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Come garantire la qualita’ del lavoro in edilizia

“Non si finisce mai di imparare”: questa massima si adatta a tutti i contesti, ma ancor di più al nostro settore, quello dell’edilizia. Negli ultimi tempi le costruzioni sono al centro di un processo di trasformazione epocale, senza precedenti. Le ristrutturazioni degli immobili, il recupero dei centri storici, l’ingegnerizzazione del cantiere, l’edilizia ‘green’, solo per citare alcuni fenomeni, comportano la presenza di nuove professionalità, necessitano di nuove mansioni. 

Nelle costruzioni abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per la formazione: grazie alle Scuole edili, fiore all’occhiello del nostro sistema bilaterale, negli anni abbiamo formato e istruito centinaia di migliaia di lavoratori. Non solo nozioni sulle tecniche del lavoro, ma anche sulla sicurezza, in un settore storicamente caratterizzato da infortuni sempre più frequenti e dai risvolti drammatici. E poi, negli ultimi anni, migliaia di corsi professionalizzanti svolti dalle Scuole sia per gli operai che per gli impiegati, che riguardano non solo il lavoro in generale, ma anche corsi specialistici innovativi su progettazione in BIM, uso dei nuovi materiali, domotica, ecc. 

Le “16 Ore” prima di entrare in cantiere, vale a dire la formazione obbligatoria per chi si affaccia nel mondo dell’edilizia, sono una delle storiche conquiste dei sindacati, ottenuta con il contratto collettivo nazionale di lavoro. Ma oggi la rapida evoluzione del settore ci insegna che è necessaria una formazione permanente, continua. E il dumping contrattuale, vale a dire la diffusa e odiosa pratica di assegnare a chi lavora nei cantieri un contratto diverso da quello dell’edilizia, nasconde al circuito della formazione decine di migliaia di potenziali corsisti, con tutte le conseguenze nefaste che questo comporta. 

Ecco perché se da un lato “non si finisce mai di imparare”, è anche vero che noi, da parte nostra, non finiamo mai di impegnarci per la dignità e la sicurezza del lavoratore, siamo sempre alla ricerca di nuovi stimoli e di nuovi strumenti su questo fronte. 

La formazione è nel Dna della Filca. Ed è importante sia per i lavoratori che per i sindacalisti, per i quali l’impegno è correlato alla preparazione, all’aggiornamento normativo e non solo. Grazie alla Scuola di formazione nazionale “Pino Virgilio” continuiamo ad assicurare numerosi percorsi formativi a tutti i livelli e in tutta Italia, con l’obiettivo di promuovere e accompagnare un cambiamento culturale all’interno dell’organizzazione. 

In particolare negli ultimi anni abbiamo sviluppato percorsi specifici destinati a dirigenti Filca e operatori, ma anche ai delegati, ai componenti delle Consulte del legno e dei materiali da costruzione, alle Rsu e agli Rlst. Qualche esempio: grazie alla rete di formatori abbiamo organizzato corsi sulla gestione degli Enti bilaterali, ai quali hanno partecipato centinaia di sindacalisti di tutta Italia. Un modo per rivestire al meglio questo ruolo delicato, assicurando efficienza e trasparenza e consentendo quindi al sindacalista di esprimere al massimo le proprie potenzialità. Tra le altre iniziative segnalo il laboratorio formativo che ha coinvolto segretari di tantissime strutture italiane su diversi temi, come il ruolo del segretario organizzativo, strategie e strumenti a supporto del proselitismo, strategie comunicative per il sindacato, Statuti, Regolamenti e Bilancio per la corretta gestione delle strutture. A questi moduli formativi sono intervenuti anche numerosi esperti, formatori e testimoni, interni ed esterni alla Federazione. 

Abbiamo anche organizzato un evento di studio e ricerca sul rapporto tra generi e tra generazioni, all’interno dell’organizzazione e nei luoghi di lavoro, che ha coinvolto Esecutivo nazionale, donne e giovani delle strutture territoriali. Attraverso momenti di ascolto e confronto, gli oltre 70 partecipanti hanno esplorato con gli esperti e tra loro i temi dell’identità e della violenza di genere, delle disuguaglianze di genere sui luoghi di lavoro, del dialogo intergenerazionale, delle politiche di conciliazione e welfare a sostegno dell’inclusione lavorativa di giovani e donne. I metodi partecipativi hanno permesso di mettere in dialogo sguardi ed esperienze diverse e di riflettere sulle pratiche promosse dalla organizzazione, nelle relazioni tra le persone e tra i ruoli, individuando possibili percorsi e contenuti per far crescere la nostra capacità di rappresentanza ed arricchire la contrattazione. C’è da dire che la nostra attività formativa non si è fermata neanche durante il lockdown: abbiamo continuato a organizzare e gestire tantissime iniziative di formazione online, con migliaia di dirigenti, operatori, delegati collegati da tutta Italia. 

La formazione si intreccia inevitabilmente con l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e con le politiche attive del lavoro. Sul primo tema vi ricordo le iniziative di Bnel (Borsa Lavoro Edile Nazionale) e di Amico Lavoro. Blen.it, ad esempio, è un servizio nazionale di sistema, nato per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore delle costruzioni, promuovendo e facilitando i contatti tra chi offre e chi cerca lavoro. Nel portale, istituito dai contratti nazionali del 2008, sono disponibili servizi gratuiti per cittadini e aziende, per inserire i curricula, pubblicare le domande di lavoro, offrire lavoro. La Borsa Lavoro Edile Nazionale è gestita dal Formedil in collaborazione con la Commissione Nazionale Casse Edili (CNCE) e dalle Scuole Edili territoriali aderenti. 

L’obiettivo non è solo favorire l’incontro tra persone disoccupate e aziende in cerca di lavoratori: Blen è stato concepito come parte di un progetto più ampio che prevede la redazione di un repertorio delle competenze per i singoli mestieri dell’edilizia, il libretto formativo del lavoratore, il registro formativo delle imprese e anche processi più ampi che riguardano i patentini, l’apprendistato e le 16Ore. 

Amico Lavoro, invece, è un’intuizione nata in casa Filca. Si tratta di un servizio che, avvalendosi di professionisti qualificati e di strumenti all’avanguardia, facilita l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nei settori delle costruzioni e del legno. Amico Lavoro, ora gestito dalla Filca di Roma, è una struttura dotata di strumenti in grado di reperire le disponibilità dei lavoratori e organizzarle secondo i profili professionali, con personale specializzato in grado di guidare lavoratore e datore di lavoro nella ricerca del giusto punto d’incontro. Il servizio opera in modo completamente gratuito sia per le aziende che per i lavoratori, e in pochi anni è diventato un punto di riferimento importantissimo per gli addetti al lavoro dei settori interessati. Si tratta di due progetti ambiziosi e complessi, che sicuramente possono essere migliorati e potenziati ma che confermano la nostra grande attenzione a questo tema. 

Sul tema delle politiche del lavoro ci sarebbe da scrivere un trattato a parte. Mi limito a dire che negli ultimi anni si è preferito un approccio più assistenzialistico (mi riferisco ovviamente al reddito di cittadinanza) rispetto a percorsi di politiche attive, alla formazione, alla riqualificazione professionale. Una strategia che sinceramente non condividiamo e che non ha sicuramente effetti benefici suoi giovani e in generale sul mondo del lavoro. 

In conclusione, ribadisco la centralità della formazione per la Cisl e per la Filca. La formazione fa sicuramente parte del nostro Dna e rappresenta uno dei pilastri della nostra azione sindacale. Lavoratori formati hanno più sicurezza, più dignità, più professionalità, assicurando la qualità del lavoro in edilizia e contribuendo, conseguentemente, alla costruzione di una società più giusta e più moderna. 

 

*  Segretario generale Filca-Cisl    

 

 

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