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Paolucci: Italia, paradiso per gli oligarchi russi

Soldi, molti soldi, traffici opachi, storie di spionaggio. Un viaggio nel potere segreto degli oligarchi, un gruppo ristretto di persone spesso legate a Putin e connesse tra loro che ha conquistato uninfluenza in Italia decisamente allarmante.

Secondo studi recenti la Russia ha la quota più alta al mondo di dark money, soldi opachi detenuti allestero: un trilione di dollari. Si stima che un quarto di questi sia collegato a Vladimir Putin e a suoi stretti associati, e il Cremlino sembra sempre più capace di pilotare operazioni aggressive. LItalia è uno dei pezzi di questo grande gioco: gli oligarchi russi in Italia investono e comprano grandi proprietà. Agiscono portando avanti attività che sono a volte al confine con lo spionaggio. Il libro ricostruisce la loro rete di rapporti in Italia: troveremo i rapporti dei servizi segreti italiani sugli investimenti fatti per sostenere operazioni di influenza politica, i passaggi in Italia degli avvelenatori di Skripal, la ricostruzione puntuale dei giganteschi flussi di denaro dalla Russia verso il nostro paese. Di tutto questo si occupa un libro, appena uscito nelle librerie, scritto da due bravi giornalisti del quotidiano la Stampa di Torino. Parliamo di “Oligarchi. Come gli amici di Putin stanno comprando l’Italia (Ed. Laterza, pag. 240, € 18). Scritto da Jacopo da Jacopo Iacoboni e Gianluca Paolucci. Con Gianluca Paolucci, 

 

Gianluca, tu e Jacopo avete fatto un grande lavoro di investigazione, utilizzando anche fonti inedite (di intelligence), sulla presenza degli oligarchi russi (molto vicini allo “zar” Vladimir PUTIN). Per prima vorrei chiederti se avete avuto reazioni da parte russa, sappiamo che Jacopo, per le sue inchieste, aveva ricevuto minacce pesanti da parte del potere russo…. 

Al momento no.

 

Nel vostro saggio ci sono i nomi dei potentissimi oligarchi, alcuni di loro sono ex ufficiali del KGb e sono ancora legati al l’apparato di intelligence russo (FSB e il famigerato GRU).  Parliamo adesso di alcuni di loro presenti da anni nel nostro Paese. In particolare di due potenti oligarchi presenti da anni in Italia: Yakunin e Lebedev… Entrambi con immense proprietà in Umbria. Chi sono e che tipo di attività hanno svolto nel nostro Paese? 

Per quanto riguarda i Lebedev, nel libro raccontiamo di un rapporto della nostra intelligence che cita le proprietà in Umbria come centrali per attività di ingerenza russa. Discorso diverso per gli Yakunin: linvestimento del fondo Vyi riguarda la trasformazione di un antico castello in un resort di lusso. La singolarità è che le due proprietà sono vicinissime e hanno lo stesso socio italiano (un avvocato di Roma). Per aggiungere un po’ di pepe al tutto, nel campo da golf che è in mezzo ai due castelli giocava ogni tanto Mario Draghi, che ha una splendida casa in campagna non troppo lontano.

 

Più in generale in quale attività del nostro paese, principalmente, si è avuta l’infiltrazione degli oligarchi? 

Lelenco è lungo: gli investimenti immobiliari, ma anche attività industriali, in particolare in settori chiave come lenergia

 

Sappiamo che per le loro operazioni gli oligarchi utilizzano il meccanismo del “Laundromat” (lavatrice). Un meccanismo contorto di schermi, utilizzato per aggirare le sanzioni, che è difficile squarciare. Qual è stato il caso più clamoroso di riciclaggio messo in essere dagli oligarchi? 

Sono diversi. Pensa al caso di Danske Bank, dalla quale sono transitati forse 200 miliardi capitali opachi prevalentemente provenienti dalla Russia e dai paesi ex Urss. O ancora la cosiddetta Frode Magnitsky, dal nome dellavvocato russo che lha denunciata, poi arrestato e morto in carcere. Nel libro riportiamo anche le società offshore rivelate da Magnitsky che sono state utilizzate per fare investimenti in Italia.

 

Avete scoperto come ha funzionato in Italia questa diabolica “lavatrice”?

Beh abbiamo scoperto è un po’ tanto, dato che su questo lavorano da anni alcuni dei migliori giornalisti investigativi del mondo. Abbiamo potuto analizzare i flussi di denaro verso lItalia è visto come, attraverso questi schemi, siano arrivati nel nostro paese almeno due miliardi di euro.

 

Ci sono state banche italiane coinvolte? 

Il problema delle normative antiriciclaggio è che le banche possono aver fatto arrivare questi soldi senza violare alcuna normativa, in maniera perfettamente legittima. Il controllo spetta alla banca dingresso in Europa e la cronaca, da Danske Bank a Ukio Bancas, ha mostrato come questi istituti fossero in realtà dei terminali per il riciclaggio di denaro proveniente dalla Russia 

 

Capitali russi sono riusciti, per qualche tempo, ad essere dominanti in una economia locale importante come quella città di Siena. È così

Beh sì. Qui centra in qualche modo la crisi di Mps, che ha lasciato la città in crisi economiche e con un clamoroso vuoto di potere. In questo si è inserito un signore, Igor Bidilo, che ha fatto investimenti importanti nel settore del turismo e ristorazione. Il tutto con lappoggio e la connivenza della politica, ovviamente. Tra i suoi legami in città c’è Salvatore Caiata, candidato dai Cinquestelle nel 2018, espulso dopo il suo coinvolgimento in una indagine sul riciclaggio e adesso nel gruppo di Fratelli dItalia.

 

In questo tempo di Covid anche un vaccino può essere un*arma di penetrazione. Parliamo qui dello Sputnik… 

Lo Sputnik è un esempio perfetto di come la Russia utilizzi larma della propaganda. È lunica vaccino con un proprio account social che ne racconta i successi al mondo eppure in Russia la percentuale di popolazione vaccinata è molto bassa e in questo momento il paese sta vivendo una fase drammatica dellemergenza con oltre mille morti al giorno. A proposito, luomo che voleva produrre il vaccino Sputnik in Italia, un imprenditore da anni attivo in Russia che si chiama Vincenzo Trani, ha recentemente chiamato Matteo Renzi nel board di una sua società. 

 

 Poi abbiamo anche oligarchi, definiamoli così per capirsi, “ideologi” come Malofeev. Ultra tradizionalista ortodosso. Molto conosciuto in Italia, vicino ai sovranisti italiani. Che attività ha svolto nel nostro Paese? 

Malofeev, è cosa nota, è uno dei punti di riferimento dei sovranisti di mezza Europa. Per quanto riguarda lItalia, oltre ai rapporti con esponenti della Lega Nord, nel libro raccontiamo di un convegno tenutosi a Milano e organizzato dallAssociazione Lombardia Russia di Gianluca Savoini sulle opportunità di investimento in Crimea, convegno finanziato appunto da Malofeev, allepoca già sanzionato dagli USA per il suo coinvolgimento nel conflitto del Donbas tra Ucrainia e separatisti filorussi.

 

 Non solo con la destra gli Oligarchi hanno avuto dei rapporti politici. Con i 5stelle ma non solo, è così

Il problema di fondo, che nel libro cerchiamo di raccontare, è che le penetrazioni di questi personaggi, dei loro capitali e dei loro interessi ha riguardato indifferentemente politica, economia, istituzioni.

 

Tiriamo, per quanto è possibile, un po’ di conclusioni: possiamo definire gli oligarchi come dei facilitatori del “putinismo”? Da quello si legge l’attività di contrasto a queste attività nel nostro Paese non è stata molto brillante, per cui si può dire che l’Italia per loro è stata una sorta di “paradiso”?

Come accennavo nella risposta precedente, lItalia è stato un rifugio accogliente per questi soggetti anche per ragioni storiche. Tra queste ci sono anche attività perfettamente lecite, sia chiaro, il problema è che da parte italiana, a tutti i livelli, è mancata la minima attenzione verso ciò che stava succedendo e soprattuto verso le reali finalità di questa penetrazione”.

 

Dal sito: http://confini.blog.rainews.it/2021/11/01/italia-un-paradiso-per-gli-oligarchi-russi-intervista-a-gianluca-paolucci/

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