L’uscita (29 novembre scorso) delle statistiche dell’Istat, ci consente di aggiornare i dati più rilevanti del nostro mercato del lavoro al mese di ottobre 2013. A questa data registriamo:
– OCCUPATI 22.358.000 – 1,8% (- 408.000) sul 2012
– DISOCCUPATI 3.189.000 + 9,9% (+287.000) sul 2012
– INATTIVI 14.393.000 + 0,4% (+ 55.000) sul 2012 (tra 15 e 64 anni)
I tassi relativi risultano quindi i seguenti:
– Il TASSO di OCCUPAZIONE è al 55,5% – 1,0% sul 2012
– Il TASSO di DISOCCUPAZIONE è al 12,5% + 1,2% sul 2012
– Il TASSO di DISOCCUPAZIONE è al 41,2% + 4,8% sul 2012
(tra 15 e 24 anni)
Il TASSO di INATTIVITA’ è al 36,4% + 0,2% sul 2012
(tra 15 e 64 anni)
Ci aiutano nella valutazione delle tendenze il prospetto e i grafici dell’Istat che riportiamo di seguito:
Sono presenti nel paese, ad ottobre 6.011.000 giovani tra i 15 e i 24 anni. Di essi sono:
* OCCUPATI 946.000 – 13,7% (- 151.000) sul 2012
* DISOCCUPATI 663.000 + 5,5% (+ 35.000) sul 2012
* INATTIVI 4.402.000 + 2,1% (+ 92.000) sul 2012
Tra i giovani quindi, il TASSO di OCCUPAZIONE è del 15,7%, quello di DISOCCUPAZIONE del 41,2%, mentre il TASSO di INATTIVITÀ (non occupati e non alla ricerca di lavoro) è del 73,2%.
Tra i dati tendenziali (rispetto all’anno precedente) del 3° trimestre 2013, gli occupati calano (su base annua) di 522.000 unità, di cui ben 333.000 nel Mezzogiorno.
Solamente gli OVER 50 vedono un aumento dell’occupazione con + 257.000 unità per le ragioni che abbiamo altre volte analizzato (riforma Fornero sulle pensioni, ecc.).
Cresce di poco l’occupazione straniera (+ 19.000 unità).
Sempre con dati ottobre 2013 su ottobre 2012, l’industria perde un altro 2,2% (- 99.000), l’edilizia un – 7,1% (- 123.000) ed il terziario un – 1,9% (ben – 300.000 unità).
Gli occupati a tempo pieno scendono del 3% (- 568.000), tra i quali più della metà sono a tempo indeterminato (-291.000). Aumentano dell’ 1,2% i part time (+ 46.000), ma tutti di tipo involontario.
Calano anche i lavoratori con contratti a termine del – 7,4% (- 180.000).
Anche gli impiegati sono coinvolti pesantemente dalla crisi, proprio con un forte peggioramento nel 2013; la riduzione è del – 3,5% (- 95.000), mentre nell’anno precedente i posti in meno erano stati circa 13.000.
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I dati dell’Eurozona, forniti da Eurostat, ci danno una disoccupazione ad ottobre 2013 del 12,1% (19.298.000 disoccupati, 61.000 in meno), contro il 12,2% di settembre. Nella Ue a 28 il tasso è al 10,9% (pari a 26.600.000 unità); questi lievissimi movimenti si accompagnano però in tutta Europa con l’aumento della disoccupazione giovanile.
Il dato Eurostat è del 24,4% (3.557.000 giovani senza lavoro). Se il nostro tasso di disoccupazione giovanile è al 41,2%, la Grecia è al 58,0%, la Spagna al 57,4% e la Croazia al 52,4%.
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L’unico segnale in controtendenza, se consolidato, arriva dai dati di Markit/ADACI PMI, previsioni sugli acquisti di più di 400 aziende manifatturiere.
Secondo questi dati, rilevati a novembre, si invertirebbe il trend occupazionale degli ultimi due anni e mezzo, con le prime assunzioni. La cautela è d’obbligo; va comunque detto che Markit lega questa variazione al solo incremento della domanda estera, mentre gli ordini per la domanda interna continuano ad essere negativi.
Soltanto i dati Istat, in uscita l’8 gennaio 2014, potranno darci una visione più attendibile dell’eventuale inversione di tendenza.