Stralcio dai programmi elettorali 2018 del Movimento 5 stelle, del PD, di Forza Italia. La Lega, come quasi tutti gli altri partiti, ne parla nell’ambito della loro riforma fiscale o non ne parlano affatto
La proposta del Movimento Cinque Stelle
Il reddito di cittadinanza può essere richiesta da persone con determinati requisiti che nel programma vengono quantificati in nove milioni di persone. Questi requisiti sono: avere almeno 18 anni, essere disoccupato o inoccupato o ricevere un reddito da lavoro o una pensione inferiore alla soglia di povertà.
In Italia la soglia di povertà è stabilita a 780 euro mensili, che tuttavia può variare in base alla composizione del nucleo familiare ed è per questo considerata variabile anche nella proposta del Movimento Cinque Stelle. Non è pignorabile, né soggetto a tassazione.
Un’importante precisazione riguarda il fatto che il reddito di cittadinanza non è rivolto a ogni singola persona ma al nucleo familiare nel suo complesso, il che vuol dire che una sola famiglia può ottenere il reddito di cittadinanza anche se in quel nucleo familiare vi siano più persone con un salario inferiore ai 780 euro. Dunque un “solo” reddito di cittadinanza a famiglia.
La proposta del PD
Consiste nell’allargamento del reddito d’inclusione. I nostri governi hanno realizzato la prima misura strutturale di contrasto alla povertà in Italia, il reddito d’inclusione (REI). Vogliamo raddoppiare le risorse per questa politica nella prossima legislatura, in modo da raggiungere tutta la platea delle famiglie in condizioni di povertà e rafforzare la rete di servizi di attivazione, sociale e lavorativa.
La proposta di Forza Italia
“Purtroppo in Italia 4 milioni e 750 milioni di persone vivono nella povertà assoluta, un dato impressionante e inaccettabile in un Paese europeo. Noi abbiamo pensato ad una misura drastica, un reddito di dignità. Sotto la soglia di mille euro di reddito al mese non soltanto non si dovrà pagare nessuna tassa, ma sarà lo Stato a versare una somma per integrare per arrivare ai livelli di dignità garantita da Istat”. *
*dichiarazione di Silvio Berlusconi del 28/12/2017