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La sfida dell’UE, l’innovazione nelle materie prime

Circa 30 milioni di posti di lavoro in Europa dipendono dall’accesso alle materie prime. Il gruppo direttivo di alto livello del Partenariato europeo per l’innovazione (PEI) sulle materie prime ha presentato un piano strategico per assicurare all’Ue un approvvigionamento sostenibile di materie prime.

I partenariati europei per l’innovazione (PEI) sono stati avviati nel quadro dell’Unione dell’innovazione per accelerare la diffusione sul mercato delle innovazioni atte ad affrontare le problematiche principali.

L’obiettivo del PEI sulle materie prime è quello di ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime, migliorando le condizioni di approvvigionamento dall’Unione e da Paesi terzi, garantendo l’efficienza delle risorse e fornendo alternative di approvvigionamento. 

Esso mira inoltre a portare l’Europa all’avanguardia nei settori delle materie prime mitigandone nel contempo l’impatto negativo a livello ambientale e sociale.  La crescente domanda di metalli non trasformati e le conseguenti difficoltà nell’accesso alle materie prime sono il fondamento del Piano strategico di attuazione (SIP- Strategic Implementation Plan), presentato dal gruppo direttivo di alto livello del PEI. Il SIP contiene un quadro di interventi da realizzare per rendere l’Europa leader mondiale in materia di esplorazione, estrazione, trasformazione, riciclaggio e sostituzione delle materie prime entro il 2020. Quali dunque le parole chiave del presente piano? Ricerca, sviluppo di nuove tecnologie, recupero e riciclaggio dei rifiuti e individuazione di materiali alternativi, in linea con gli obiettivi di Horizon 2020, lo strumento finanziario di attuazione dell’Unione dell’innovazione, iniziativa faro della strategia Europa 2020, volta a garantire la competitività globale dell’Europa. Horizon 2020 rappresenta lo strumento principale dell’UE per il finanziamento della ricerca in Europa per il settennato 2014-2020.

Secondo la Commissione Europea “le materie prime sono la linfa vitale dell’industria dell’UE. Almeno 30 milioni di posti di lavoro in Europa dipendono dall’accesso alle materie prime. Ci troviamo tuttavia di fronte ad un aumento della domanda di minerali e metalli non trasformati, accompagnato da notevoli difficoltà nell’approvvigionamento di determinate materie prime, ad esempio la volatilità dei prezzi e le distorsioni del mercato” . Per far fronte a questa situazione il gruppo direttivo di alto livello del partenariato europeo per l’innovazione (PEI) sulle materie prime ha presentato ieri un piano strategico di attuazione (SIP) che descrive gli interventi da realizzare per garantire un approvvigionamento sostenibile di materie prime per l’economia europea e per fare dell’Europa un leader mondiale in materia di esplorazione, estrazione, trasformazione, riciclaggio e sostituzione delle materie prime entro il 2020. 

Il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l’Industria e l’imprenditoria e uno dei leader del gruppo direttivo di alto livello, ha commentato: “L’innovazione nel campo delle materie prime – sia essa legata all’estrazione, alla trasformazione, al riciclaggio o alla sostituzione – è la chiave per garantire la crescita e l’occupazione del futuro. Con la proposta odierna vogliamo sottolineare che l’Europa è in grado di affrontare queste importanti sfide avvalendosi delle innovative capacità di ricerca dell’Unione, rafforzate dall’iniziativa Horizon 2020. Ciò aiuterà la nostra industria sia a creare posti di lavoro sia a proteggere l’ambiente.”

 

Il SIP delinea azioni dettagliate che le parti coinvolte – i paesi dell’UE, le imprese, i ricercatori e le ONG – possono intraprendere per promuovere l’innovazione tecnologica e non tecnologica nella catena del valore delle materie prime sia a livello europeo sia sulla scena internazionale. Il novero delle azioni possibili comprende una vasta gamma di iniziative quali nuovi concetti e tecnologie per un’esplorazione efficiente in termini di costi, un miglioramento del recupero e del riciclaggio dei rifiuti di demolizione e l’individuazione di alternative per le materie prime essenziali quali l’indio, impiegato nelle tecnologie tattili.

Tra gli obiettivi concreti del SIP si possono citare il varo di un massimo di 10 progetti pilota finalizzati a promuovere le tecnologie per la produzione di materie prime primarie e secondarie, ad identificare alternative per almeno tre applicazioni di materie prime essenziali e scarse nonché a creare migliori condizioni quadro per quanto concerne le materie prime in Europa. Il SIP prevede inoltre azioni volte a migliorare le condizioni quadro e l’eccellenza nella gestione dei rifiuti in Europa nonché a rafforzare le conoscenze, le capacità e i flussi di materie prime nell’Unione, tramite lo sviluppo di una base europea di conoscenze sulle materie prime ed anche attraverso la potenziale creazione di una comunità della conoscenza e dell’innovazione (CCI) nell’ambito dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologie (EIT). Sono stati proposti anche alcuni interventi a sostegno di una strategia di cooperazione internazionale a livello bilaterale e multilaterale. Di seguito sono riportati alcuni esempi di iniziative proposte nelle 24 aree d’azione individuate dal SIP:

  • nuovi concetti e tecnologie per un’esplorazione efficiente in termini di costi, capace di fornire dati e informazioni di elevata qualità, tra cui geodati in tre dimensioni in alta definizione a profondità comprese tra i 150 e i 4 000 metri;
  • sviluppo di soluzioni per migliorare il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti di costruzione e demolizione, in particolare nei settori con maggior potenziale, come lo smantellamento di edifici non residenziali;
  • la sostituzione dell’indio negli strati conduttori trasparenti, come quelli impiegati nei dispositivi tattili, nell’elettronica flessibile, nella tecnologia per l’energia solare e nell’illuminazione OLED (tecnologia a diodi elettroluminescenti organici, impiegata per fabbricare schermi digitali per dispositivi quali schermi televisivi, monitor per computer, dispositivi portatili come i telefoni cellulari, le console portatili per videogiochi e i palmari).

 

Verso la fine di ottobre 2013 verrà pubblicato l’avviso per la raccolta di manifestazioni di impegno, aperto a tutti i soggetti interessati a contribuire all’attuazione del SIP. Nel 2014 una comunicazione illustrerà le iniziative che la Commissione Europea, gli Stati membri e il mondo industriale e accademico metteranno in campo per favorire, attraverso il migliore approvvigionamento di materie prime, l’obiettivo di portare al 20% la quota del Pil dell’UE detenuta dall’industria entro il 2020.

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