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Sostenere la lotta del popolo ucraino

La Russia ha invaso l’Ucraina, bombardando le città e causando vittime civili. Dobbiamo tutti pretendere la tregua immediata e chiedere alle Istituzioni nazionali e internazionali di tentare in ogni maniera di far dialogare la vittima e l’aggressore per ottenere una pace duratura. Ma non si può stare con le mani in mano. Indeboliremmo la resistenza ucraina e consentiremmo all’aggressore russo di produrre ulteriori perdite di vite umane, distruzione di città e persino minacce nucleari. Le conseguenze sarebbero drammatiche, anche per lo sviluppo, il lavoro e la pacifica convivenza in Europa. 

In ragione di questo, riteniamo sbagliato aggregare il sincero pacifismo di migliaia e migliaia di persone attorno alla parola d’ordine “né con Putin, né con la Nato”, che ricorda altri inaccettabili neutralismi degli anni 70. È un orientamento che non ha basi di verità perché l’invasore è Putin e non la Nato. È un neutralismo che non riconosce e quindi non valorizza il fatto che tutti i popoli delle democrazie liberali hanno conquistato l’obiettivo che nessun soldato della Nato o di qualsiasi altra alleanza possa oltrepassare i confini delle proprie nazioni in assetto di guerra. È un neutralismo che abbandona l’Ucraina a un destino di sudditanza già deciso da Putin, in oltraggio alle decisioni dell’ONU, alle rassicurazioni delle maggiori potenze del mondo, agli appelli di autorità politiche e morali, a partire da Papa Francesco.  

Tutto ciò non può prevalere. Deve invece affermarsi un’unica parola d’ordine, intorno alla quale mobilitare le persone, al di là delle idee politiche e del credo religioso di ciascuno: SOSTENERE LA LOTTA DEL POPOLO UCRAINO potenziando l’aiuto umanitario dentro e fuori quella Nazione; rifornendo le strumentazioni militari nei limiti decisi dall’Europa in risposta alla richiesta dei suoi legittimi rappresentanti per difendersi fino allo stremo; utilizzando le sanzioni economiche e soprattutto colpendo in modo sempre più selettivo le ricchezze di persone e di imprese che fanno parte delle oligarchie russe. Nello stesso tempo, va intensificata una tenace ricerca del dialogo diplomatico tra le grandi potenze del mondo, l’Ucraina e la Russia per porre fine al conflitto in corso e alle sue disumanità.

Tutte le altre questioni – a partire sia dall’usura delle alleanze militari e delle istituzioni internazionali definite alla fine della seconda guerra mondiale, che dalla necessità di nuove regole di convivenza pacifica globale – andranno affrontate dopo la conclusione di questa tragica vicenda. 

Aldo Amoretti, Sandro Antoniazzi, Pier Paolo Baretta, Giorgio Benvenuto, Cecilia Brighi, Pino Campidoglio, Mimmo Carrieri, Gian Piero Castano, Mario Colombo, Cesare Damiano, Paolo Feltrin, Anna Maria Furlan, Franco Lotito, Bruno Manghi, Renato Matteucci, Enzo Mattina, Raffaele Morese, Bruno Perin, Luciano Pero, Sandro Roazzi, Gaetano Sateriale, Giorgio Santini, Tiziano Treu, Lucia Valente, Silvano Veronese, Gigi Viviani.

 

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NEWSLETTER NUOVI LAVORI – DIRETTORE RESPONSABILE: PierLuigi Mele – COMITATO DI REDAZIONE: Maurizio BENETTI, Cecilia BRIGHI, Giuseppantonio CELA, Mario CONCLAVE, Luigi DELLE CAVE, Andrea GANDINI, Erika HANKO, Marino LIZZA, Vittorio MARTONE, Pier Luigi MELE, Raffaele MORESE, Gabriele OLINI, Antonio TURSILLI – Lucia VALENTE – Manlio VENDITTELLI – EDITORE: Associazione Nuovi Lavori – PERIODICO QUINDICINALE, registrazione del Tribunale di Roma n.228 del 16.06.2008

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