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Così vicine…così lontane

§. Pronte (quasi) a decollare

Di comunità energetiche rinnovabili si parla ormai da alcuni anni. Grazie alla maggiore consapevolezza riguardo all’impatto delle fonti fossili sul futuro del Pianeta e alle implicazioni geopolitiche in merito alla dipendenza energetica, mai come ora le CER sono a portata di mano pronte (quasi) a decollare. 

§. È dalla fine degli anni 70 che inizia la lunga marcia

In realtà, la necessità di promuovere l’uso diffuso delle fonti rinnovabili di energia e la realizzazione di impianti che realmente incidano sul mix produttivo della produzione energetica italiana, sono temi di cui si parla fin dalla notte dei tempi (almeno dalla fine degli anni ’70), quando in Italia ha iniziato a svilupparsi il dibattito e si sono moltiplicate le iniziative in tal senso.

E’ seguita la stagione delle forti incentivazioni per convincere le persone e le istituzioni a investire in impianti per produrre elettricità da fonti rinnovabili e così, attraverso i vari conti termici sempre revisionati al ribasso, si è avuto in Italia un notevole incremento di elettricità prodotta con il sole, il vento, l’acqua e la biomassa e la si è fatta correre su e giù per l’Italia sulla rete di trasmissione dell’elettricità, prendendo spesso “strade europee”. 

Il positivo processo avviato in quegli anni, come spesso accade in Italia drogato da forti incentivazioni e scarso coinvolgimento collettivo, a un certo punto si è affievolito ed è andato scemando per le diverse convenienze derivanti dal prezzopiù basso dei combustibili bruciati nelle centrali e dagli accordi commerciali sul gas che ha in gran parte sostituito carbone e olio combustibile (e fornitori) ma ha mantenuto intatti i modelli e i sistemi di approvvigionamento e di produzione energetica nazionale.

§. Decreto Bersani e i nuovi Attori

A questo proposito giova ricordare che alla fine degli anni ’90, in seguito alla liberalizzazione del settore elettrico attuata dal cosiddetto Decreto Bersani,si è avuta una profonda modifica dell’assetto dei principali attori relazionati al settore dell’energia e oggi (con competenze diversificate etrascurando il ruolo delle varie società private e spesso estere attive nei settori approvvigionamento/produzione/vendita di energia elettrica del cosiddetto mercato libero) agiscono: 

  • E-Distribuzione (un ramo della vecchia ENEL)che è proprietaria dei contatori, distribuisce elettricità ai clienti del mercato vincolato e fornisce il servizio di vettoriamento ai clienti del mercato libero,realizza e gestisce le reti di distribuzione e i dispositivi di interconnessione; 
  • GSE (Gestore dei servizi energetici – S.p.A.), società per azioni italiana, interamente partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze, che ha il compito di promozione e sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica;
  • TERNA(Rete Elettrica Nazionale S.p.A.), società per azioni italiana che gestisce le reti di trasmissione nazionale dell’energia elettrica ad alta e altissima tensione);
  • ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), autorità amministrativa indipendente che opera per garantire la promozione della concorrenza e dell’efficienza nei servizi di pubblica utilità e per tutelare gli interessi di utenti e consumatori. Svolge attività di regolazione e controllo nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del teleriscaldamento; 
  • GME (Gestore dei mercati energetici) che è la società responsabile in Italia dell’organizzazione e della gestione del mercato elettrico, e che assicura  la gestione economica delle riserve energetiche.

Ho richiamato il ruolo di questi attori perché è fondamentale comprendere lo stato attuale e le prospettive di sviluppo delle CER nel prossimo futuro. 

§. Direttive Europee

Com‘è noto, Le Comunità energetiche scaturiscono dalla Direttiva EU 2018/2001 (meglio conosciuta come Direttiva RED II) e “Mercato” (2019/944/UE, o anche IEM). Queste direttive hanno varato il cosiddetto “pacchetto Clima-Energia 20/20/20” con il quale si sono stabiliti obiettivi ambiziosi da raggiungere entro il 2020 rispetto ai dati del 1990 nella riduzione delle emissioni inquinanti e della produzione di energia da fonte rinnovabile. Nell’ambito degli obiettivi citati, l’articolato della direttiva EU 2018/2001 assegna un ruolo e diritti ben definiti agli “autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente” e alle “comunità energetiche”, identificandoli come attori rilevanti e imprescindibili per un cambio di  modello di produzione energetica e per il raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030 (e al 2050).

A livello nazionale italiano, i contenuti della direttiva EU 2018/2001 in materia di comunità energetiche sono stati recepiti con il DL n.162 del 30 Dicembre 2019 (cosiddetto “Decreto Mille-proroghe”), convertito nella Legge n.8 del 28 Febbraio 2020 (rif. art. 42-bis). Infine,il 5 agosto 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato le prime bozze di schema di Decreto Legislativo per il recepimento definitivo della Direttiva RED II e della Direttiva IEM. I due provvedimenti introducono alcune importanti novità in vista dello sviluppo delle Comunità Energetiche (Rinnovabili e dei Cittadini), definendo un quadro normativo per lo sviluppo di iniziative maggiormente complesse in termini di dimensione territoriale, di impatto sul sistema elettro-energetico, di attività e di coinvolgimento degli attori locali.

§. ARERA (Autorità di Regolazione Energia e Ambiente)

In aggiunta alla normativa indicata, ARERA con la deliberazione 4 Agosto 2020 n. 318/2020/R/EEL ha definito la “Regolazione delle partite economiche relative all’energia elettrica condivisa da un gruppo di auto-consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente in edifici e condomini oppure condivisa in una comunità di energia rinnovabile”. Il documento, oltre a fornire definizione dei concetti su cui si fondano le comunità energetiche, riporta i requisiti per l’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia condivisa, le procedure per l’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia condivisa e la regolazione economica dell’energia condivisa riprendendo quanto anticipato dal DL n.162/2019, ovvero la definizione della tariffa incentivante per l’energia elettrica.

Nel mese di agosto 2022 l’ARERA,nell’ambito del procedimento avviato con la nuova deliberazione 120/2022/R/eel in relazione all’implementazione delle disposizioni previste dai decreti legislativi 199/21 (di recepimento della direttiva 2018/2001) e 210/21 (di recepimento della direttiva 2019/944) in materia di autoconsumo, ha prodotto il documento con i propri orientamenti per l’avvio della consultazione pubblica relativa all’aggiornamento di aspetti tecnici relativi ai Sistemi di produzione e del consumo di energia, all’innovazione della regolazione attualmente in vigore  per la valorizzazione dell’autoconsumo realizzato tramite gruppi di utenti in edifici o condomini o nell’ambito delle comunità energetiche, e per tenere conto delle nuove definizioni e dei nuovi perimetri (autoconsumo diffuso). La consultazione pubblica si è conclusa lo scorso 9 settembre 2022 e in questi giorni si attendono i Decreti Attuativi definitivi che chiariranno definitivamente le potenzialità e le regole tecniche delleCER, compresi i meccanismi incentivanti che potranno avere una relazione più chiara con le tecnologie utilizzate e con le taglie degli impianti che saranno realizzati dalle CER.

§. Leggi nazionali e sperimentazione

Grazie alle leggi nazionali quindi, anche senza decreti attuativi, nel nostro Paese si è avviata una fase sperimentale di costituzione delle CER come soggetti giuridici e l’implementazione di iniziative di autoconsumo energetico collettivo. Sulla base di queste premesse, persone fisiche e istituzioni pubbliche, imprese, parrocchie, associazioni, ecc. hanno deciso di costituirsicome soggetto giuridico con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti locali alimentati da fonti rinnovabili, concorrendo all’obiettivo globale di decarbonizzazione e di realizzazione di un percorso di transizione energetica che non può prescindere dalla diffusione di nuovie virtuosi approcci basati sulle realtà territoriali.

§. Territori e Comunità diventano centrali

Ecco che territori e comunità (ecosistemi locali)diventano centrali in un’ottica di decentramento e localizzazione di prossimità della produzione energetica. La valorizzazione delle fonti locali di energia, il coinvolgimento dei cittadini, lo sviluppo di attività commerciali e imprese del territorio in grado di produrre/consumare/scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione, sono i principi basilari su cui si fonda una comunità energetica.

§. Le novità tanto attese

Ma allora, nel concreto, quali sono le novità tanto attese che faranno dispiegare le ali alle CER nel prossimo futuro? Intanto una Comunità Energetica deve avere come finalità principale quella di fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello di comunità e non quella di realizzare profitti finanziari. In secondo luogo, la CER può produrre altre forme di energia (non solo elettrica) da fonti rinnovabili, finalizzate all’utilizzo da parte dei membri, può promuovere interventi di efficienza energetica, nonché offrire servizi di ricarica dei veicoli elettrici e assumere il ruolo di società di vendita di servizi energetici.

Altre importanti novità sono relative all’allargamento del perimetro delle possibili connessioni degli impianti e delle utenze sottese alla stessa cabina (passando dalle cabine di trasformazione secondarie MT/BT a quelle primarie AT/MT) e l’aumento del limite di potenza degli impianti (che passa da < 200Kw a <1 MW per ciascun impianto), consentendo la realizzazione di impianti di una taglia maggiore, che meglio possano soddisfare le esigenze energetiche di una comunità, anche in termini di un efficace contrasto alla povertà energetica. Infine, la possibilità di inserire nella configurazione impianti esistenti(seppur con una quota massima del 30% della potenza complessiva della Comunità)va nella direzione di maggiore coinvolgimento e integrazione della comunità locale.

Infine, vengono anche definiti (articolo 14 della bozza di D.Lgs. di recepimento della RED II) i criteri specifici di coordinamento fra le misure introdotte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e gli strumenti di incentivazionesettoriali. La Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 “Promozione rinnovabili per le Comunità Energetiche e per l’ autoconsumo collettivo”, non ancora avviata, prevede che entro dicembre 2026 siano sostenuti progetti di Comunità Energetiche nei piccoli comuni (fino a 5.000 abitanti), con finanziamenti complessivi di 2,2 miliardi di €, a tasso zero fino al100% dei costi ammissibili, attraverso la realizzazione diimpianti di produzione di Fonti di Energia Rinnovabili, anche abbinati a sistemi di accumulo di energia.

Nello stesso decreto sono definite le condizioni di cumulabilità con gli incentivi che prevedono un sistema di tariffazione che premia l’energia autoconsumata istantaneamente, con compensi periodici corrisposti dal GSE per i benefici ambientali e sociali generati dalla comunità energetica: una Tariffa premio MiTE fissa per 20 anni, pari a 110 €/MW sull’energia condivisa nella comunità; un Rimborso fisso per 20 anni di circa 7-9 €/MW sull’energia condivisa per valorizzare i benefici forniti alla rete e, infine, un Compenso per la vendita dell’energia immessa in rete variabile in base al prezzo zonale (PUN). I compensi non sono soggetti a tassazione, dunque ogni membro della CER continua a pagare la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica e riceve periodicamente dalla comunità energetica un contributo per la condivisione dei benefici generati.

§. Le Comunità Energetiche sono vicine. Per non allontanarle…

Insomma, pur restando ancora in attesa di modifiche e integrazioni del corpo normativo/incentivante,le Comunità energetiche sono vicine. Per non allontanarle, però, serve e con urgenza un cambio di paradigma. E’ prioritario costruire e ricostruire i legami solidali di Comunità, soprattutto nelle città e nelle periferie urbane, su cui innestare il processo virtuoso di produzione energetica rinnovabile. Ma è anche vero che soddisfare un bisogno (il caro-bollette) può rappresentare il pretesto per avviare un processo di ricostruzione dei fili che legano persone e territori, rafforzandoli reciprocamente. Si tratta anche di una rara occasione per la redistribuzione del reddito, se i risparmi dei singoli (spesso utilizzati dalle banche per finanziare indicibili attività) vengono sapientemente   e con trasparenza reinvestiti in impianti FER messi poi a disposizione di altre persone meno fortunate e di una vera transizione ecologica che tutela la vita del pianeta. Ognuno di noi dovrebbe guardarsi attorno, parlare con il proprio vicino, nel proprio quartiere, nei luoghi di lavoro…crediamo non si possa aspettare oltre.

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