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I distretti industriali oggi

Solamente a fine Febbraio 2015 l’Istat ha reso noti i dati relativi ai “ Distretti industriali “, come emergono dal 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi del 2011.

Nel report dell’Istituto si legge che: ” I distretti industriali sono entità socio-territoriali costituite da una comunità di imprese e di persone unite, oltre che da relazioni territoriali, anche dai legami socio-economici che tale compresenza genera. Queste imprese appartengono prevalentemente a uno stesso settore di attività economica, che ne definisce l’industria  principale, e sono caratterizzate da piccole e medie dimensioni.”

Nel 2011 i distretti rilevati sono 141 a fronte dei 181 del Censimento del 2001.

Questi distretti rappresentano circa il 25% del sistema produttivo italiano: hanno infatti il 24,5% dell’occupazione, con un numero di unità produttive pari al 24,4% del totale.

Bergamo è il distretto con maggior numero di Comuni (123), di unità produttive e di addetti. Seguono quelli di Padova, Busto Arsizio, Como, Brescia, Prato, Reggio Emilia, Treviso, Lecco e Vicenza. I settori più rilevanti sono quelli della meccanica e del tessile-abbigliamento, tranne a Vicenza dove i settori maggiori sono quelli dell’oreficeria, gioielleria e strumenti musicali.

Nel grafico seguente vediamo la ripartizione geografica dei distretti:

L’occupazione manifatturiera nei distretti è oltre un terzo di quella totale italiana, mentre vi risiede il 22% della popolazione totale.

Nel prospetto seguente vediamo le dimensioni medie dei distretti per estensione, dimensione demografica ed economica rilevate nel 2011, con il confronto ai dati del 2001. Mediamente vi troviamo 15 Comuni, 94.513 abitanti, 8,173 unità produttive e 34.663 lavoratori occupati; tutti i dati sono in rilevante aumento rispetto al 2001.

Il numero dei distretti per regione è il seguente:  

Lombardia 29                                              Puglia e Piemonte  7

Veneto 28                                                    Campania     6

Marche 19                                                   Abruzzo e Sardegna  4 

Toscana  15                                                 Umbria      3     

Emilia – Romagna  13                                Trentino A.A.  e Friuli V.G.   2

Liguria e Lazio hanno 1 solo distretto mentre Val d’Aosta, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia non hanno distretti.

Sul totale dei 141 distretti ben 130 sono quelli che possono essere chiamati del “Made in Italy”, prevalentemente nei settori della meccanica, tessile abbigliamento, beni per la casa, pelli, cuoio e calzature, alimentare, gioielleria, oreficeria e strumenti musicali.

Se al Veneto ed alla Lombardia, che hanno insieme il 60,4% dell’occupazione manifatturiera distrettuale, aggiungiamo Toscana, Emilia – Romagna e Marche arriviamo  all’88,3% del totale dell’occupazione.  

E interessante vedere la distribuzione territoriale dei vari distretti nella figura seguente:

Vediamo ora la distribuzione dei distretti per specializzazione produttiva, il rapporto con le unità locali produttive-manifatturiere ed il numero degli addetti relativo: 

Quella dei distretti continua ad essere una realtà di grande rilievo nell’economia italiana che rappresenta per numero di imprese e di lavoratori occupati circa il 25% dei valori totali.

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