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IA: integrazione o sostituzione del lavoro umano?


Limpatto della IA sulla qualità del lavoro 

La ricerca Eurofound conferma che l’uso dei robot intelligenti, al pari di altre tecnologie, presenta implicazioni incerte e diverse sia sulla organizzazione produttiva sia sulle condizioni e sulla qualità del lavoro. 

Ma la novità delle relazioni uomo macchina intelligente e il fatto che la loro diffusione sia ancora limitata a pochi lavoratori di alto livello e poco approfondita dalle stesse aziende, rendono difficile fare previsioni su queste implicazioni. 

Siamo in una terra sconosciuta per esplorare la quale occorrerà inventiva e spirito sperimentale. 

Si può dire fin d’ora che una collaborazione diffusa nelle aziende fra uomo e macchina intelligenti potrà confermare e forse rafforzare la esigenza di rendere più adattabili i tempi se non gli spazi del lavoro umani, secondo una tendenza già presente in molti contesti produttivi esposti all’impatto della digitalizzazione. 

Le persone coinvolte saranno chiamate a svolgere compiti nuovi o a modificare dall’interno quelli tradizionali in funzione della collaborazione con il nuovo attore intelligente. La novità dell’interlocutore e dei rapporti conseguenti rende aperte a diverse possibilità le conseguenze sulle competenze richieste. 

Alcune indicazioni possono essere tratte dalle trasformazioni indotte dalle due transizioni in atto che stanno sollecitando nuovi criteri di valutazione dei lavori sia verdi sia digitali, con una riscrittura dei profili professionali e con coerenti revisioni dei sistemi di compensation

Le innovazioni più significative sono quelle introdotte dalla contrattazione di alcune categorie che hanno superato le tradizionali classificazioni per mansioni e categorie prestabilite, dando rilevanza ai ruoli e alle capacità delle persone, al fine di rendere funzionali gli inquadramenti e a valorizzare le capacità dei lavoratori nei contesti mobili e complessi della economia digitale 39. 

L’efficacia di queste soluzioni ha un test decisivo, ancora in corso, nelle prassi applicative a livello di impresa, che dipenderà dal concreto svolgimento dei diversi ruoli nelle realtà aziendali e da come queste adegueranno le loro pratiche gestionali alle nuove dinamiche della digitalizzazione e ora in più alla presenza del nuovo interlocutore intelligente. 

La sfida fra le parti sociali e per i contratti collettivi è passare dalla job protection allo skill developmet che richiede accordi ibridi capaci di coniugare previsioni generali e particolari da modulare in chiave individuale e finalizzate a valorizzare nuove professionalità 40. 

Si è osservato che la collaborazione con questo nuovo interlocutore ha la potenzialità di rafforzare la importanza del ruolo e l’autonomia degli operatori 41. 

Se fosse così, sarebbe in linea con le indicazioni dei nuovi tipi di inquadramento e contribuirebbe a valorizzare il loro valore per promuovere la professionalità e le capacità dei lavoratori. 

Ma non certo perché, come si diceva, le indagini presentano diversi elementi di ambivalenza conseguenti all’uso della IA nei luoghi di lavoro. 

Le surveys dell’OCSE, indicano che l’utilizzo da parte dei lavoratori di sistemi di IA è in prevalenza associato con una maggiore soddisfazione nel lavoro, ma precisano che i risultati variano a seconda di come i lavoratori interagiscono con essa; la soddisfazione è massima per coloro che sviluppano e gestiscono la IA o che sono responsabili di lavoratori che la usano, mentre i lavoratori che la impiegano e che sono soggetti a un management algoritmico hanno reazioni meno positive 42. 

Anche secondo altre ricerche un uso umano-centrico della IA può facilitare la capacità delle persone di svolgere nuovi compiti, ridurre i lavori ripetitivi, rischi della interazione e le incertezze del lavoro in nuovi contesti produttivi, richiedere e stimolare nuove competenze non solo tecniche, ma anche soft skills relazionali. 

Tuttavia, secondo le stesse ricerche una stretta interazione con macchine intelligenti e IA è’ associata a una crescente intensità del lavoro, a nuovi rischi psicosociali, riduzione della autonomia e deterioramento del contesto sociale; inoltre i lavoratori sono esposti a più diffusi sistemi di controllo e sorveglianza 43. 

Le implicazioni per la salute e sicurezza 

L’ impatto dei contesti di lavoro altamente tecnologici e della IA sulla salute e sicurezza dei lavoratori e oggetto di molte analisi anche internazionali 44. Tali analisi danno indicazioni largamente convergenti secondo cui l’utilizzo delle IA e più in generale di device intelligenti (robot, droni e altri) in questi contesti, è associato a un miglioramento delle condizioni di sicurezza fisica. 

Il motivo è che questi strumenti tecnologici sono in grado non solo di alleviare i lavori pesanti e rischiosi, con interventi ergonomici nuovi, come l’esoscheletri, ma anche di prevenire e ridurre alcuni rischi di infortuni. 

I casi studiati dalla ricerca sopra ricordata segnalano ad esempio la possibilità di utilizzare visori intelligenti in ambienti con lavorazioni complesse come i cantieri per individuare in tempo la presenza di anomalie comportamentali e organizzative al fine di segnalarle tempestivamente così da evitare infortuni 45. 

Applicazioni specifiche della IA possono essere utilizzate per fare manutenzioni predittive degli impianti industriali e diagnosi periodiche del loro stato di funzionalità, entrambe operazioni che possono prevenire infortuni anche gravi.

Le stesse ricerche segnalano peraltro la diffusione di rischi psicosociali (dallo stress, a fenomeni gravi di ansia e di depressione, legati alle nuove condizioni tecnologiche in cui si svolge il lavoro, e più in generale ai nuovi stili e contesti di vita). 

Le nuove forme di interazione fra lavoratori e macchine intelligenti contribuiscono a questa diffusione, perché sono spesso associate a un aumento della intensità del lavoro e del suo carico cognitivo, per il fatto che i ritmi di lavoro sono determinati dalla macchina e perché l’interazione diretta può ridurre i rapporti interpersonali e facilitare le prestazioni svolte in condizioni di isolamento 46. 

La novità di questi rischi e l’impatto diseguale sui lavoratori a seconda delle condizioni personali e dell’età richiedono risposte diverse da quelle tradizionalmente fornite dalle istituzioni pubbliche competenti in materia infortunistica e dalle aziende, su cui la ricerca è appena iniziata. 

I metodi di individuazione e valutazione del rischio richiesti dalle normative nazionali e internazionali dovranno essere adeguati alle nuove origini ai diversi rischi prodotti dall’ azione combinata dell’uomo e della IA. 

Come risulta dalle prime indagini, sarà necessario indirizzare gli interventi in due direzioni: incidere sui fattori di rischio così da modificarli e prevenirne o mitigarne gli effetti, d’altra parte arricchire le forme di riparazione proprie della disciplina infortunistica, allargando le azioni aziendali, in stretto rapporto con i medici competenti, alla cura della salute e al benessere delle persone nel senso indicato (one health) dalle linee guida delle autorità internazionali 47. 

Allo stesso fine la prevenzione dei rischi psicosociali richiederà una rinnovata attenzione per integrarla nelle pratiche manageriali e per comprendere le loro dinamiche, i segnali deboli del loro verificarsi e i rapporti con la organizzazione del lavoro con l’obiettivo di creare un clima aziendale personalmente e socialmente sicuro 48. 

36 Eurofound, Human robot interaction, cit., p. 31 ss.
37 F. Butera, Progettare e sviluppare una new way of working, LDE, Aprile 2022; ID, Dallo smart working alla new way of working, Fondazione IRSO, 2024. 

38 Vedi ad es. i dati e le indicazioni di F. Bordoni, Il processo di selezione del personale e la sua automazione in Italia, in Labor and law issues, 2023, vol.9, n.1; M. Capponi, L’intelligenza artificiale nella selezione del personale, in LDE, 29 gennaio 2024

39 Per tutti, L. Pero, Inquadramento professionale dei metalmeccanici e cambiamenti organizzativi e tecnologia di lungo periodo, in T. Treu (a cura), Commentario al Contratto collettivo dei metalmeccanici, Giappichelli, 2022, p. 55 ss.; F. Focareta, Art. 1, classificazione del personale in Commentario al CCNL metalmeccanici, Ediesse, Roma, 2023. 

40 F. Lunardon, Innovazione digitale e diritto del lavoro, in Italian Labour Law, E-studies, 2024, p. 13
41 F. Butera, Prospettare e sviluppare, new way of working, cit.

42 OECD, Employment outlook, cit., p. 137. 43 

44 Ocse, Employment outlook, cit., p. 139; Eurofound, Human robot interaction, cit., p.2, p.18 

Oltre a quelli già citati sono rilevanti gli studi di caso dell’Agenzia europea per la salute e sicurezza (EU- OSHA), Strategies for safety and health in automated world, 22.05, 2024. Indicazioni simili per molti aspetti risultano da una ricerca svolta dal Centro Università 

Cattolica WSP Co-Lab, Workspace and social policies co-lab, 2023 

45 Alcuni di questi casi sono stati presentati al convegno INAIL -Unioncamere del 22 luglio 2024, cfr. il sito https://www.youtube.com/watch?v=DWDw0tkW9qM&t=1231s 

*Stralcio dal Working Paper edito da Center for the study of European Labourn Law “Massimo D’Antona” Università di Catania, 2024
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