In Italia crescono i posti di lavoro nell’e-commerce. Stare sempre connessi attraverso smartphone, iPhone, tablet e pc ha cambiato le abitudini di acquisto degli italiani e delle italiane. Oggi sono online 43 milioni di persone (l’89,9% della popolazione tra gli 11 e i 74) e 9 persone su 10 navigano in internet per fare acquisti (l’87%). Fortunatamente i negozi e gli store esistono ancora, ma per alcuni beni e servizi oramai spopola l’e-commerce: pensiamo ai viaggi, alla musica e ai libri, all’informatica e ai videogames, ai biglietti per concerti, eventi sportivi e musei. Le aziende italiane lo hanno capito e stanno rispondendo attivamente a questa nuova richiesta del mercato, sia attraverso nuove start-up nate per l’e-commerce, sia attraverso lo sviluppo di siti internet aziendali in grado di dare visibilità online ai prodotti. Guardiamo ai dati del boom dell’e-commerce in Italia, le principali opportunità di lavoro, le prospettive per i prossimi 10 anni e le competenze necessarie per lavorare nel commercio online.
L’e-commerce in Italia tra imprese e posti di lavoro: i numeri del boom
È innanzitutto l’Istat a dirci che il commercio online in Italia è in crescita. I dati sul commercio elettronico rivelano infatti che nel 2018 l’e-commercecresce del 13,6% rispetto al 2017. Anche lo studio della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi segnala un aumento dei consumatori italiani e, ovviamente, un boom delle imprese del commercio online e dei posti di lavoro nell’e-commerce. Si tratta di 17.432 imprese (+9% rispetto al 2017) che impiegano nel complesso circa 26 mila lavoratori. Un dato sempre più rilevante per l’occupazione, con le imprese del settore aumentate del 68% in soli 5 anni.
Rispetto alla distribuzione territoriale, la Lombardia è prima in classifica per numero di imprese (23% del totale), seguita da Lazio e Umbria (10% ciascuna). Roma è la prima sede metropolitana per numero imprese dell’e-commerce (1.523 unità) seguita da Milano (1.378), Napoli (1.283) e Torino (700). Milano è prima invece per numero di addetti (quasi 4 mila) seguita da Perugia (2.563).
Ovviamente anche i volumi d’affari sono piuttosto rosei. L’Osservatorio b2c della School of Management del Politecnico di Milano ci dice che nel 2018 il valore degli acquisti online ha già superato i 27,4 miliardi di euro, 3,8 miliardi in più rispetto al 2017 (+16%).
Un vero e proprio boom che tuttavia non riguarda tutti i settori. Tornando ai dati Istat, nel 2017 la tipologia di acquisti online più diffusa ha riguardato i servizi del turismo (9,8 miliardi di euro), i prodotti elettronici (4 miliardi), l’abbigliamento (2,9 miliardi). Con volumi più modesti, ma in fortissima crescita rispetto all’anno precedente, troviamo invece i settori della salute e bellezza (+39%), della moda (+28%), dell’alimentare (+24%). Cresce anche l’editoria, con i servizi digitali e on demand di piattaforme come Amazon, così come cresce l’acquisto di musica online (si pensi a Deezer o Spotify), di cinematografia (come Netflix) o dei videogames.
Le opportunità di lavoro nel commercio online: i settori
Dunque, gli ambiti più importanti per l’e-commerce sono il turismo e i viaggi in generale, dove si acquistano pacchetti vacanze, ma anche biglietti di bus, treni e aerei o biglietti per eventi del tempo libero come mostre e concerti e ingressi per teatri e musei. Per di più il turismo in Italia ha segnato quest’anno un vero e proprio boom, che attrae molti giovani in cerca di occupazione: buona idea per lavorare oggi nel settore turistico non è solo fare i mestieri tradizionali, ma anche avere nuove competenze in materia e-commerce, che le imprese cercano come il pane. Insomma, invece di fare gli agenti di viaggio a sportello, potreste anche pensare di specializzarvi nella gestione di piattaforme di acquisto online.
Stesso ragionamento vale per l’editoria, che pure trova nell’e-commerce un nuovo sbocco per le vendite. Il mercato italiano del libro vale 1,485 miliardi di euro, un valore in aumento proprio grazie all’espansione degli e-book. I canali di vendita più diffusi sono le librerie, ma i canali online hanno ormai raggiunto un quinto del mercato (21,3%, era solo del 5,1% nel 2010). Per cui lavorare nell’editoria o nella commercializzazione dei prodotti culturali in generale significa conoscere il commercio online e avere competenze tecniche di marketing e comunicazione.
Un ultimo approfondimento vogliamo farlo sull’industria discografica, altro settore in crescita esponenziale nell’e-commerce. Lavorare nella discografia oggi significa avere a che fare con questa sua trasformazione online: il CD e l’LP sono sostituiti dallo streaming, il negozio o lo store è divenuto piattaforma digitale. Per cui servono digital skills, competenze di web marketing, sviluppo web e content management. Bisogna pensarci bene, perché il boom dell’industria discografica italiana crea posti di lavoro per nuove professioni digitali.
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Previsioni 2028, l’e-commerce cresce ancora: i fabbisogni delle imprese
Pensare di lavorare nell’e-commerce in Italia è dunque una buona idea, sia nelle nuove imprese nate proprio per commerciare online, sia nella gestione dei siti delle imprese tradizionali che hanno deciso di spingere i loro prodotti in rete. Secondo uno studio della Casaleggio e Associati, i trend dell’e-commerce sono in crescita per il 2028. Il 74% delle aziende italiane dichiara di investire risorse per lo studio di scenari futuri del commercio elettronico, dove si prevedono 4 filoni di sviluppo:
- internazionalizzazione, ovvero sfruttare le opportunità dell’e-commerce internazionale per puntare sul glocal
- integrazione fisico-online: integrare on e offline, dunque store e sito web
- device e advertising: utilizzare di più supporti mobili, chatbot e voice e sfruttare al meglio il “one moment marketing”, basato cioè sulle interazioni istantanee della navigazione mobile
- customer centric & on demand service: permettere al cliente di gestire il processo d’acquisto e la consegna secondo le proprie esigenze
Da queste previsioni si capisce quali sono le competenze necessarie per trovare lavoro nel commercio online, tra le quali:
- competenze di comunicazione e marketing per saper dare visibilità ai prodotti sul web e trovare potenziali clienti
- competenze di sviluppo web, link building, SEO, SEM e content editing per saper posizionare bene l’aziende su Google e altri motori di ricerca
- competenze di social media marketing e social media management, dato che la conoscenza dei prodotti passa attraverso i social media e in particolare attraverso Instagram (l’80% degli utenti Instagram segue almeno un brand e il 60% di questi ha scoperto prodotti o servizi grazie alla piattaforma)
- competenze di brand management e sviluppo business per rendere più visibile un brand di e-commerce, dargli una precisa identità, costruire uno storytelling che possa essere di aiuto all’azienda
- competenze nell’uso del mobile e nel saper ottimizzare le architetture e il design web per smartphone e tablet, dato che in Italia il 41% delle transazioni avviene da mobile, e nei prossimi anni questa cifra è destinata ad aumentare
Autore: We Can Job. Per approfondimenti su formazione e lavoro visita il sito Wecanjob.it