produttive: 400 ore per gli istituti tecnici, 200 per i licei, nel corso degli ultimi tre anni di scuola superiore.

La riflessione che segue non insiste sull’opportunità o meno di una qualsivoglia gradualità (benché, o d’altronde, a seconda dei gusti, l’alternanza è stata introdotta in Italia nel 2005, con risultati modesti), o di un consistente incentivo alla collaborazione da parte del mondo del lavoro (preso atto di una limitata proattività da questo versante), ma si focalizza su un aspetto tutto interno allo stesso percorso formativo: la coerenza tra orientamento ed esperienza di alternanza.

La richiamata “stradina stretta” e la “velocità elevata” impongono a dirigenti scolastici ed insegnanti di dedicare la gran parte delle energie alla ricerca e al consolidamento dei rapporti con il “volontarismo” imprenditoriale, ossia con quella fetta di datori di lavoro disposti a collaborare, entità estremamente variegata in termini di quantità, qualità e continuità, soprattutto a seconda dei territori.

Anello debole di questa convulsa rincorsa al monte orario obbligatorio è la connessione tra percorso di orientamento maturato da ciascuno studente e le occasioni di esperienza pratica che lo stesso è chiamato a realizzare. Con orientamento si intende un progressivo processo di sviluppo delle potenzialità dell’individuo, del talento individuale, della cognizione di sé, rispetto alle scelte da realizzare nelle transizioni scuola-scuola o scuola-lavoro. L’alternanza è stata pensata e deve essere uno strumento dell’orientamento, ossia un’immersione da cui riemergere con accresciuta consapevolezza sulle proprie attitudini, propensioni, interessi, capacità. Va da sé che il sistema dovrebbe favorire, se non assicurare, un percorso il più coerente possibile.

Nell’attesa che si concluda la fase di start-up delle innovazioni normative in tema di orientamento ed alternanza, non essendo nel breve a disposizione né l’opzione di allargare sostanzialmente la “stradina”, né tantomeno quella di diminuire la velocità di percorrenza, ci siamo impegnati per mettere a disposizione di “piloti” e “navigatori” una strumentazione 4.0, nello specifico IT, che aiuti ad aumentare “aderenza” e “affidabilità” nelle prestazioni.  

Come in molti paesi avanzati in cui l’orientamento professionale è più rodato e lo sfrido tra formazione e mercato del lavoro meno consistente, la scuola origina e consolida la cultura della scelta consapevole, mentre portali web di orientamento forniscono la strumentazione di un percorso di maturazione che si consolida nel tempo.    

È con questo proposito che nel 2016 è nato WeCanJob.it, innovativo portale di orientamento formativo e professionale che si candida a svolgere il ruolo di spalla strumentale del lavoro quotidiano di docenti e operatori del mercato della formazione e del lavoro, mettendo a disposizione informazioni rigorose, fruibili, complete, dinamiche e con modalità accattivanti per i giovani. La finalità è quella di dotare gli studenti di una maggiore conoscenza del mercato del lavoro e delle dinamiche ad esso collegate, non in termini generalizzati, ma nell’alveo di metodologie e strumenti di auto-orientamento psicoattitudinale. Il mercato del lavoro che scoprono ed esplorano è quello in linea con le sensibilità individuali, approccio cardine per assecondare il personale percorso di avvicinamento, apprendimento e responsabilizzazione.

La sinergia con questo tipo di orientamento rende più efficace l’esperienza di alternanza. In questo modo le scuole vengono messe in condizione di poter selezionare le opportunità di esperienza nelle realtà produttive più coerenti con le attitudini degli studenti. È quindi possibile per questi ultimi mettere a frutto nel migliore dei modi il “lavoro” in azienda, creando un circolo virtuoso fra esperienza svolta ed autovalutazione. In tal modo la scelta delle successive occasioni di alternanza potrà non essere casuale, ma strutturata consapevolmente in un percorso chiaro ed in linea con le future scelte lavorative. 

Questo circolo è virtuoso sia che si riesca a far intraprendere allo studente occasioni di alternanza coerenti con le sue attitudini, quindi con il suo percorso di orientamento, sia che questo non avvenga a causa, ad esempio, dell’offerta limitata sul territorio; in questo secondo caso, infatti, il percorso di orientamento accende la sensibilità del giovane, ponendolo in condizione di saper trarre il meglio ed acquisire indirettamente competenze e consapevolezza anche da situazioni apparentemente distanti dalle proprie vocazioni.

L’impegno di WeCanJob sul tema si sta rafforzando con la progettazione – e prossima pubblicazione – di uno strumento innovativo di formazione on-line, da offrire alle scuole quale parte propedeutica ed integrante dei percorsi di alternanza, con un forte radicamento nell’attività di orientamento.

I destinatari di questa formazione sono gli studenti degli istituti superiori di secondo grado, sia tecnici e professionali sia liceali.

In termini operativi, si è pensato di offrire ai ragazzi un percorso di accrescimento delle competenze sia sul mondo del lavoro sia sulla conoscenza di loro stessi. In questo modo alternanza ed orientamento diventano componenti di un unico processo di conoscenza e consapevolezza cumulative. 

La formazione è stata pensata per essere realizzata sia all’avvio del percorso di alternanza, per irrobustire concettualmente il giovane che per la prima volta si misura con il mondo del lavoro, sia ciclicamente al termine delle esperienze in azienda, così da capitalizzare il “vissuto”, rielaborarlo in termini di auto-orientamento e farne tesoro in occasione delle nuove fasi dell’alternanza. Elemento essenziale e distintivo del progetto è dunque la continuità di utilizzo di tale strumentazione che rimane a disposizione di docenti e studenti.

 (*) Managing partner WeCanJob.it 

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