Tutti noi usiamo i servizi pubblici, finanziati attraverso le tasse: scuole, ospedali, trasporti.
Se un sistema fiscale si fonda su principi di equità, tutti ne beneficiano.
Purtroppo oggi i sistemi fiscali sono fortemente iniqui, contribuendo a una situazione in cui:
– 896 milioni di persone vivono in condizioni di estrema povertà*, tra cui 7 milioni di italiani in stato di grave deprivazione materiale;
– 57 milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione;
– 663 milioni di persone non hanno acqua potabile**.
Una rete globale di paradisi fiscali consente a multinazionali e super-ricchi di eludere tasse per centinaia di miliardi di euro ogni anno, privandoci di risorse preziose, di cui tutti potremmo beneficiare. Molti governi sono complici di questo sistema: alimentando una dannosa concorrenza fiscale provocano enormi perdite di gettito. A subirne le conseguenze più gravi sono soprattutto i paesi più poveri, privati delle risorse necessarie per garantire servizi essenziali come istruzione e sanità, e per attuare misure efficaci di lotta alla povertà.
Soltanto un’azione coordinata di tutti i governi può porre fine a questa ingiustizia. Per questo noi cittadini chiediamo al Premier Gentiloni di lavorare, insieme agli altri leader europei e mondiali, ad una radicale riforma dell’attuale sistema fiscale globale così che tutti – e non soltanto alcuni – possano realmente beneficiarne.
Per mettere fine all’era dei paradisi fiscali chiediamo di:
– abbandonare su scala nazionale incentivi e pratiche fiscali dannose ponendo fine all’agguerrita concorrenza fiscale fra paesi;
– introdurre l’obbligo di rendicontazione pubblica paese per paese per tutte le multinazionali così da conoscere quanto versano in imposte nei diversi paesi in cui operano;
– creare registri pubblici dei proprietari effettivi delle aziende per impedire i trasferimenti in forma anonima dei proventi dell’evasione ed elusione fiscale;
– introdurre a livello europeo un modello vincolante di tassazione unitaria delle multinazionali (con i profitti europei distribuiti equamente fra i diversi paesi interessati) per far pagare le tasse alle multinazionali operanti nell’UE laddove conducono realmente la loro attività economica;
– istituire un comitato intergovernativo a partecipazione paritetica di tutti i paesi che abbia il mandato di facilitare la cooperazione fiscale fra i paesi e di riscrivere le regole della fiscalità internazionale elaborando misure stringenti anti-elusione delle multinazionali.
Un mondo più giusto è possibile solo se si lavora per il bene comune. È quello che ci aspettiamo da chi ci governa. Mettere fine all’era dei paradisi fiscali è il primo passo per il mondo più giusto che tutti noi vogliamo.
Grazie.
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Note:
* http://www.worldbank.org/en/topic/poverty/overview
** http://www.charitywater.org/whywater